Denise Carulli – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog Wed, 07 Aug 2024 12:10:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://pre.ventivi.it/blog/wp-content/uploads/2024/01/preventivi-blog-favicon.png Denise Carulli – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog 32 32 Quale materiale scegliere per il divano? https://pre.ventivi.it/blog/quale-materiale-scegliere-per-il-divano/ https://pre.ventivi.it/blog/quale-materiale-scegliere-per-il-divano/#respond Wed, 07 Aug 2024 12:10:06 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=3720 Scegliere un divano per la propria casa e il relativo materiale è un’operazione meticolosa, poiché questo elemento non solo rappresenta un complemento fondamentale per il comfort quotidiano, ma contribuisce anche al design e all’atmosfera dell’ambiente. La prima decisione da prendere riguarda le dimensioni: è essenziale considerare lo spazio disponibile, in modo che il divano non risulti ingombrante o troppo piccolo per la stanza.

Lo stile e il colore devono armonizzarsi con il resto dell’arredamento, riflettendo il proprio gusto personale. Anche il materiale del rivestimento gioca un ruolo cruciale: tessuti come cotone, pelle o microfibra offrono diverse caratteristiche in termini di comfort, manutenzione e durata. In questo articolo ci concentreremo sulla scelta del migliore materiale per il divano di casa.

Immagine di copridivani giallo

Struttura, imbottitura e rivestimento: i materiali da scegliere

Per la struttura viene spesso utilizzato il legno come, ad esempio, nei fianchi e nei piedi. Il legno massello è più resistente rispetto al compensato. Alcuni divani moderni possono avere strutture in metallo per un aspetto più industriale e contemporaneo.

Per l’imbottitura la schiuma ad alta densità è comune per il comfort e il supporto. Esistono diversi tipi di schiuma, come quella memory foam. Viene impiegata anche la piuma, spesso in combinazione con la schiuma per una sensazione più lussuosa e morbida.

I rivestimenti possono essere in cotone, poliestere, lino, velluto e microfibra. Ogni materiale ha le proprie caratteristiche in termini di comfort, manutenzione e durata. Un’opzione elegante e duratura è la pelle, disponibile in vari tipi, inclusa la pelle naturale e la pelle artificiale (eco-pelle). Infine, i tessuti tecnici rappresentano materiali trattati per essere resistenti alle macchie, all’acqua e all’usura, ideali per famiglie con bambini o animali domestici.

Immagine di materiale

Divano in tessuto: quali scelte fare

I divani in tessuto rappresentano una scelta popolare per arredare gli interni, grazie alla loro versatilità e comodità. Esistono diverse tipologie in questa categoria, realizzate con materiali differenti, ognuno con caratteristiche differenti.

Uno dei materiali più comuni è il cotone, apprezzato per la sua traspirabilità e facilità di manutenzione. I divani in cotone sono disponibili in una vasta gamma di colori e fantasie, rendendoli adatti a qualsiasi stile di arredamento. Un’altra opzione è il poliestere, noto per la sua resistenza e durata nel tempo. I divani in poliestere sono spesso trattati per tramutarsi in antimacchia e antimuffa.

La microfibra è un altro materiale molto utilizzato, noto per la sua morbidezza e facilità nella pulizia. Questi divani offrono un comfort elevato e una sensazione di lusso. Inoltre, vi sono divani in tessuto misto, che combinano diverse fibre, come cotone e poliestere, per sfruttare i vantaggi di entrambi. Infine, ci sono i divani in velluto, apprezzati per il loro aspetto elegante e sofisticato. Sebbene richiedano più manutenzione, donano un tocco di classe a qualsiasi ambiente.

Immagine di senza moquette

Materiali per un divano moderno

La pelle, sia naturale che sintetica, è un’altra scelta sempre più in voga. Un divano in pelle naturale è durevole, elegante e invecchia bene, mentre la pelle sintetica, come il poliestere o il PU, è spesso più economica e facile da pulire; quindi, adatta a famiglie con bambini o animali domestici.

Tra le opzioni più apprezzate c’è l’alcantara, un tessuto sintetico noto per la sua morbidezza e la sua resistenza. Questo materiale è ideale per chi cerca un divano elegante ma pratico, poiché è facilmente pulibile e resistente alle macchie. L’alcantara imita la pelle, conferendo un aspetto sofisticato senza i costi elevati e le complicazioni relative alla manutenzione della pelle vera.

D’altro canto, i rivestimenti in acrilico offrono un’alternativa più che interessante. Questo materiale è apprezzato per la sua resistenza all’usura e alla luce, rendendolo adatto per ambienti in cui il divano viene utilizzato frequentemente.

Immagine di divano verde parete colorata
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Impianto fotovoltaico: quanto spazio è necessario? https://pre.ventivi.it/blog/impianto-fotovoltaico-quanto-spazio/ https://pre.ventivi.it/blog/impianto-fotovoltaico-quanto-spazio/#respond Mon, 17 Jun 2024 13:01:49 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2977 Un impianto fotovoltaico produce energia elettrica trasformando l’energia solare catturata grazie all’irraggiamento del sole. È composto principalmente dai moduli fotovoltaici, i quali sono a loro volta costituiti da celle in materiale semiconduttore, fra i quali il più utilizzato è il silicio.

Altri componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico sono gli inverter, che trasformano la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata, i quadri elettrici e i cavi di collegamento. Gli impianti fotovoltaici possono essere grid-connected, ossia connessi alla rete elettrica di distribuzione, oppure stand-alone, nel caso in cui sono allacciati direttamente ad utenze isolate.

I vantaggi nell’installare un impianto fotovoltaico sono notevoli, innanzitutto questo sistema di produzione di energia elettrica non produce nessuna sostanza inquinante e permette un risparmio dei combustibili fossili. In secondo luogo, si tratta di un impianto molto flessibile poiché per aumentare l’energia è sufficiente aggiungere altri moduli, infine i costi di esercizio e di manutenzione sono notevolmente ridotti.

Immagine di fotovoltaico

Installare un impianto fotovoltaico: considerazioni preliminari

Se si è deciso di realizzare nella propria abitazione un impianto fotovoltaico è necessario verificare se il sito prescelto possiede le caratteristiche idonee per la sua installazione, tenendo conto del fatto che i principali fattori che influenzano la produttività dell’impianto sono, principalmente, una buona esposizione e l’assenza di zone d’ombra. È, infatti, fondamentale che i pannelli fotovoltaici siano orientati a sud e inclinati dai 15 ai 35°, proprio per questo solitamente vengono installati su tetti, pensiline o balconi, ma possono essere montati anche su una superficie piana, ad esempio un giardino.

In questo caso verranno utilizzati dei supporti per ottenere l’inclinazione desiderata. È fondamentale sottolineare che il consumo annuo elettrico di una famiglia italiana si aggira intorno ai 3.000 kWh. Considerando un impianto da 1 kW di potenza nominale, con orientamento ed inclinazione ottimali e assenza di zone d’ombra, la producibilità annua massima sarà di 1.000 – 1.300 kWh/anno nelle regioni settentrionali, 1.200 – 1.400 kWh/anno in quelle centrali e infine 1.400 – 1.700 kWh/anno nelle zone meridionali.

Immagine di fotovoltaico

Lo spazio occupato da un impianto fotovoltaico

Lo spazio necessario per installare un impianto fotovoltaico varia in funzione della potenza e dei consumi energetici che si vogliono ottenere. Indicativamente per ogni kWp di moduli fotovoltaici installati su un tetto inclinato sono necessari dagli 8 ai 10 mq se, invece, i moduli sono montati su un tetto piano la superficie che deve essere utilizzata aumenta a 25 mq

Questi dati valgono soprattutto per le piccole applicazioni che utilizzano moduli in silicio cristallino, in tal caso, un impianto per una famiglia media andrebbe ad occupare circa 16-24 mq sulla superficie del tetto. Come sempre, è essenziale che vi sia un’assenza di zone d’ombra sulla superficie in cui si sceglie di posizionare l’impianto fotovoltaico, limitando al massimo le possibili ombre che si possono generare durante l’arco della giornata, al fine di ottenere una resa migliore dell’impianto.

Una fonte di ombreggiamento potrebbe essere ad esempio un camino, un’antenna oppure un albero in tal caso lo spazio per l’impianto fotovoltaico intorno a questi elementi diviene inutilizzabile poiché l’ombra proiettata da questi durante alcuni periodi della giornata potrebbe compromettere il funzionamento dei pannelli fotovoltaici. È, per questo, necessario che, prima di installare un impianto fotovoltaico, un esperto valuti lo spazio realmente disponibile tenendo conto di tutti i fattori che potrebbero intervenire sul rendimento dell’impianto.

Immagine di pannelli solari

In ogni caso per avere un’idea più precisa della produzione di energia termica di un impianto legata alla superficie occupata, è possibile fare delle stime attraverso calcoli che tengano conto di alcuni fattori:

  • il livello di prestazione tecnica dei pannelli solari da installare, del serbatoio e di tutte le altre parti dell’impianto;
  • il grado di efficienza del sistema di distribuzione dell’energia;
  • la radiazione solare disponibile nell’area in cui si va a installare l’impianto;
  • il calcolo delle correzioni basate sull’orientamento dei pannelli o collettori, sul loro angolo di inclinazione e sulla possibilità di ombre temporanee sul pannello;
  • il tempo che trascorre tra la produzione dell’energia termica (calore) e il fabbisogno di questo calore da parte degli utenti.

È molto importante calcolare il fabbisogno tecnico dell’utenza, che necessariamente cambia a seconda del tipo di applicazione del solare termico. La richiesta è diversa a seconda dell’uso che si fa del calore: riscaldamento degli interni, produzione di acqua calda per uso sanitario, riscaldamento della piscina, solar cooling.

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Condizionatori fissi multisplit https://pre.ventivi.it/blog/condizionatori-fissi-multisplit/ https://pre.ventivi.it/blog/condizionatori-fissi-multisplit/#respond Mon, 10 Jun 2024 09:54:06 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2880 Fra le tipologie di condizionatori presenti sul mercato possiamo distinguere tra i condizionatori fissi e quelli mobili. Questi ultimi sono dotati di un sistema che permette di spostarli in qualsiasi stanza si desidera ottenere il raffreddamento dell’aria. Hanno un design compatto e sono solitamente di piccole dimensioni e dotati di rotelle.

I condizionatori fissi, invece, vengono montati e installati in un singolo ambiente allo scopo di refrigerare una sola stanza. Solitamente, sono collegati alla parete in alto, diversamente si trovano in basso collocati all’altezza di una persona, attraverso il muro passano poi i cavi elettrici e le tubazioni necessarie al suo funzionamento e sono prodotti in due diverse categorie: monosplit e multisplit.

Immagine di condizionatori

Condizionatori multisplit e monosplit: differenze e funzionamento

In entrambi i casi, il dispositivo è formato da due parti collegate fra loro. La prima parte è composta dal compressore che è posto all’esterno della stanza, mentre la seconda parte viene posizionata all’interno ed è costituita dall’evaporatore. Il funzionamento dei condizionatori si basa sul ciclo termodinamico, l’evaporatore risucchia l’aria dall’ambiente circostante e la deumidifica. Subito dopo l’aria viene raffreddata e rimessa in circolo nello spazio circostante. Nel frattempo il compressore elimina l’aria calda che è stata precedentemente assorbita dall’ambiente verso l’esterno.

I condizionatori monosplit o multisplit basano il loro funzionamento sulla tecnologia tradizionale on/off oppure su quella Inverter. La tecnologia tradizionale di funzionamento dei condizionatori permette alla macchina di raggiungere nel minor tempo possibile la massima potenza. Dopo di che, una volta che nell’ambiente viene raggiunta la temperatura desiderata, il dispositivo si spegne.

I dispositivi che si basano sulla tecnologia Inverter sono modulanti, ossia il macchinario rimane acceso costantemente, regolando la temperatura creata in base a quella della stanza in modo da assicurare un refrigerio continuo.

Solitamente, fra i condizionatori fissi quello monoblocco, a differenza dello split, costituito da due parti, è considerato più potente. Le nuove tecnologie, però, hanno permesso oggi di creare split di buona potenza in grado di rinfrescare anche ambienti molto ampi.

Immagine di Aria condizionata

I condizionatori multisplit

I condizionatori della tipologia monosplit sono formati da un’unità esterna e una interna detta split. Le dure parti sono unite fra loro attraverso i cavi che vengono fatti passare nel muro. Entrambe le unità sono fornite di filtri che hanno lo scopo di raffreddare l’aria nell’ambiente circostante. I condizionatori multisplit invece sono costituiti da diverse unità interne allo scopo di rinfrescare l’aria di ambienti molto più grandi di una stanza. A seconda delle unità interne inserite (split) i condizionatori multisplit possono essere denominati Dual, Trial o Quadri split.

I filtri dei condizionatori hanno lo scopo di filtrare l’aria ed eliminare le impurità che si trovano nell’ambiente e che potrebbero danneggiare la macchina. Solitamente, questi filtri vanno puliti ogni 15 giorni per evitare che si accumulino i residui e che, di conseguenza, aumenti anche il consumo di energia da parte del condizionatore. Una volta al mese è, invece, consigliata la pulizia del tubo di drenaggio dell’acqua dal condensatore in modo da aumentare le prestazioni dell’apparecchio e garantire un buon funzionamento della funzione di raffreddamento.

L’installazione può avvenire in qualsiasi punto della casa, solitamente i condizionatori multisplit vengono posizionati nella parte alta della parete e questo permette di collegare le due parti dell’apparecchio semplicemente con un piccolo buco sul muro per far passare i cavi.

I condizionatori multisplit sono particolarmente indicati per refrigerare ambienti molto ampi, come uffici, negozi e zone in cui tutte le unità interne possono essere impiegate contemporaneamente in modo da sfruttare nel modo migliore le potenzialità del macchinario. L’installazione è possibile anche nelle abitazioni private con ottime prestazioni e grande qualità. I multisplit, infatti, consentono di guadagnare spazio garantendo un prezzo di acquisto unico collocando il motore all’esterno dell’abitazione.

Immagine di condizionatore
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Il dimensionamento della pompa di calore https://pre.ventivi.it/blog/dimensionamento-della-pompa-di-calore/ https://pre.ventivi.it/blog/dimensionamento-della-pompa-di-calore/#respond Thu, 06 Jun 2024 14:31:25 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2018 La pompa di calore è uno dei mezzi di riscaldamento che vanno affermandosi con sempre maggiore forza sul mercato grazie in particolare alla robusta dose di innovazione che la caratterizza e al contributo determinante che può apportare nella lotta all’inquinamento atmosferico.

Proprio queste caratteristiche hanno spinto il governo italiano a farne oggetto di generosi incentivi che tendono a una rapida diffusione delle pompe di calore, a scapito di forme di riscaldamento molto più inquinanti, come ad esempio le caldaie tradizionali. Altra caratteristica che non va assolutamente dimenticata quando ci si appresta a fare una scelta di questo tipo, è la capacità di fornire riscaldamento e acqua calda usando appena il 25% di energia elettrica nel processo, prelevando il rimanente dall’ambiente circostante.

Una caratteristica che si ripercuote positivamente sulla bolletta energetica, sgravando il bilancio familiare di spese che vanno assumendo una incidenza sempre più oppressiva. Tra i problemi maggiori cui si trova di fronte solitamente chi sceglie questo dispositivo, c’è il dimensionamento della pompa di calore.

Immagine di daikin pompa di calore

Come scegliere il giusto dimensionamento

Per poter scegliere il dimensionamento più adeguato alla nostra pompa di calore, vanno considerati alcuni dati riguardanti, ad esempio, le dimensioni delle bocchette di aerazione in rapporto al livello di calore che debbono assicurare a ogni locale, o quelle delle tubature che debbono trasportare l’aria, sempre rapportando il dato alla quantità di calore che dovranno trasportare in un determinato locale e a eventuali perdite di carico.

Altro dato da calcolare è quello relativo alle dimensioni delle tubature di ripresa, deputate al trasporto in direzione dell’unità centrale dell’aria sottoposta al trattamento. Questo nel caso dei dispositivi canalizzati, mentre nel caso di quelli split, il dimensionamento della pompa di calore non può prescindere dalla decisione relativa agli ambienti in cui vanno immesse le unità interne. Una volta presa la decisione il calcolo è abbastanza facilitato dal fatto che i tagli utilizzati sono pochi, solitamente 7mila, 9mila, 12 mila e, ma solo in casi di ambienti enormi, 18 mila BTU. 

Immagine di pompa di calore elettrica

L’importanza del tecnico per il dimensionamento della pompa di calore

Solitamente, è comunque considerato fondamentale, nel dimensionamento di una pompa di calore, il dato riguardante le caratteristiche dell’edificio interessato e la temperatura esterna, oltre a una attenta analisi del fabbisogno di calore. Una valutazione fatta in eccesso, può rivelarsi molto dannosa, in quanto, comporterebbe un drastico calo dei vantaggi economici che sono alla base della scelta di un dispositivo di questo genere.

Altri dati che vanno considerati con grande attenzione, quando si deve decidere il dimensionamento della pompa di calore, sono quelli relativi all’irraggiamento solare o alla possibile dispersione. Proprio per la complessità dei dati da prendere in considerazione, consigliamo di conseguenza chi intende adottare un impianto di questo genere ad affidarsi a un tecnico di comprovata esperienza, il quale gode della necessaria competenza per poter stabilire il giusto dimensionamento della pompa di calore.

Un accorgimento il quale può facilitare il compito finale e togliere di mezzo l’eventualità di brutte sorprese, che potrebbero vanificare almeno in parte i vantaggi economici che sono in fondo il vero motivo il quale consiglia l’adozione di dispositivi innovativi come le pompe di calore. 

Immagine di pompa ibrida
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Condizionatori a pompa di calore con tecnologia on/off o inverter https://pre.ventivi.it/blog/condizionatori-a-pompa-di-calore/ https://pre.ventivi.it/blog/condizionatori-a-pompa-di-calore/#respond Thu, 06 Jun 2024 14:19:28 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2033 I condizionatori sono suddivisi in due grandi tipologie a seconda del loro impiego e della capacità o meno di produrre aria calda ed essere utilizzati anche durante l’inverno. Troviamo, dunque, i condizionatori solo freddo e quelli a pompa di calore. I primi vengono usati unicamente in estate, mentre i secondi sono in grado, non solo di raffreddare l’aria d’estate, ma anche di riscaldare gli ambienti durante l’inverno, grazie alla capacità di invertire il proprio ciclo di funzionamento, aspirando l’aria esterna e sottraendone il calore per immetterlo in seguito nell’ambiente.

Il condizionatore a pompa di calore può essere una valida soluzione per riscaldare gli ambienti in alternativa alle tradizionali caldaie. Questa macchina, che riesce a produrre sia aria fredda che calda, può essere di due tipi, ossia on-off oppure inverter. Il condizionatore a pompa di calore è uno strumento utile per riscaldare in modo efficace e duraturo un ambiente consentendo un notevole risparmio energetico e permettendo di ottenere la temperatura desiderata senza inutili sprechi.

Immagine di condizionatori

Funzionamento dei condizionatori a pompa di calore

Il condizionatore a pompa di calore basa il suo funzionamento invertendo il ciclo per la produzione di aria fredda. Il calore viene estratto dall’aria esterna attraverso il condizionatore e viene portato all’interno. In seguito, il fluido refrigerante passa attraverso la valvola di laminazione e viene trasformato in una miscela liquida con una bassa pressione. Il liquido viene poi spinto nell’evaporatore dove il calore viene assorbito, mentre il fluido cambia fase e diviene vapore-calore a bassa temperatura.

Il vapore passa nell’accumulatore, è compresso e la temperatura viene innalzata. Questo vapore caldo arriva poi nel condensatore, posto all’interno dell’edificio. In questa zona, il vapore cambia nuovamente stato e si trasforma in liquido rilasciando calore nell’ambiente esterno e riscaldando la stanza in cui si trova. Infine, il liquido giunge nella valvola di laminazione e il ciclo inizia da capo.

Immagine di aria condizionata

Il condizionatore a pompa di calore produce solitamente grandi quantità di aria, pari a 50-60 l/s per kW con una temperatura che varia tra i 25°C e i 45°C. Il vantaggio del condizionatore rispetto alla pompa di calore è offerto dalla sua capacità di funzionare anche per lunghi periodi rilasciando aria continua con una temperatura che può raggiungere perfino i 55°C e i 60°C

Durante l’estate, infine, il condizionatore a pompa di calore può essere usato per rinfrescare gli ambienti. In tal caso, il flusso di calore inverte la sua direzione: il liquido refrigerante subisce l’evaporazione nella zona interna mentre passa allo stato di condensa in quella esterna. In tal caso l’aria non viene solo rinfrescata, ma perfino deumidificata.

Immagine di condizionatori casa
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Scaldabagno Ariston a pompa di calore https://pre.ventivi.it/blog/ariston-scaldabagno-a-pompa-di-calore/ https://pre.ventivi.it/blog/ariston-scaldabagno-a-pompa-di-calore/#respond Thu, 06 Jun 2024 09:44:50 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2029 Ariston è un’azienda nata nel 1930, su impulso di Aristide Merloni. Inizialmente incentrata sulle bilance, con il passare dei decenni la produzione si è spostata su prodotti per il riscaldamento e sistemi da cucina i quali hanno consentito all’azienda di imporsi con forza a livello internazionale, trasformandosi in uno dei tanti simboli di eccellenza del Made in Itay.

Per quanto concerne la presenza di Ariston nel settore della pompa di calore, è diventata particolarmente forte negli ultimi anni, anche grazie alla acquisizione di un marchio come Termogamma SA, azienda svizzera specializzata in questo particolare campo. Proprio l’a ‘acquisizione di marchi storici, capaci di apportare il loro know-how, ha rappresentato il modo più rapido ed efficace per Ariston di affermarsi nel settore della pompa di calore, una delle tecnologie più innovative in assoluto che un marchio come quello fondato da Aristide Merloni, da sempre in prima fila nella ricerca di prodotti capaci di indicare nuove strade, non poteva assolutamente ignorare. 

Immagine di ariston

La serie Nuos di Ariston

Ariston produce scaldacqua a pompa di calore i quali si sono rapidamente affermati tra i prodotti di punta del loro comparto produttivo, attirando l’attenzione dei consumatori più smaliziati. La gamma proposta dall’azienda prevede sette modelli, tutti distinti da elevatissimi profili tecnologici e altamente performanti: Nuos Evo 80-110, Nuos Evo Split 80-110, Nuos Evo Split 150-200, Nuos 200-250-250 Sys, Nuos Primo 80-10, Nuos Evo Split 300 e Nuos 80-100-120.

Gli scaldacqua Ariston a pompa di calore della serie Nuos, sono in grado di raggiungere standard di efficienza estremamente elevati, utilizzando il calore fornito dall’ambiente circostante, in particolare dall’aria, in qualità di fonte rinnovabile. Il risultato che ne consegue mette insieme il massimo di comfort e risparmi energetici elevatissimi, i quali fanno di questi dispositivi la risposta ideale alle esigenze di riscaldamento di un nucleo tipo, senza andare a gravare troppo su una bolletta che già oggi costituisce una delle voci più pesanti del bilancio familiare. 

Immagine di scaldabagno ariston

Una tecnologia all’avanguardia

Gli scaldacqua Ariston a pompa di calore della serie Nuos, sono facili da installare ed estremamente versatili, portando a un punto più alto l’evoluzione ecologica dei dispositivi tradizionali. A rendere possibile il raggiungimento di questo livello tecnologico sono le ricerche portate avanti nei laboratori aziendali, con un lavoro di continua sperimentazione che ha permesso ad Ariston di mantenersi nel gruppo dei produttori a più alta vocazione all’innovazione e, soprattutto, capace di rispettare al massimo l’ambiente, cercando di evitare un impatto troppo pesante delle produzioni.

Gli scaldacqua Ariston a pompa di calore presentano funzioni come: Green, per massimizzare il risparmio energetico; Boost, che contribuisce a ridurre al minimo i tempi necessari al riscaldamento; Auto, con la quale si raggiunge il miglior compromesso tra risparmio e comfort, o Antilegionella, che provvede alla disinfestazione del serbatoio in maniera del tutto automatica. Funzioni di grande rilievo ed estremamente utili per provvedere nel modo migliore alle esigenze delle famiglie, le quali hanno permesso agli scaldacqua Ariston di affermarsi ancora una volta presso vaste fasce di consumatori che da sempre guardano al brand marchigiano come alla migliore delle risposte in termini prestazionali e di innovazione. 

Immagine di scaldaacqua ariston

In conclusione, optare per uno scaldabagno alimentato con pompa di calore è un modo ecologico di produrre acqua calda senza spendere troppo. Tale meccanismo prevede l’acquisizione e trasformazione di energia termica contenuta nell’aria, trasferendola nell’acqua. In questo modo, vengono abbattuti considerevolmente i costi per la produzione di acqua calda, con un considerevole risparmio energetico.

Questo metodo, infatti, riduce i consumi del 65% ed è un’ottima soluzione per chi voglia optare per una proposta green, con il giusto rapporto qualità/prezzo ed efficienza.

È importante considerare anche che, in estate, affidarsi ad uno scaldabagno con pompa di calore potrebbe rivelarsi una soluzione limitata.

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Rotex: la pompa di calore ibrida https://pre.ventivi.it/blog/rotex-pompa-di-calore-ibrida/ https://pre.ventivi.it/blog/rotex-pompa-di-calore-ibrida/#respond Thu, 06 Jun 2024 08:22:34 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2024 La pompa di calore ibrida Rotex è un sistema ottimo nel caso in cui si voglia sostituire la vecchia caldaia murale, con un sistema più tecnologico, mantenendo i radiatori esistenti.

Se la pompa di calore è, ormai da tempo, considerata uno dei sistemi di condizionamento dell’aria più innovativi in assoluto, quella ibrida è, forse, il dispositivo che ha comportato un maggiore avanzamento tecnologico nel corso degli ultimi anni. Con questo sistema, nato nel 2013, anche chi non ha la fortuna di avere un impianto radiante a pavimento può finalmente ricorrere alla pompa di calore in sostituzione della obsoleta caldaia a gas, riducendo, di conseguenza, una buona parte delle spese di riscaldamento.

Un risparmio che può fare molto comodo per dare fiato alle finanze familiari. Proprio per questo motivo, il nuovo sistema andrebbe considerato con molta attenzione da chi si appresta a sostituire la vecchia caldaia a gas, soprattutto, se vuole avere un dispositivo innovativo e in grado di far risparmiare.

Immagine di pompa ibrida

Come funziona il sistema ibrido?

Quella innescata dalla nuova pompa di calore, può essere considerata una vera e propria rivoluzione, derivante dal fatto che fino a pochi anni fa, quando è stata messa in commercio quella ibrida, era praticamente impossibile sfruttare questa tecnologia con termosifoni a parete o altre soluzioni tradizionali che funzionano a ottanta gradi circa e non a trentacinque, come avviene per le pompe di calore, vanificandone in buona parte i vantaggi.

Con la pompa di calore ibrida, questa limitazione non sussiste più, in quanto il nuovo sistema riesce a far circolare l’acqua alle temperature adatte ai termosifoni. In conseguenza di ciò, basta sostituire la pompa di calore ibrida alla vecchia caldaia, senza dover intervenire sui termosifoni o dar luogo a opere murarie costose.

Il funzionamento del sistema permette di attivare la caldaia o la pompa di calore, oppure entrambe, in base a una valutazione della modalità più conveniente in ogni momento. In pratica, il sistema di condizionamento non funzionerà più solo a gas o per mezzo dell’energia elettrica, ma scegliendo di volta in volta il metodo più conveniente. Infatti, il sistema viene impostato con valori di default che sono quelli più adatti a minimizzare il consumo di energia primaria. Con l’ovvia conseguenza di ottimizzare il consumo di energia e di limitare al massimo i costi in bolletta. 

Immagine di pompa

A proposito di Rotex

Si tratta di una tecnologia avanzatissima, varata da Rotex, l’azienda tedesca che ha saputo caratterizzarsi per la tendenza all’innovazione tecnologica e, da qualche tempo, entrata a far parte della galassia Daikin, il gruppo giapponese che rappresenta un vero colosso nel settore della climatizzazione.

Con i suoi quasi 50mila dipendenti e una serrata ricerca di laboratorio tesa a trovare nuove soluzioni in grado di portare alla produzione di sistemi sempre più efficienti e, soprattutto, ecofriendly, Daikin e, di conseguenza Rotex, sono in grado di andare incontro alle esigenze di riduzione dell’inquinamento atmosferico provocato dalle emissioni di sostanze inquinanti, in particolare l’anidride carbonica, che sta letteralmente soffocando il pianeta e mutando le condizioni climatiche di molte zone del globo, con esiti che potrebbero diventare disastrosi in un prossimo futuro.

Tali circostanze hanno spinto la stessa Unione Europea a insistere molto sulla necessità di adottare sistemi come la pompa di calore, in ragione della sua ecocompatibilità.

Immagine di pompe di calore esterno

È possibile scegliere la pompa di calore Rotex nel formato ibrido con unità esterna, disponibile sia da 5 kW che da 8 kW, abbinando in un unico elemento la caldaia a condensazione a gas da 33 kW e l’unità di scambio acqua/refrigerante, anche disponibile in versione reversibile per riscaldare o raffrescare casa. L’unità interna della pompa di calore ibrida Rotex, utilizza lo stesso sistema di connessione di un climatizzatore monosplit, collegandosi tramite due tubazioni al dispositivo esterno.

Per quanto riguarda, invece, le dimensioni, la pompa di calore ibrida Rotex è grande quanto una classica caldaia murale a gas e integra al suo interno anche un sistema elettronico di gestione innovativo.

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La pompa di calore Daikin Altherma https://pre.ventivi.it/blog/daikin-altherma-pompa-di-calore/ https://pre.ventivi.it/blog/daikin-altherma-pompa-di-calore/#respond Thu, 06 Jun 2024 07:32:31 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2022 Daikin è una azienda nata nel 1924 a Osaka, in Giappone e attualmente presente in ben 135 paesi di ogni parte del globo, in cui impiega oltre 40mila lavoratori. Opera anche in Italia, dal 1968, ove è leader con una quota di mercato del 30%. Tra le tante soluzioni proposte dall’azienda al fine di permettere il migliore condizionamento della casa, la pompa di calore Daikin Altherma è quella che ha saputo caratterizzarsi maggiormente per profili di innovazione e qualità delle prestazioni.

La pompa di calore Daikin Altherma riscalda e rinfresca la casa, oltre a produrre acqua calda sanitaria. Il tutto, garantendo non solo una efficienza energetica maggiore rispetto alle tradizionali caldaie e agli altri mezzi di produzione di acqua calda, ma anche riducendo al massimo l’emissione di anidride carbonica. 

Immagine di daikin 1

Come funziona la pompa di calore Daikin Altherma

La pompa di calore Daikin Altherma si basa sul compressore a inverter, una tecnologia in cui il marchio giapponese è leader ormai da decenni. Il dispositivo va ad estrarre l’energia termica che è sempre presente nell’aria, riscaldando nella maniera più adeguata la casa anche quando le temperature esterne sono rigide, sino a -20°.

Il suo rendimento energetico è nettamente superiore a quello delle caldaie tradizionali raggiungendo valori di COP pari o superiori a tre. In pratica, la pompa di calore Daikin Altherma emette meno anidride carbonica e consuma meno combustibile primario rispetto ai dispositivi concorrenti. Il riscaldamento a pavimento ha luogo tramite utilizzazione di acqua preriscaldata a 25-40°C dalla pompa di calore, mentre per quanto concerne i radiatori e le unità fan coil (ventilconvettore) la temperatura dell’acqua che viene utilizzata nel processo è compresa tra i 40 e i 55°. 

Immagine di daikin pompa di calore

La gamma

I modelli disponibili sono sei: da 6,1kW, sino a 16,8 kW. Si tratta quindi di modelli di capacità medio-piccola rivolti in modo particolare al mercato delle abitazioni di nuova costruzione e dotate di un buon isolamento. Tutti i modelli sono disponibili con due tipi di Hydrobox da interno, l’unità deputata alla gestione dello scambio di energia fra la pompa di calore esterna e il circuito dell’acqua interno.

I serbatoi riservati all’acqua sanitaria disponibili sono tre: 150, 200 e 300 litri. Altherma viene rilasciata sul mercato da Daikin a un prezzo estremamente competitivo in quanto beneficia anch’essa dell’economia di scala del brand nipponico. L’installazione di questi dispositivi risulta in definitiva molto semplice e non comporta l’adozione di canne fumarie, serbatoi addetti al mantenimento del combustibile o allacciamenti alla rete del gas.

Lo stesso modulo interno, detto hydro-box, contiene tutti i comandi di sistema e un’interfaccia utente molto intuitiva, i quali rendono del tutto inutile la presenza di locali tecnici. L’hidro-box si presenta nella stessa veste che caratterizza solitamente una caldaia murale da interno, con uno sportellino che permette di accedere al pannello di controllo che regola la parametrazione e il monitoraggio delle operazioni.

Anche la manutenzione della pompa di calore Daikin Altherma è minima, rispetto a quella che viene richiesta di solito da una caldaia tradizionale, in quanto le operazioni di controllo dei fumi e di pulizia non sono necessarie in un sistema alimentato elettricamente. Tutte caratteristiche che fanno di questo dispositivo una risposta di alto livello alle esigenze di una famiglia. 

Immagine di pompa di calore

Scegliere una pompa di calore per la casa è una delle scelte sostenibili per via del basso dispendio di energia. La riduzione dei consumi è dato dal basso consumo di energia elettrica. Il sistema a pompa di calore, infatti, si alimenta attraverso l’energia rinnovabile proveniente dall’ambiente esterno.

È possibile anche abbinare la pompa di calore ad un impianto fotovoltaico, affinché quel minimo di energia elettrica di cui ha bisogno, venga autoprodotta.

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Come contrastare la muffa in casa https://pre.ventivi.it/blog/muffa-in-casa-come-contrastarla/ https://pre.ventivi.it/blog/muffa-in-casa-come-contrastarla/#respond Mon, 27 May 2024 14:37:41 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2643 Tornare a casa è sinonimo di sentirsi sicuri e al riparo da ogni pericolo o minaccia. A nostra insaputa, però, potrebbero annidarsi dei nemici “invisibili“, molte volte causa di inspiegabili disturbi o vere e proprie malattie dell’apparato respiratorio, soprattutto in persone più delicate come anziani e bambini.

Stiamo parlando di muffe, batteri e agenti inquinanti, sottovalutati e non adeguatamente considerati. La salubrità della casa è molto importante, in quanto elemento imprescindibile da cui dipende in larga misura il comfort abitativo. Come fare per capire se siamo “sotto assedio” e come prevenire o intervenire per tornare a vivere in un ambiente salutare e sereno?

Per capire se viviamo in un ambiente sano, è opportuno effettuare un check-up che certifichi lo stato di salubrità della propria casa (o luogo di lavoro), sia per tutelare la salute della propria famiglia e combattere i nemici invisibili che possano attentarvi, sia per valorizzare l’immobile di proprietà o, in caso di acquisto di una nuova casa, attraverso la certificazione di salubrità ambientale. Gli elementi inquinanti che possono essere monitorati sono: la qualità dell’aria, l’inquinamento elettromagnetico, la radioattività, il monossido di carbonio, il metano, l’inquinamento acustico e idrico, l’umidità, la presenza di polveri sottili, gas radon, formaldeide e altre sostanze insalubri.

Immagine di muffa

Cos’è la muffa e perché si forma?

Le muffe si formano all’interno delle nostre abitazioni a causa della presenza di acqua o umidità in quantità eccessiva. Si tratta di una particolare categoria di microrganismi, appartenenti al regno dei funghi che trovano il loro ambiente ideale laddove vi è un indice di umidità relativa (UR) di almeno l’80%, manifestandosi comunque già intorno al 70%. La muffa, inoltre, predilige poca luce e aria calma, priva di correnti. 

Se è l’umidità in eccesso la causa primaria della proliferazione della muffa, occorre prendere in considerazione: 

  • le condizioni atmosferiche; 
  • gli apporti accidentali; 
  • la condensa; 
  • la presenza di sali igroscopici;
  • l’umidità del terreno circostante; 
  • la presenza di umidità non eliminata. 

Se queste sono le cause che portano alla formazione di muffe, va comunque ricordato che, in base al rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico (outdoor e indoor) rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale. Come tale, deve essere combattuto con le armi più opportune, in particolare aumentando la salubrità e il comfort delle nostre case, in modo da ridurne l’impatto e i danni che può provocare. Non farlo può esporre a grandi rischi, soprattutto all’interno delle nostre abitazioni e a danno della parte più esposta delle famiglie.

Immagine di muffe

I consigli per rendere più salubre la nostra casa

Gli esperti della Società di Medicina Ambientale hanno stilato un decalogo, composto da piccoli accorgimenti che occorre seguire in modo da limitare drasticamente il pericolo di respirare aria inquinata in casa e cercare di estirparlo alla radice.

  • Tenere sotto controllo le condizioni microclimatiche all’interno delle abitazioni, evitando, ad esempio, le temperature troppo alte e valori di umidità elevati, un compito che può essere facilitato da impianti per la climatizzazione dell’aria di ultima generazione, dotati di funzioni intelligenti. 
  • Una buona aerazione degli ambienti può contribuire al comfort abitativo, come ricordano gli esperti del SIMA, secondo i quali, occorre tenere aperte le finestre per periodi più o meno brevi non meno di due o tre volte al giorno, per facilitare il ricambio dell’aria. 
  • Corretta manutenzione dei dispositivi per il condizionamento, per evitare che un funzionamento non adeguato impedisca il corretto ricambio dell’aria e la penetrazione di inquinanti provenienti dall’esterno. 
  • Attenzione alla scelta dei prodotti per la casa, composti chimici che utilizzano materiali organici volatili (COV), privilegiando quelli composti da sostanze di derivazione naturale, a partire da bicarbonato e aceto.  
  • Prestare anche molta attenzione ai tappeti in quanto questi manufatti possono rivelarsi un ideale ricettacolo per polvere e acari, favorendo infine l’insorgenza di allergie e altre problematiche dell’apparato respiratorio, in particolare nei nostri figli. 

Un ultimo e condivisibile consiglio è poi quello relativo all’assunzione di comportamenti a rischio, a partire dal fumo. Evitare di fumare in casa non solo favorisce la salute propria e dei nostri cari ma, aiuta a ridurre in modo importante il pericolo d’inquinamento domestico.

Immagine di muffaa in casa
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L’utilità della cabina armadio in cartongesso https://pre.ventivi.it/blog/cabina-armadio-in-cartongesso/ https://pre.ventivi.it/blog/cabina-armadio-in-cartongesso/#respond Tue, 14 May 2024 13:35:10 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2440 Quante volte, magari di fronte a uno spazio ampio e male impiegato, ci capita di pensare che si potrebbe intervenire per gestire meglio lo spazio disponibile all’interno della nostra abitazione? Una questione, quella degli spazi abitativi, che viene, spesso, sottovalutata in sede di progettazione, dando vita ad ambienti troppo estesi o troppo angusti, oppure disponendo i mobili e i complementi di arredamento in maniera confusionaria. Eppure, per sfruttare meglio gli spazi non sono necessarie opere murarie troppo dispendiose.

Esiste, infatti, una soluzione perfetta in grado di mettere d’accordo i vari aspetti, estetico, funzionale e finanziario: il cartongesso. Nato negli Stati Uniti, questo materiale ha trovato larga fortuna anche da noi, grazie a una serie di rilevanti proprietà che ne fanno l’ideale per i lavori edilizi all’interno delle nostre abitazioni.

Grazie al cartongesso è infatti possibile costruire pareti divisorie, preziosi soppalchi, armadi a muro, controsoffitti e decorazioni di ottimo livello. Il tutto, senza un’eccessiva spesa e senza la necessità di dare vita a lavori di lunga durata tali da comportare disagi derivanti dal rilascio di polveri e detriti e, cosa sempre apprezzabile in tempi di crisi economica, notevoli risparmi rispetto a interventi edilizi complessi che non possono essere rimossi con la facilità e rapidità che distingue il cartongesso.  

Immagine di cabina armadio

Cabina armadio: una soluzione pratica ed efficace

Spesso, si presenta il problema di armadi troppo pieni. La curiosa abitudine di affastellare abiti e magari non buttare mai nulla, anche quando è del tutto chiaro che per sopravvenuti motivi alcuni indumenti non possono più essere utilizzati, ha come ovvia contropartita l’esaurimento all’interno dei contenitori più logici. A questo punto, non resta che aguzzare l’ingegno per cercare di trovare una soluzione alternativa al fine di raccogliere il maggior numero di oggetti, scarpe e vestiti.

In tal senso, un’ottima soluzione è la cabina armadio, che consente di radunare l’eccedente senza doverlo lasciare a vista o alla rinfusa, dando al tutto, un ordine logico impossibile in un armadio tradizionale. Anche da un punto di vista meramente costruttivo, la cabina armadio rappresenta una soluzione pratica e facile da creare, anche in ambienti irregolari o asimmetrici. Una volta decisa la costruzione di una cabina armadio, la scelta più logica del materiale da usare diventa proprio quella del cartongesso, che consente di lavorare rapidamente e con una certa facilità.

Chi fa da sé non sempre fa per tre

Sono sempre molti coloro che, per lavori non troppo complessi, preferiscono ricorrere al fai da te. I lavori in cartongesso, in effetti, presentano il vantaggio di una grande facilità di messa in opera e di poter decidere di smontare in men che non si dica la soluzione approntata se proprio non soddisfa requisiti minimi di qualità.

Anche in questo caso, però, se si vuole un risultato di rilievo è meglio ricorrere a chi ogni giorno lavora in maniera professionale e può dare risposte adeguate in termini estetici e pratici, evitando una perdita di tempo che può essere dedicato a imprese più proficue e lo spreco di risorse finanziarie che sono sempre preziose in tempi di crisi come quelli che stiano vivendo. 

Immagine di cabina armadio cartongesso
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Perché adottare il cartongesso? https://pre.ventivi.it/blog/cartongesso-perche-adottarlo/ https://pre.ventivi.it/blog/cartongesso-perche-adottarlo/#respond Fri, 10 May 2024 10:24:04 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2433 Il cartongesso è un materiale usato, spesso, per lavori all’interno delle abitazioni, soprattutto, per la creazione di spazi divisori atti a sfruttare meglio lo spazio esistente, per i controsoffitti, oppure per risolvere problemi come la condensa o la presenza di umidità. Il cartongesso è un materiale costituito da gesso di cava racchiuso in un’armatura formata, a sua volta, da due lastre di cartone. Possono, inoltre, essere aggiunti additivi per conferire al pannello proprietà particolari. Ad esempio lo si fa quando si vuole dare vita a risultati in termini di resistenza all’umidità, ai suoni, al fuoco o ad altro.

Anche se fu inventato in America tempo prima, il cartongesso fece la sua comparsa in Europa durante il primo dopoguerra. Facile da lavorare, montare e rifinire, il cartongesso ha incontrato un successo sempre più vasto, proprio per la capacità di assicurare soluzioni veloci e leggere, non solo economiche, ma anche capaci di durare nel tempo.

Va, peraltro, considerato che se è facile da posare, è altrettanto facile da rimuovere in ogni momento, senza la necessità di opere murarie, cosa che gli permette di essere impiegato anche da non specialisti. Naturalmente, chi vuole un lavoro fatto a regola d’arte, dovrebbe, però, avere l’accortezza di rivolgersi a una persona che lavora abitualmente con il cartongesso, per non vanificare neanche parzialmente il proprio investimento.

Immagine di cartongesso

Le varietà di cartongesso

I pannelli in cartongesso presentano un‘elevata resistenza alla flessione (tanto da poter essere usati per manufatti curvi) oltre che meccanica, ovvero resistenza ai pesi e alle sollecitazioni, caratteristica che ne consente l’impiego per librerie, mensole o pareti attrezzate. In commercio esistono vari tipi di cartongesso, da quello standard, il più usato in assoluto in quanto adatto agli usi di base, a quello ignifugo, ovvero realizzato con il gesso emidrato, parzialmente disidratato, rinforzato con fibre di vetro, vermiculite e perlite, permettendo un’ottima resistenza al fuoco.

Non vanno, poi, dimenticati il cartongesso idrofugo, resistente all’umidità e adatto ad ambienti come il bagno, la cucina o gli scantinati, quello fonoisolante, in grado di migliorare l’isolamento acustico di un ambiente e quello antimuffa, realizzato con l’aggiunta di fibre di vetro che lo rendono duro e molto resistente, in grado di resistere all’assalto dell’umidità.  

Immagine di controsoffitto cartongesso

Pregi e difetti del cartongesso

I vantaggi del cartongesso sono, soprattutto, quelli che permettono il varo di soluzioni semplici anche per problemi complessi, la possibilità di usare le intercapedini per nascondere fili o materiale isolante senza necessità di predisporre le tracce, risparmiando di conseguenza denaro e tempo prezioso. La lavorazione a secco consente, inoltre, di non dover combattere con polveri o detriti, risparmiando un 25-30% di tempo rispetto ad altri interventi analoghi.

Va specificato che se, solitamente, si tende a pensare che i pannelli in cartongesso non garantiscano una grande durata, la realtà è molto diversa. Le pareti in cartongesso, in effetti, hanno la stessa durata di una parete da interni realizzata in muratura tradizionale.

Tra i difetti vanno, invece, segnalati l’impossibilità di usare chiodi o ganci, ad esempio per appendere un quadro o altro oggetto, rendendo necessario il ricorso a particolari tasselli. Inoltre, è molto sensibile alle ammaccature e tende a imbarcarsi davanti a colpi di una certa forza. Per quanto concerne i costi, essi possono variare in base a dimensioni, spessore e caratteristiche, anche se mediamente può raggiungere i 25€ al metro quadro per una parete e i 30€ per un controsoffitto, compresa la manodopera.     

Questo materiale è estremamente utile nell’architettura di interni, ma non presenta adeguate doti di affidabilità ove utilizzato in funzione di pannellatura perimetrale da esterno. In pratica, le pareti di cartongesso sono utili soltanto per gli interni alla casa ed espressamente sconsigliabili per uso esterno.

Immagine di mensole

Cartongesso per le pareti del bagno, una leggenda da sfatare

Un caso particolare per quanto riguarda le pareti in cartongesso, è quello relativo ai lavori di locali soggetti all’umidità, in particolare i bagni. Se una volta gli addetti ai lavori preferivano optare per la costruzione di tramezzature in laterizio, scartando a priori il cartongesso, da alcuni anni non è più così.

Esistono dei sistemi costruttivi, che si rivelano idonei non solo per realizzare pareti in cartongesso per bagni interni, ma anche per piscine e altri ambienti dove l’acqua può generare elevati livelli di umidità. Sistemi caratterizzati da una costruzione a secco veloce, sia in fase di montaggio che di finiture, tale da non rendere necessario attendere i tempi di asciugatura che servono invece per le normali pareti in muratura, con notevole risparmio di tempo e denaro. 

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Come scegliere il colore per l’esterno della casa? https://pre.ventivi.it/blog/colore-esterno-casa/ https://pre.ventivi.it/blog/colore-esterno-casa/#respond Tue, 07 May 2024 06:25:20 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=2349 Scegliere il colore per l’esterno di una casa significa dare un volto all’intero progetto, comunicare il gusto personale e lo stile di chi la abita con impatto immediato. La scelta del colore per la facciata non è solo una questione prettamente estetica, ma anche un elemento che interessa l’aspetto della manutenzione, ovvero la durata nel tempo. Inoltre le considerazione da fare durante la scelta del colore della facciata, interessa i materiali, gli abbinamenti cromatici e anche le normative sul colore.

Immagine di Edificio

I materiali per le facciate

Prima di procedere con la scelta delle palette è fondamentale comprendere i materiali che rivestiranno la facciata. Ad esempio, la pietra non necessita colori particolari, la sua bellezza naturale potrebbe richiedere solo l’utilizzo di tonalità neutre. Il legno, invece, ci fa scegliere tra infinite essenze, ovviamente, tra quelle più resistenti. Inoltre, l’ubicazione geografica della casa gioca un ruolo fondamentale: i colori più chiari possono essere preferiti in climi caldi per riflettere il calore, mentre tonalità più scure potrebbero essere scelte in zone più fredde per assorbire il calore. La scelta del colore per la facciata deve assolutamente integrarsi con il paesaggio circostante, optando per una palette di colori che permetta una fusione. 

La scelta del colore per le facciate

La scelta dei colori per le facciate non solo deve integrarsi con il contesto, ma anche riflettere lo stile e la personalità dell’edificio. Le tonalità neutre come il bianco e il grigio sono scelte popolari per la loro capacità di adattarsi a diverse ambientazioni e stili architettonici, anche se possono assorbire maggiormente l’inquinamento. Tuttavia, tonalità più audaci come il bordeaux possono aggiungere un tocco di carattere e originalità, soprattutto, in contesti storici o rurali.

È importante considerare anche l’effetto della luce naturale sul colore scelto, poiché può influenzare significativamente la percezione visiva della facciata nel corso della giornata. La scelta del colore dovrebbe anche tener conto del clima locale e dei materiali di costruzione utilizzati, per garantire una durata e una resistenza ottimali nel tempo. Infine, la consultazione con professioni come gli architetti può fornire preziosi consigli sulla selezione dei colori e sul loro impatto estetico sull’edificio e sul suo ambiente circostante, tenendo conto delle normative.

Immagine di complesso edifici

Rispettare le normative sul colore esterno

È fondamentale anche tenere conto delle normative locali sul colore delle facciate, che possono variare da regione a regione e sono dettate dalla necessità di preservare l’equilibrio del contesto urbana, rispettare il patrimonio storico o mantenere uno stile architettonico specifico. Alcune città, per esempio, sono vincolate dal “piano del colore” con delle restrizioni sulla varietà cromatica consentita, questo può accadere soprattutto nei centri storici e nelle zone soggette a vincolo. È bene ricordare che la scelta del colore per l’esterno di una casa è un processo delicato che va affrontato con un’attenta analisi, tenendo conto di diversi fattori per ottenere il risultato desiderato, in armonia con il contesto e con il rispetto per la parte urbanistica. 

Facciate: conservazione e restauro del colore

Il restauro del colore delle facciate è un’operazione che si aggiunge a una buona prassi di manutenzione per preservare l’aspetto e la durabilità degli edifici nel tempo. È bene essere meticolosi e seguire alcuni step per la conservazione delle facciate,

Innanzitutto, è importante condurre un’accurata analisi dello stato di fatto delle facciate e del colore. Ciò significa valutare eventuali danni, scrostature o deterioramenti della superficie. Solo dopo questa valutazione si può procedere con l’eventuale restauro.

La scelta dei materiali è cruciale: è prioritario utilizzare vernici e pigmenti di alta qualità garantirà una maggiore durata del colore nel tempo e una migliore resistenza agli agenti atmosferici. Prima di applicare il nuovo colore, però, è necessario assicurarsi che la superficie sia ben pulita, è consigliabile lavare la facciata con acqua e detergenti specifici o anche ricorrere a tecnologie come la pulizia a pressione, per esempio.

In presenza di danni strutturali o fessurazioni, sarà anche necessario intervenire prima con opportuni interventi di riparazione. Solo una superficie indenne e stabile può garantire un’applicazione uniforme del colore.

Immagine di esterno facciate
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