Eleonora Pallotta – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog Wed, 22 Jan 2025 10:26:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://pre.ventivi.it/blog/wp-content/uploads/2024/01/preventivi-blog-favicon.png Eleonora Pallotta – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog 32 32 Come riutilizzare vecchi oggetti in una casa moderna https://pre.ventivi.it/blog/come-riutilizzare-vecchi-oggetti/ https://pre.ventivi.it/blog/come-riutilizzare-vecchi-oggetti/#respond Fri, 03 Jan 2025 11:42:37 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4860 Arredare con oggetti già usati non è solo una scelta ecologicamente responsabile, ma permette di creare abbinamenti unici e originali in casa. Al giorno d’oggi la sostenibilità sta diventando uno stile di vita che coinvolge sempre più ambiti e, anche il riciclo creativo sta guadagnando sempre più popolarità, specialmente nei casi in cui ci si trova ad arredare una casa moderna.

Inserendo pezzi di arredamento vintage o articoli di artigianato in una casa moderna, si otterrà un mix tra tradizione e contemporaneità per un effetto armonioso e personalizzato. Riutilizzare vecchi oggetti e mobili non solo riduce gli sprechi ma, comporta anche un notevole risparmio economico. 

Immagine di oggetti

Come unire il vecchi oggetti in nuovi ambienti

Uno dei modi migliori per integrare degli elementi d’arredo vecchi in una casa più moderna, consiste nel saper come bilanciare i contrasti e ricercare l’armonia negli abbinamenti. Per ottenere questo risultato equilibrato, è fondamentale ponderare con cura la scelta degli elementi di arredo da inserire. L’attenzione al dettaglio non deve corrispondere all’inserimento di vecchi oggetti sparsi senza una logica ma, è necessario selezionare quelli che si inseriscono al meglio nello stile della casa.

Inoltre, è bene essere consapevoli che, per l’equilibrio degli ambienti è necessario anche saper bilanciare i colori e le texture dei pezzi d’arredo scelti.

In termini pratici, in un ambiente più contemporaneo o minimal, l’aggiunta di elementi vintage o riciclati implicherà l’incremento di calore e personalità. In una cucina dal design contemporaneo si può inserire, ad esempio, una credenza in legno restaurata e delle sedie vintage attorno al tavolo. In un living spazioso e minimal, sarebbe interessante inserire un lampadario d’epoca e un tappeto persiano, ottenendo, così, un incontro tra passato e contemporaneità di grande effetto. 

Immagine di oggetti pallet

Altre idee di riciclo creativo per la casa

Trasformare una casa moderna in uno spazio accogliente e originale è possibile grazie alla creatività e al riciclo. Con un po’ di ingegno e passione per il fai da te, è possibile integrare vecchi oggetti in modo funzionale ed estetico, creando un ambiente che racconta una storia unica e riflette la personalità di chi lo abita. 

Esistono molti modi per realizzare complementi d’arredo creativi partendo da oggetti di recupero, dando libero sfogo alla propria fantasia. Tra queste è possibile realizzare:

  • Una testiera da letto con della carta da parati: per crearla è possibile rimediare un pannello di legno o compensato ben levigato, scegliendo le dimensioni più adatte alla propria camera da letto. Successivamente, occorre tagliare la carta da parati, lasciando qualche centimetro in più su ogni lato e applicarla sul pannello con colla o adesivo integrato, lisciandola accuratamente con un rullo per evitare bolle. Infine, si può decidere se fissare la testiera al muro o al letto, oppure lasciarla appoggiata per un tocco più originale e moderno.
  • Un paraschizzi adibito a lavagna: per ottenerlo, è bene iniziare da un pannello resistente all’umidità, carteggiato e dipinto con vernice lavagna, applicando almeno due mani. Una volta asciutto, sarà sufficiente rifinire i bordi con vernice impermeabile o una cornice; successivamente è importante fissare il pannello dietro il piano di lavoro con ganci o nastro biadesivo.
  • Paralumi vintage con vecchi stampi da budino: per creare questi oggetti sarà necessario avvitare le basi metalliche degli stampi su supporti adatti per paralumi. Successivamente, si dovranno rivestire gli stampi con tessuti decorativi o carta, fissando bene i bordi. Infine, si dovrà inserire il portalampada all’interno del paralume completato.
  • Una credenza da una vecchia scala: occorrerà procurarsi una scala a pioli stabile e pulirla con attenzione. Successivamente, sarà necessario fissare delle assi orizzontali tra i pioli per creare ripiani e, se necessario, si dipinge il tutto per armonizzarlo e intonarlo all’ambiente. 
Immagine di oggetti riciclati
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Ceste in bagno: idee per arredare e organizzare https://pre.ventivi.it/blog/ceste-in-bagno-idee-per-organizzare/ https://pre.ventivi.it/blog/ceste-in-bagno-idee-per-organizzare/#respond Fri, 03 Jan 2025 09:50:37 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4908 Arredare in modo personale il bagno significa essere in grado di cercare l’inserimento di piccoli dettagli, come le ceste, per completare l’arredamento, apportando ordine e calore.

Prendersi cura degli spazi della propria casa è importante, anche per poter beneficiare di ambienti in ordine che trasmettano tranquillità e benessere a chi vi abita. In alcuni periodi dell’anno però, lavoro e impegni familiari possono costringere a dover trascurare l’ordine in casa, avendo poco tempo libero a disposizione, immersi nella frenesia delle tante altre cose da fare.

Per questo, è importante saper come organizzare gli spazi della casa anche in modo comodo, veloce mantenendo sempre il giusto stile, per poter ottimizzare velocemente senza rinunciare al decoro e al tocco estetico che più si preferisce per la propria casa. Un’idea che risponde alle esigenze di praticità ma che non trascura la cura dell’arredamento, ottima per il bagno di casa, sono le ceste: soluzioni geniali per arredare e organizzare questa importante stanza della casa.

Immagine di ceste

Tipi di materiali per le ceste

Al giorno d’oggi è diventato sempre più facile reperire delle ceste, essendo un oggetto molto acquistato per ordinare e decorare casa in modo economico ed efficace. È importante, però, che la scelta delle ceste sia pensata per essere in linea con lo stile complessivo del bagno, in modo da creare un ambiente armonioso e che mantenga lo stile pensato per l’ambiente. I dettagli per stanze della casa e per il bagno sono molto importanti e possono fare la differenza.

Le ceste da bagno sono reperibili in un’ampia varietà di materiali, tra cui:

  • Vimini, paglia e bambù: materiali naturali, che rendono gli ambienti più accoglienti e caldi alla sola vista. Sarà la scelta perfetta per bagni dallo stile più rustico, boho o nordico.
  • Tessuti: come ad esempio il cotone o il lino, trattati in fase di produzione per poter resistere all’umidità della stanza senza deteriorarsi. Sono ceste molto pratiche, leggere e versatili, quindi adatte anche a bagni di piccole dimensioni.
  • Metallo: perfetto per ambienti industriali o moderni, questo materiale è resistente e durevole, ideale per aggiungere un tocco minimalista al bagno.
  • Plastica: non è la scelta più ecologica che si possa fare, ma è sicuramente una soluzione economica, di facile reperibilità e pulizia. Disponibile in molti colori e dimensioni, si presta a bagni dallo stile più pratico e informale.

Confrontando le diverse opzioni e selezionandole assecondando i propri gusti, le ceste possono trasformarsi in un elemento distintivo e funzionale per ogni bagno, unendo estetica e praticità in un’unica soluzione, spesso anche economica.

Immagine di ceste asciugamani

Idee per utilizzare le ceste in bagno

Si è già ampiamente fatto riferimento alla comodità e versatilità delle ceste in bagno; più nello specifico, si potranno utilizzare nei seguenti modi:

  • Per riporre i vestiti da lavare: una cesta capiente e ben posizionata può fungere da pratico contenitore per la biancheria sporca, mantenendo il bagno in ordine.
  • Come organizer per gli asciugamani: sia per il proprio uso quotidiano, che per riporre gli asciugamani per gli ospiti, le ceste sono soluzioni ideali per arrotolare e sistemare gli asciugamani, che saranno di facile accessibilità e fungeranno altresì da elementi decorativi.
  • Sistemare i trucchi: ceste più piccole o con divisori interni possono essere usate per sistemare al loro interno i trucchi e oggettistica per la cura personale, potendo organizzare con facilità i vari prodotti in un unico portaoggetti pratico e ordinato.
  • Portaoggetti salvaspazio: appendere o impilare ceste permette di ottimizzare lo spazio in verticale, una soluzione geniale, soprattutto, per bagni più piccoli. Le ceste possono essere fissate a pareti o scaffali, ottenendo così un punto della stanza strutturato in modo pratico, funzionale anche in stanze da bagno di dimensioni contenute.
Immagine di ceste organizer
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Cassapanca per arredare la camera da letto https://pre.ventivi.it/blog/cassapanca-per-arredare/ https://pre.ventivi.it/blog/cassapanca-per-arredare/#respond Fri, 03 Jan 2025 09:31:22 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4856 Utilizzare una cassapanca in camera da letto per completare l’arredamento della stanza, oltre ad essere un’ottima scelta salvaspazio, può donare un tocco in più all’ambiente. La cassapanca è un mobile intelligente, infatti, può fungere sia da contenitore per oggetti o accessori che in altri posti della stanza occuperebbero spazio prezioso, che da comoda seduta. Per farlo, basterà appoggiare sopra il mobile dei cuscini (meglio ancora se questi ultimi sono in pendant col resto dell’arredo della camera). In commercio si può scegliere tra un ampio ventaglio di modelli di cassapanche, dai materiali e colorazioni diverse. 

Immagine di cassapanca

Una cassapanca per ogni ambiente

Se in passato le cassapanche (anche dette “bauli”) venivano utilizzate perlopiù per riporre al loro interno biancheria oppure oggetti di valore, oggi la loro funzione non è più e solo quella di contenitore per oggettistica ma, anche di complemento di arredo della camera da letto. 

Tra i diversi modelli presenti in commercio, le cassapanche in legno rappresentano una soluzione ottimale, che unisce resistenza e durabilità nel tempo a un tocco estetico versatile, adatto a molti ambienti. Per quanto riguarda la scelta dei materiali, ne esistono di diversi tipi. La scelta del materiale e del colore della cassapanca è dettato dallo stile di arredamento scelto per ‘ambiente in cui deve essere inserita.

  • Cassapanche in legno massello di noce o di rovere, idonee per completare l’arredamento di una stanza in stile rustico o anche più classico. Questa essenza dona alla stanza ancora più calore. 
  • Se si deve inserire la cassapanca in un ambiente più minimal o moderno, i colori potranno essere quelli del bianco o del grigio, tonalità che apportano alla vista un senso di ordine e pulizia
  • Per uno stile più vintage o shabby chic, si può optare per una cassapanca in legno decapato, per un risultato più ricercato e romantico.
  • Per gli amanti dello stile industrial, si consiglia di scegliere una cassapanca in legno grezzo, delle tonalità che più si armonizzano con l’arredamento circostante.
  • Infine, i modelli di cassapanche con le gambe sollevate dal pavimento sono perfette per delle stanze dallo stile più contemporaneo
  • I modelli con le rotelle possono risultare delle pratiche alternative alle versioni più classiche, favorendo lo spostamento all’interno della stanza.
Immagine di cassapanca casa

Come inserire la cassapanca in camera da letto

Come si è già fatto notare, le cassapanche rappresentano un’ottima soluzione per ottimizzare gli spazi in camera da letto. Se posizionate ai piedi del letto, oltre ad apportare un gradevole impatto alla vista, saranno molto comode per sistemare al loro interno coperte e cuscini. Inoltre, se vi si poggiano sopra dei cuscini, la cassapanca può diventare una seduta aggiuntiva della stanza.

Posizionando la cassapanca sotto la finestre della camera da letto, si crea la possibilità di trasformare questo spazio in un magico angolo lettura, confortevole e illuminato dalla luce naturale. 

Se si ha una camera da letto spaziosa e si vuole donare un tocco di stile in più all’ambiente, si può posizionare la cassapanca addossandola ad una parete vuota. Inoltre, decorando questo spazio con elementi creativi come ceste di vimini, piante o lampade da tavolo, sarà possibile migliorare l’atmosfera rendendola unica. 

Immagine di cassapanca casa stanza

La cassapanca, dunque, rappresenta una scelta conveniente sotto diversi aspetti: per poter riporre comodamente al suo interno oggetti di varia natura, che altrimenti risulterebbero ingombranti, oppure per completare l’arredamento della propria camera da letto. A seconda dello stile della stanza, si potrà scegliere il modello e la combinazione che più si preferisce, giocando con materiali, colori e abbinamenti per un risultato personalizzato e, al contempo, funzionale.

Qualunque sia la scelta definitiva in termini di stile e tipologia di modello selezionato, la versatilità e la comodità di questo mobile sarà capace di sorprendere chi ne farà uso.

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Mobili vintage per arredare la casa con stile https://pre.ventivi.it/blog/mobili-vintage-per-arredare-casa/ https://pre.ventivi.it/blog/mobili-vintage-per-arredare-casa/#respond Thu, 02 Jan 2025 12:05:31 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4854 I mobili vintage ricreano un’atmosfera peculiare, facendo rivivere chi vi abita sensazioni, forme e colori di anni affascinanti. Per gli amanti del mood vintage, questa tendenza non passa mai di moda, anzi, si evolve e si aggiorna negli anni.

Una caratteristica di questo stile è la sua assenza di canoni o rigidità cui rifarsi: arredare in stile vintage è una scelta, un atto creativo personale e molto soggettivo, che lascia spazio alla creatività di chi arreda. La tendenza che contraddistingue questa modalità di arredamento è quella di abbinare in modo armonioso elementi contemporanei a mobili, accessori e oggetti del passato, creando un’atmosfera unica in casa.

È proprio questa la particolare bellezza di questo stile: mischiare materiali, forme, e colori appartenenti a epoche diverse, unendo pezzi di arredamento dagli anni ‘20 fino agli anni ‘80, mantenendo l’equilibrio e la gradevolezza estetica degli ambienti.

Immagine di mobili vintage 1

I periodi dello stile vintage

Si è accennato al fatto che quello vintage non è uno stile che segue dei canoni rigidi in termini di arredamento ai quali attenersi. Tuttavia, è possibile classificare questo stile in diversi periodi, a cui corrispondono determinate mode e tendenze di mobili vintage.

  • Partendo da più lontano, agli anni ‘20 e ‘30 va associata l’Art Decò, quindi linee geometriche negli arredamenti, impreziosite da materiali come l’ottone, il marmo e il vetro. L’estetica di questi anni richiama il lusso e l’eleganza, il mobilio presenta le caratteristiche superfici lucide o laccate, colori decisi come il nero, l’oro e il verde smeraldo. 
  • Gli anni ‘60 portano innovazione e arredamento con lo stile Pop, con delle tendenze nell’arredamento più audaci e bizzarre, che si esprimono in colori accesi come il rosso, l’arancione e il giallo. Le novità rispetto agli anni precedenti sono i materiali plastici e la presenza della fibra di vetro, questi elementi creano un’atmosfera futuristica, in contrasto con la tradizione.
  • Con gli anni ‘80 tornano in voga le linee geometriche degli anni passati, ma gli abbinamenti nell’arredamento sono contrastanti e particolari: mobili vintage con vetro e metallo vengono abbinati ai tessuti sintetici. Caratteristici sono anche mobili vintage fucsia, nero, bianco e blu elettrico che creano delle combinazioni di grande effetto.
Immagine di mobili vintage casa

I mobili immancabili per una casa in stile vintage

Attingendo da più epoche, lo stile vintage è caratterizzato dalla presenza di diversi elementi di arredo: divani, poltrone, consolle, lampade e lampadari, tessuti e oggettistica. Si tratta di componenti che vanno selezionati e abbinati con gusto e armonia per un sorprendente risultato vintage.

Per attingere a degli esempi più precisi che possano fungere da guida per la scelta dei mobili vintage, di seguito sono riportati degli spunti per arredare le stanze principali, ottenendo un risultato di altri tempi.

Per un salotto in stile vintage, si potrebbero posizionare un divano retrò in pelle con gambe in legno, per un richiamo agli anni ‘60; una libreria modulare in metallo con oggetti d’epoca a vista e lampade da terra con paralumi in stoffa color pastello. 

Immagine di salone mobili vintage

In cucina, si consiglia di optare per un tavolo in legno massello, attorno cui posizionare sedie retrò con imbottiture in vinile, dai colori vivaci; delle piastrelle con motivi floreali e gli immancabili elettrodomestici della Smeg, renderanno la stanza davvero vintage.

Una camera da letto con mobili vintage richiama la tranquillità, dettagli eleganti e accessori dai materiali ricercati. Per ottenere questo effetto, si può abbinare un letto in ferro battuto, lavorato con particolari e finiture, richiamando gli anni ‘20 e ‘30, ad una toletta da trucco con specchio, dalle superfici laccate, per un tocco più shabby. Ai lati del letto, posizionare dei comodini in legno con pomelli in ottone su cui poggiare delle lampade in vetro o metallo con paralumi in stoffa, per un ritorno agli anni ‘50.

Arredare con mobili vintage, oltre che essere una scelta di grande stile ed eleganza, può donare un carattere unico alla propria casa, potendo rivivere dei pezzi di storia diversi per ogni stanza.

Immagine di cucina vintage
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Chaise longue: quale scegliere? https://pre.ventivi.it/blog/chaise-longue-quale-scegliere/ https://pre.ventivi.it/blog/chaise-longue-quale-scegliere/#respond Thu, 02 Jan 2025 11:04:31 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4858 La chaise longue è un particolare tipo di arredo caratterizzato da una seduta allungata che non presenta braccioli ma è dotata di uno schienale tipicamente inclinato e di una seduta lunga, ideale per appoggiare comodamente gambe e piedi. 

Sul mercato esistono diverse tipologie dai design accattivanti e moderni. Optare per quella giusta è un modo per arredare con stile e riempire gli ambienti intelligentemente.

Immagine di Chaise longue

Perché acquistare una chaise longue?

A differenza dei più tradizionali divani, pouf o poltrone, la particolarità che caratterizza chaise longue è la sua impagabile seduta ergonomica, favorita anche dal poggiatesta particolarmente confortevole e da dei rivestimenti di design unici e ricercati.

Oltre la sua innegabile comodità, occorre prendere in considerazione altri importanti vantaggi che caratterizzano questo particolare elemento di arredo.

  • Un tocco di originalità all’arredamento: dal colore ai materiali, passando per le curve eleganti, il design di una chaise longue può rappresentare un elemento distintivo in un progetto d’arredo coerente e armonioso, senza rinunciare alla funzionalità e al comfort.
  • Arredare uno spazio multifunzionale: grazie alla sua essenza versatile e multitasking, una chaise longue contribuisce a creare un ambiente relax completo, dove lasciarsi andare a momenti di tranquillità in un contesto accogliente e dal gusto lounge.
  • Come alternativa a un salotto con doppio divano: particolarmente utile se la propria stanza non è abbastanza grande per ospitare una soluzione con due divani vis-à-vis al centro dello spazio, ovvero posizionati parallelamente uno di fronte all’altro.
  • Soluzione flessibile: una chaise longue indipendente può essere facilmente spostata da un angolo all’altro del soggiorno e, nei modelli pieghevoli, può addirittura trasformarsi in poltrona. Questa versatilità offre maggiore libertà rispetto alle configurazioni fisse, come un divano a L con penisola non reversibile.
  • Convivialità in un open space: grazie alla mancanza di schienale, la seduta allungata permette una visione d’insieme dello spazio circostante. Nei modelli daybed, inoltre, è possibile scegliere il lato più comodo in base alle necessità, che sia verso il divano o in direzione della cucina.
Immagine di Chaise longue casa

I modelli più popolari delle chaise longue

Se i motivi a favore dell’acquisto di una chaise longue hanno convinto, non resta che scegliere il modello più adatto alla propria casa.

  • Presentata per la prima volta nel 1929 al noto Salon d’Automne dai tre architetti Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, la chaise longue Le Corbusier è uno dei pezzi più iconici del design moderno, dalle linee essenziali e dai materiali di alta qualità. Il modello, noto anche come LC4, è un connubio impeccabile di estetica e funzionalità: grazie alla sua struttura in acciaio cromato e al rivestimento in pelle, questo prodotto può adattarsi perfettamente sia ad un soggiorno dallo stile più minimal o industriale, che ad un salotto dall’arredamento più classico. Se si è interessati ad un elemento di arredo che combini il totale comfort ad una scelta del design più iconico, quella di Le Corbusier è l’opzione giusta. 
  • Chaise longue e dormeuse: se si sta cercando una soluzione più economica senza rinunciare alla qualità, IKEA offre delle ottime soluzioni, tra cui la “dormeuse IKEA”: un prodotto che si distingue per la sua adattabilità e per il suo prezzo competitivo. Questa chaise longue è il modello perfetto per chi desidera un complemento d’arredo comodo e pratico, capace di integrarsi armoniosamente in diversi spazi. E’ reperibile in  materiali resistenti, come tessuti antimacchia e strutture in legno.
Immagine di Chaise longue salone

La poltrona chaise longue è ciò che serve qualora si cerchi una soluzione che unisca la comodità di una poltrona alla possibilità di distendersi. È, dunque, il modello perfetto per chi vuole ritagliare un angolo di comfort in casa pur non disponendo di molto spazio. Queste poltrone, reperibili in una vasta gamma di stili e materiali, si adattano molto bene a svariate tipologie di arredamento. È possibile scegliere dalle versioni più classiche in pelle, ottime soluzioni per l’ufficio, a quelle rivestite in tessuti morbidi e colorati, ideali per il salotto di casa.

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Applique da parete: quali scegliere? https://pre.ventivi.it/blog/applique-da-parete-quali-scegliere/ https://pre.ventivi.it/blog/applique-da-parete-quali-scegliere/#respond Thu, 02 Jan 2025 10:40:26 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4852 Conosciute anche come “lampade da parete” o “lampade a muro”, le applique sono versatili e funzionali, adatte a esigenze e gusti molto differenti. Sono delle ottime soluzioni per illuminare angoli o punti specifici della propria casa, come ingressi, corridoi, scale, stanze con soffitti particolarmente alti o bassi. Le applique sono perfette anche per illuminare quadri, oggetti di particolare valore in casa, oppure per creare una zona lettura di grande effetto. Inoltre, si prestano molto bene come illuminazioni da esterno che, posizionate su muri o muretti creeranno un’atmosfera unica. 

Grazie alla loro grande adattabilità di utilizzo e alla possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di applique differenti in commercio, possono essere utilizzate in ogni ambiente. È bene, dunque, scegliere il modello di applique più adatto alle proprie esigenze e alla propria casa. A tal proposito, occorre valutare diversi fattori per potersi orientare verso la migliore opzione.

Immagine di applique

Gli stili principali delle applique

Le lampade da parete, o applique, svolgono un’importante funzione decorativa per gli spazi della propria casa, trovandosi sempre in vista. Questa esposizione le potrebbe rendere dei veri e propri elementi decorativi di spicco in alcuni casi, mentre, in altri, possono quasi scomparire, fondendosi con il colore della parete senza dare nell’occhio. Molto dipenderà dal modello di applique scelto, in corrispondenza allo stile complessivo della propria casa. 

Le applique più popolari per gli ambienti più chic o raffinati, sono quelle con forme tradizionali, meglio se di materiali come vetro o metallo. Se si ama lo stile etnico, saranno perfette le lampade a muro in ferro o in rafia, traforate o intrecciate. Per le case più rustiche, si può optare per delle lampade a muro in legno, ceramica o in metallo bronzato. 

Esistono anche modelli più particolari come le applique in gesso per un tocco moderno. Queste, se sono dello stesso colore della parete, possono scomparire totalmente alla vista, rendendo l’atmosfera molto leggera ed elegante. In commercio, è possibile reperire delle lampade da muro in rame o color ruggine perfette per gli ambienti più industriali e contemporanei. Mentre, per le case dallo stile nordico, sono indicate delle applique dalle forme geometriche e lineari, in metallo o in vetro.

Immagine di applique casa

Le diverse tipologie di illuminazioni

Relativamente alla scelta dell’applique, è fondamentale definire l’utilizzo che si intende fare della lampada al fine di scegliere quella giusta e che diffonda la luce in maniera adeguata. Ad esempio, un’applique destinata a un corridoio avrà caratteristiche diverse rispetto a una progettata per l’illuminazione accanto al letto, ideale per la lettura, o a quella pensata per il bagno, dove è necessario rispettare specifici requisiti di sicurezza. Pertanto, è importante valutare attentamente il punto in cui verrà installata l’applique in modo da scegliere il modello più adatto alle esigenze dell’ambiente. 

Luce diffusa: questa tipologia di illuminazione è omogenea e illumina uniformemente tutta la stanza. Risulta la scelta ideale come illuminazione principale. Si consiglia di scegliere delle lampade con dei diffusori monocromatici e senza coperture con la lampadina con un angolo di diffusione di 360°.

Luce direzionale diretta: questa luce focalizzata e orientata verso il basso riesce ad illuminare in modo diretto un oggetto o una parte specifica della stanza. Si consiglia di optare per dei diffusori conici di materiali coprenti come metalli o plastica. Una lampada direzionabile con luce orientabile sarà perfetta per illuminare una zona di lettura vicino al divano o al letto, garantendo praticità e comfort. Per mettere in risalto un quadro o un altro elemento decorativo si potrebbe posizionare una luce direzionata sopra di esso, preferibilmente un’applique a LED, che eviterà di alterarne i colori con il passare del tempo.

Luce direzionale indiretta: è un tipo di illuminazione che si riflette su superfici come pareti o soffitti, diffondendo la luce uniformemente nell’ambiente senza esporre direttamente la fonte luminosa. Questo tipo di luce è perfetto per creare atmosfere rilassanti, in quanto non produce ombre nette o riflessi fastidiosi. Risulta essere la scelta ideale per soggiorni, corridoi o camere da letto dove si cerca un’illuminazione discreta e piacevole, che possa al contempo valorizzare dettagli o elementi d’arredo dalle architetture particolari senza eccedere.

Immagine di applique stanzetta
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Come ovviare alla poca pressione d’acqua in casa? https://pre.ventivi.it/blog/come-ovviare-alla-poca-pressione-dacqua/ https://pre.ventivi.it/blog/come-ovviare-alla-poca-pressione-dacqua/#respond Thu, 02 Jan 2025 10:07:00 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4862 I problemi relativi alla pressione dell’acqua in casa possono essere indotti da numerosi fattori, sarà quindi premura e responsabilità dei padroni di casa capire la provenienza e risolvere queste problematiche al fine di mantenere un’erogazione dell’acqua regolare per poterne beneficiare.

A tal proposito, esistono strumenti come i riduttori e regolatori che possono aiutare a tenere sotto controllo la pressione dell’acqua in casa; laddove questi non siano sufficienti, sarà necessario richiedere il supporto di un tecnico specializzato. Interventi come la pulizia delle tubazioni, la sostituzione di componenti danneggiati o l’installazione della pompa di pressione possono migliorare in modo significativo le situazioni problematiche legate alla poca pressione d’acqua in casa, ripristinando un flusso adeguato alle esigenze quotidiane.

Immagine di pressione

Come deve essere la pressione dell’acqua in casa?

In situazioni regolari in casa la pressione dell’acqua dovrebbe essere compresa tra 1,5 e 3 bar (o atmosfere). All’interno di questo intervallo, escludendo problemi come otturazioni o accumuli di calcare, tutti gli elettrodomestici e i rubinetti nell’appartamento dovrebbero funzionare perfettamente, erogando l’acqua necessaria.

Per ogni punto di distribuzione dell’acqua, ci sono specifici valori di portata previsti in base ai terminali utilizzati. Questi valori devono garantire il controllo del flusso e, soprattutto, la sicurezza necessaria, tanto per chi ne fa uso quanto per l’integrità dell’impianto stesso. Infatti, una pressione d’acqua troppo bassa può causare danni nell’uso quotidiano, mentre se troppo alta, può provocare dei guasti agli stessi impianti idraulici.

Immagine di pressione acqua

Quali sono le cause della poca pressione d’acqua in casa?

Le cause relative alla poca pressione d’acqua in casa, come già accennato, possono derivare da molteplici fattori che sono, spesso, interconnessi e che influiscono sull’efficienza del sistema idrico domestico. 

  • Una delle cause più comuni è rappresentata dalle tubature obsolete, specialmente in edifici vecchi, dove depositi di calcare o ruggine restringono il flusso dell’acqua, ostacolandone il normale decorso. Inoltre, anche la presenza di perdite lungo l’impianto può disperdere parte dell’acqua prima che raggiunga i rubinetti di casa.
  • Un’altra possibile causa potrebbe riguardare i lavori di manutenzione condotti dall’acquedotto. Un’insufficiente capacità dell’impianto di distribuzione potrebbe non soddisfare la domanda di acqua della zona, specialmente nelle ore di punta. 
  • La pressione bassa nei condomini potrebbe essere connessa a problematiche dell’autoclave o a un serbatoio d’accumulo che non riesce a mantenere il livello richiesto per alimentare tutti i piani superiori.
  • Anche dei particolari fattori esterni, come un’interruzione temporanea della fornitura idrica o interventi programmati sulla rete pubblica, possono causare disagi e influire sulla pressione dell’acqua in casa. 
  • In alcuni casi, anche la posizione dell’abitazione rispetto al serbatoio principale può influire negativamente sulla normale erogazione dell’acqua. Le case situate ad altitudini maggiori rispetto alla sorgente potrebbero ricevere una pressione d’acqua più bassa rispetto alla norma. 
Immagine di rubinetto nero

Le possibili soluzioni alla poca pressione d’acqua in casa

Se si vuole risolvere il problema della poca pressione d’acqua in casa, occorre anzitutto aver chiaro le cause scatenanti il problema, quindi, agire con soluzioni specifiche per quel problema. 

  • Qualora il problema sia da rinvenire a delle tubature otturate da calcare o ruggine, un intervento di pulizia o la sostituzione delle condutture obsolete possono rivelarsi soluzioni efficaci. 
  • Se, invece, il problema è rappresentato da perdite lungo l’impianto, sarà necessario riparare o sostituire le sezioni danneggiate per evitare dispersioni che compromettono il flusso dell’acqua.
  • Potrebbe anche trattarsi di un’insufficiente pressione fornita dall’acquedotto, in questo caso, l’installazione di una pompa rappresenta una soluzione più che valida. Questo dispositivo, collocato nel punto d’ingresso dell’acqua nella rete domestica, aiuta ad aumentare il flusso e a garantire un’erogazione d’acqua più uniforme. 
  • Il controllo e la manutenzione dell’autoclave o del serbatoio d’accumulo nei condomini sono delle accortezze fondamentali che garantiscono una distribuzione omogenea ai piani superiori.
  • Da ultimo, è consigliabile considerare la sostituzione di valvole difettose laddove presenti, in quanto possono intaccare il regolare flusso dell’acqua. 
Immagine di rubinetto cromato
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Rubinetteria vintage: meglio il bronzo o l’ottone https://pre.ventivi.it/blog/rubinetteria-vintage-ottone-o-bronzo/ https://pre.ventivi.it/blog/rubinetteria-vintage-ottone-o-bronzo/#respond Mon, 30 Dec 2024 12:11:20 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4846 Nella scelta dell’arredamento del bagno, la rubinetteria rappresenta un elemento di fondamentale importanza. Non si tratta solo di un elemento imprescindibile per l’igiene quotidiana, ma rappresenta un vero e proprio pezzo di design.

Rivestendo un ruolo così rilevante per il bagno, occorre prestare massima attenzione nella fase di selezione della rubinetteria, potendo scegliere tra una vasta gamma di materiali, finiture e dettagli reperibili in commercio. Se si ama lo stile vintage, la scelta non potrebbe che ricadere sul bronzo o sull’ottone, ma quale dei due si rivelerà essere la scelta migliore? 

Avere una panoramica più chiara rispetto alle caratteristiche del bronzo e dell’ottone come materiali per la rubinetteria da bagno è fondamentale per effettuare un acquisto più consapevole e in linea con l’effetto che si vuole ottenere.

Immagine di rubinetteria

Rubinetteria del bagno in bronzo: vantaggi e svantaggi

Prima di incominciare ad elencare i pregi e i difetti della rubinetteria in bronzo, è importante sapere che si tratta di una lega ottenuta dalla miscela del rame e dello stagno. Sono questi due componenti che donano al bronzo il suo canonico colore dorato-rossastro, caratteristica peculiare che lo rende perfetto come materiale di arredamento sia per bagni in stile vintage, che per quelli più rustici, adattandosi impeccabilmente ai diversi ambienti.

Tra i vantaggi del bronzo che meritano di essere elencati, primo tra tutti risulta la durabilità, soprattutto in termini di corrosione e di resistenza all’umidità e al calcare, rendendo il bronzo un materiale perfetto per il bagno.

Prima di scegliere il bronzo, è imprescindibile conoscere le diverse finiture che si possono applicare in fase di lavorazione. Le rubinetterie in bronzo risultano idonee sia per gli ambienti raffinati e classici, che per stili di arredamento più contemporanei e industriali. Inoltre, va menzionata la particolare proprietà antibatterica del bronzo, che risulta essere un materiale più igienico di altri.

Per quanto concerne gli svantaggi, è necessario specificare che il bronzo richiede una manutenzione accurata e periodica al fine di preservarne il colore naturale. Se non si applicano specifici trattamenti protettivi, va fatta attenzione affinché la rubinetteria in bronzo non si graffi.

Immagine di rubinetteria bronzo

Rubinetteria da bagno in ottone: vantaggi e svantaggi

Anche l’ottone è una lega, derivante dalla fusione del rame e dello zinco. Per poter ricavare da questa lega dei rubinetti in stile vintage, l’ottone viene termoformato: si cola la lega all’interno di uno stampo e si ottiene così la forma del rubinetto che si desidera. 

Questa sua peculiarità legata al processo produttivo, lo rende un materiale versatile e adattabile a molte realizzazioni. Infatti, oltre alle diverse forme che si possono ottenere con l’ottone, si possono scegliere anche diverse tonalità e colorazioni. Essendo un materiale così versatile, è diventato nel tempo uno dei materiali più utilizzati nell’arredamento di bagni in stile vintage, potendo realizzare design personalizzati e originali.

Tra gli altri vantaggi dell’ottone, in parte già elencati, è doveroso menzionare l’eleganza e la raffinatezza che dona agli ambienti in cui viene installato. L’ottone si dimostra essere un materiale molto durevole e resistente nel tempo. 

Prima di effettuare l’acquisto della rubinetteria in ottone, è necessario conoscere anche gli svantaggi. L’ottone è un materiale delicato che, con il tempo e l’utilizzo quotidiano, potrebbe graffiarsi o usurarsi. Proprio per questo motivo, risulta imprescindibile una pulizia e una manutenzione adeguata, effettuata con l’utilizzo di prodotti specifici.

Inoltre, è necessario menzionare la tendenza dell’ottone a macchiarsi o a scolorirsi, soprattutto per elementi d’arredo come la rubinetteria che è sempre in contatto con l’acqua. Un altro elemento da prendere in considerazione è il costo. Rispetto all’acciaio, l’ottone risulta essere un materiale più costoso occorre, perciò, ponderare bene tutti i fattori elencati per poter effettuare la scelta più adeguata alle proprie tasche e necessità.

Immagine di rubinetteria ottone
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È possibile impermeabilizzare il terrazzo senza togliere il pavimento? https://pre.ventivi.it/blog/impermeabilizzare-il-terrazzo/ https://pre.ventivi.it/blog/impermeabilizzare-il-terrazzo/#respond Fri, 27 Dec 2024 11:24:40 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4828 Impermeabilizzare il terrazzo è un’operazione molto comune che sigilla le fughe e copre eventuali crepe. Un terrazzo in casa rappresenta una risorsa molto importante che dona maggiore valore alla proprietà. Rappresenta un affaccio da godersi nei bei giorni di sole, uno spazio rilassante da abbellire con piante, fiori e divanetti. Trasformarlo in un angolo di relax e comfort all’aperto è una operazione utile per sfruttare al massimo le sue potenzialità.

Per poter usufruire al meglio di questo ambiente, tuttavia, è necessario che il terrazzo sia mantenuto in ottimo stato, evitando il rischio di infiltrazioni d’acqua e prevenendo i potenziali danni che gli agenti atmosferici sul lungo periodo potrebbero apportare al terrazzo. Queste problematiche possono essere aggirate con degli attenti interventi di manutenzione e con l’applicazione di prodotti specifici che consentono di impermeabilizzare il terrazzo senza, però, togliere il pavimento.

Immagine di terrazzo casa

Motivi per cui è importante impermeabilizzare il terrazzo

Essendo esposta continuamente all’azione degli agenti atmosferici, per non rischiare di subire danni irreparabili, la struttura del terrazzo ha bisogno di un’accorta e regolare manutenzione, assieme a un attento monitoraggio delle condizioni di conservazione dell’edificio. In questo modo, si eviteranno drastici e più invasivi interventi.

Le infiltrazioni d’acqua possono causare gravi corrosioni agli intonaci e alle finiture del terrazzo, problematiche legate all’accumulo di umidità e di più importanti danni proprio alla struttura dell’edificio. Per questi motivi l’impermeabilizzazione è un’operazione di primaria importanza.

Il processo di impermeabilizzazione del terrazzo prevede la posa dei materiali specifici in grado di proteggere dall’acqua le strutture sottostanti. Uno dei principali obiettivi di questa operazione è proprio quello di scongiurare che eventuali infiltrazioni vadano a ledere la struttura dell’edificio, compromettendone la sicurezza. Per poter effettuare tale operazione al meglio è di fondamentale importanza scegliere il giusto prodotto, posarlo seguendo le istruzioni e apportare costanti interventi di manutenzione.

Immagine di impermeabilizzare terrazzo

Come impermeabilizzare il terrazzo senza togliere il pavimento? 

È possibile impermeabilizzare il proprio terrazzo senza dover affrontare dispendiose opere di demolizione e sostituzione della guaina. Questa operazione è possibile nei casi in  cui il massetto si trovi in buone condizioni e laddove il pavimento del terrazzo non abbia subito, nel tempo, scollamenti o ulteriori danni.

In presenza di queste condizioni, è possibile procedere con il rifacimento dello strato impermeabilizzante senza dover togliere il pavimento già esistente. Questo processo risulta più economico e veloce di altri interventi che prevedono opere di demolizione. 

Immagine di impermeabilizzare

Le tecniche più diffuse per impermeabilizzare un terrazzo senza demolire il pavimento prevedono l’utilizzo di materiali come:

  • La resina: una volta asciutta forma uno strato protettivo completamente aderente al pavimento e invisibile che garantisce l’impermeabilità del terrazzo. Questa impermeabilizzazione con resina offre un’efficace protezione, ma è importante sapere che questo trattamento deve essere ripetuto periodicamente nel tempo.
  • Il liquido impermeabilizzante trasparente: è un prodotto indicato specialmente per i pavimenti in ceramica che si applica facilmente e protegge in modo efficace il terrazzo dagli agenti esterni.
  • Il solvente protettivo: è uno tra i rimedi più economici, ma non può essere utilizzato su punti superiori ai 2 mm. Risulta essere un rimedio localizzato, che si applica direttamente ed esclusivamente sui punti di interesse soggetti a infiltrazioni, creando un film impermeabile e  protettivo anche contro le muffe
  • La membrana impermeabilizzante: disponibile sia liquida che in materiali plastici come il PVC, è un prodotto da stendere direttamente sul pavimento del terrazzo che grazie alle sue proprietà – simili a quelle della resina – garantisce un’ottima resistenza del pavimento dopo la sua applicazione, una buona elasticità ed un efficace grado di protezione complessivo. 
Immagine di impermeabilizzare terrazzo casa

Sebbene tutti i materiali indicati siano alternative valide, è importante riconoscere quella che fa al proprio caso. I professionisti possono essere di enorme aiuto in tal senso. Impermeabilizzare il terraddo, ad ogni modo, salvaguarda anche la propria abitazione e risulta essere un’operazione molto utile per evitare eventuali danni.

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Problemi di umidità in casa: chi paga se si è in affitto? https://pre.ventivi.it/blog/problemi-di-umidita-in-casa-chi-paga/ https://pre.ventivi.it/blog/problemi-di-umidita-in-casa-chi-paga/#respond Fri, 27 Dec 2024 10:15:36 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4830 La presenza dell’umidità in casa, purtroppo, rappresenta una problematica comune che causa notevoli disagi e complicazioni non solo agli immobili ma, anche alla salute delle persone che vi abitano. Quando si vive in affitto, la questione di chi debba farsi carico dei costi necessari a risolvere il problema dell’umidità rappresenta una controversa fonte di discussioni tra inquilini e proprietari. Il motivo di queste complicazioni risiede in diversi fattori: la causa dell’umidità, la responsabilità della manutenzione ordinaria e straordinaria e quanto stabilito dal contratto di locazione.

Immagine di umidita bagno cieco

Le cause della formazione della muffa in casa

Tra i segnali più classici della formazione di muffa in casa c’è la comparsa di puntini neri agli angoli delle pareti e un successivo oscuramento. Se ci si accorge di queste comparse, occorre attivarsi quanto prima al fine di eliminare questo problema nocivo per la casa e per la salute di chi vi abita. 

Ci possono essere svariati fattori che concorrono alla formazione di muffa in casa. Solitamente, la muffa si forma a causa dell’umidità che entra in casa dall’esterno, attraverso pareti perimetrali non adeguatamente coibentate. In questi casi, prima si formerà della condensa e poi la muffa. Tuttavia, le cause scatenanti potrebbero non essere relative direttamente e unicamente alle caratteristiche della casa, bensì a cattive abitudini di chi vi abita.

Immagine di antimuffa casa

Un errore piuttosto tipico e ricorrente consiste nel posizionare l’armadio troppo vicino alle pareti non adeguatamente isolate. In questo modo, l’aria non riesce a circolare dietro il mobile, la condensa presente sulla parete non si asciuga completamente e si crea un ambiente ideale per la formazione della muffa. Nei casi in cui il problema interessa il bagno o la camera da letto, le cause principali sono, spesso, la scarsa ventilazione delle stanze e un eccesso di umidità nell’aria.

Prima che diventi visibile, è possibile intercettare l’inizio della formazione della muffa facendo attenzione ad alcuni di questi segnali (che si consiglia di non sottovalutare): 

  • comparsa di macchie scure su pareti, battiscopa o cassette del wc;
  • condensa sui vetri delle finestre, ed elevata umidità;
  • odore pungente e sgradevole simile al marcio nelle stanze e dentro gli armadi;
  • sensazione di malessere avvertita, tosse, allergie o asma.
Immagine di salotto luminoso con finestre

Proprietario o inquilino: chi paga se in casa si forma della muffa?

Se la muffa è causata da problematiche strutturali della casa come la presenza di infiltrazioni d’acqua provenienti dall’esterno, un isolamento termico non adatto o la scarsa impermeabilizzazione delle pareti, spetterà al proprietario intervenire e farsi carico delle spese relative alla risoluzione tempestiva della spiacevole problematica. Il locatore è tenuto a garantire un immobile privo di difetti strutturali all’affittuario, come previsto dal Codice Civile. 

Se, invece, la muffa si forma a seguito di comportamenti e abitudini scorrette da parte dell’affittuario sarà compito dell’inquilino affrontare le spese per eliminare la muffa formatasi, in quanto l’inquilino ha l’obbligo di mantenere l’immobile in buone condizioni nel periodo di locazione.

Rientrano tra le responsabilità dell’inquilino: il mancato arieggiamento degli ambienti della casa, frequenti asciugature del bucato in casa senza adeguati accorgimenti di ventilazione e sbagliato posizionamento di mobili, collocati contro pareti fredde non esposte al sole.

Nel caso in cui la questione relativamente a chi sia l’effettivo responsabile del danno non sia chiara, è consigliabile rivolgersi tecnici e specialisti qualificati nel settore, che possano individuarne oggettivamente le cause. Si dovranno, in seguito, valutare le relative responsabilità in base alla normativa in vigore e ai termini del contratto d’affitto. 

Immagine di muffe

Rendersi conto tempestivamente del problema è il primo passo per risolverlo senza troppi intoppi. La controversia che potrebbe nascere durante la locazione dell’immobile è un problema all’ordine del giorno. Ancor prima di capire la causa dell’umidità, è fondamentale che la presenza di muffa nell’appartamento in affitto sia immediatamente segnalata al locatore per garantire una rapida soluzione.

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Cucina senza pensili: perché sceglierla? https://pre.ventivi.it/blog/cucina-senza-pensili-perche-sceglierla/ https://pre.ventivi.it/blog/cucina-senza-pensili-perche-sceglierla/#respond Mon, 16 Dec 2024 13:56:05 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4796 La cucina è la stanza della casa in cui, solitamente, si passano momenti più significativi, dove ci si appresta a preparare velocemente la cena dopo una lunga giornata di lavoro o per condividere pranzi e cene con i propri cari.

La cucina è il cuore della casa e richiede specifiche attenzioni in sede di progettazione. A tal proposito, è possibile progettarla senza ricorrere all’inserimento dei classici pensili. Avere una cucina di questo genere presenta dei vantaggi e svantaggi.

Immagine di vintage cucina casa

Vantaggi della cucina senza pensili

Sebbene la cucina con i pensili sia una scelta sicura e tradizionale, pensare a questa stanza della casa senza questi iconici elementi potrebbe apportare una serie di vantaggi:

  • Senso di leggerezza: uno dei vantaggi più significativi risulta essere la sensazione di ariosità e leggerezza visiva. 
  • Maggiore ottimizzazione degli spazi: in assenza dei pensili, i banconi della cucina saranno più illuminati e maggiormente esposti alla luce naturale o artificiale della stanza, evitando l’installazione dei faretti sottopensili. Inoltre, non essendo appesantita la parete, la cucina risulterà visivamente più spaziosa. 
  • Comodità: in assenza di ripiani superiori da cui prendere utensili, oggetti, ingredienti o spezie arrampicandosi nei modi più svariati per raggiungerli, delle volte anche con l’utilizzo di sgabelli o scalette, una cucina senza pensili renderà il tempo in cucina ancora più piacevole, potendo avere tutto il necessario a portata di mano e senza pericoli. 
  • Maggiore libertà di scelta nell’arredamento: non essendo presenti dei mobili nella parte superiore dei banconi e del piano cottura, si possono apporre le decorazioni che più si preferiscono in questo spazio libero, per un risultato finale più originale e creativo.
  • Economicità: potendo fare a meno dell’inserimento dei pensili, si può optare per delle soluzioni più economiche di arredo.
Immagine di cucina senza pensili

Svantaggi della cucina senza pensili

Nonostante i numerosi punti a favore, occorre considerare anche gli svantaggi: 

  • Maggiori pulizie: se si opta per delle mensole dove riporre a vista i vari utensili, questi, restando esposti, si possono impolverare o sporcare più facilmente, richiedendo una pulizia più frequente e accurata.
  • Buona organizzazione degli spazi: avendo meno spazio a disposizione per riporre gli oggetti, per evitare un effetto caotico, sarà necessario mantenere quotidianamente una buona disposizione delle suppellettili esposte. 
  • Minore spazio di archiviazione: è necessario tenere in considerazione che lo spazio adibito alla sistemazione degli utensili da cucina potrebbe risultare inferiore rispetto ad una cucina con pensili, dovendo scegliere tra soluzioni alternative come mensole, scaffali a vista o mobili a colonna.
Immagine di cucina senza pensili casa

A che altezza installare i pensili in cucina?

Qualora l’alternativa della cucina senza pensili non dovesse aver sortito particolare convinzione, una delle informazioni fondamentali cui attingere in fase di progettazione della stessa è sicuramente l’altezza di installazione. 

La misura corretta di installazione dei pensili da cucina dipende da diversi fattori: le dimensioni della stanza, l’altezza dei muri, le misure complessive. Generalmente, per l’installazione dei pensili da cucina si fa riferimento a dei parametri standard che fungono da linee guida.

1) Altezza standard dal piano di lavoro

La distanza consigliata è di 50-60 cm sopra il piano di lavoro. Questa altezza garantisce che ci sia spazio sufficiente per lavorare comodamente sul piano di lavoro e utilizzare elettrodomestici come tostapane, frullatori o macchine del caffè. L’altezza può essere leggermente modificata per migliorare l’accessibilità, in funzione delle persone che vivono in casa.

2) Altezza complessiva dal pavimento

Complessivamente, la base inferiore dei pensili dovrebbe trovarsi a 135-150 cm dal pavimento, tenendo conto di una persona di altezza media (circa 1,65-1,75 m). È possibile abbassare la base a circa 120-130 cm dal pavimento, nel caso in cui in casa vivano persone più basse rispetto alla media.

3) Altezza del soffitto

Se il soffitto della cucina è basso, potrebbe essere necessario ridurre l’altezza dei pensili o adottare soluzioni che arrivano fino al soffitto per massimizzare lo spazio. In cucine con soffitti alti, i pensili possono essere posizionati più in alto, integrando uno sgabello o una scala per l’accesso alle parti superiori.

Immagine di pensili cucina
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Bonus caldaie 2025: tutte le novità https://pre.ventivi.it/blog/bonus-caldaie-2025-tutte-le-novita/ https://pre.ventivi.it/blog/bonus-caldaie-2025-tutte-le-novita/#respond Mon, 16 Dec 2024 10:19:12 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4779 In occasione dell’arrivo del nuovo anno, si torna a parlare di agevolazioni fiscali e, in particolare, delle modifiche inerenti i bonus caldaie. È bene precisare che, con la dicitura bonus caldaie si intende l’insieme dei agevolazioni che includono, tra le spese, la sostituzione di una caldaia, incentivando i cittadini al rimpiazzo degli impianti di riscaldamento obsoleti in favore di soluzioni più performanti ed ecologiche.

Immagine di caldaie

Le principali novità del Bonus caldaie 2025

Il Bonus caldaie 2025 rientra nel più ampio quadro della normativa “Case Green” adottata a livello europeo, che ha tra gli altri obiettivi, quello di ridurre le emissioni di CO2 nel settore residenziale. Per poter usufruire del bonus, gli utenti interessati devono presentare una specifica documentazione che attesti il miglioramento dei propri consumi energetici, comprese le certificazioni rilasciate da professionisti del settore.

Gli interventi devono essere completati entro e non oltre il 31 dicembre 2025, con possibilità di richiedere eventuali proroghe solo in casi eccezionali. 

Al fine di evitare difformità o abusi, sono previsti monitoraggi più serrati: le domande inoltrate dai richiedenti del Bonus caldaie sono soggette a controlli a campione e dovranno essere presentate attraverso la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo, non solo si migliora la trasparenza, ma si contribuisce a rendere più efficace l’intera applicazione e la relativa gestione del bonus in questione.

Immagine di bonus caldaie

Le agevolazioni del Bonus caldaie 2025

Sono diverse le detrazioni che interessano le caldaie nel 2025:

  • Bonus Ristrutturazione: prevede una detrazione nel caso in cui la sostituzione o installazione della caldaia sia inclusa nei lavori di costruzione o ristrutturazione dell’immobile in questione, con una detrazione pari al 50% e un tetto di spesa massimo che non superi i 96.000€. È possibile usufruire di tale agevolazione sia nei casi in cui l’acquisto venga effettuato da chi commissiona i lavori, che dalla ditta o dagli incaricati ai lavori di ristrutturazione.
  • Ecobonus: prevede un’agevolazione pari al 50% per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione, la cui classe energetica deve essere (almeno) di tipo A. Per poter godere della totalità della detrazione fiscale, si richiede anche l’installazione dei sistemi di termoregolazione di classe V, VI o VII.
  • Super Bonus: è possibile usufruire del bonus caldaia solo se l’installazione o la sostituzione dell’impianto viene fatta congiuntamente ad un intervento principale che consiste in un miglioramento delle due classi energetiche dell’immobile riqualificato, garantendo, così, un incremento significativo dell’efficienza energetica complessiva e il rispetto dei requisiti tecnici previsti dalla normativa.
  • Conto Termico 2.0: questo incentivo offre una valida alternativa o un’integrazione al Bonus caldaie, permettendo di massimizzare il risparmio economico e ambientale. Consiste in un contributo a fondo perduto fino al 65% per la sostituzione di caldaie con sistemi di produzione di energia termica alimentati da fonti rinnovabili o dotati di alta efficienza. È una misura particolarmente indicata per chi desidera installare pompe di calore, impianti solari o caldaie a biomassa. 

Le agevolazioni, dunque, rappresentano un’importante occasione per coloro che sono interessati a implementare l’efficienza energetica in casa, riducendo i costi e contribuendo alla sostenibilità ambientale. Con scadenze più stringenti e uno specifico quadro normativo di cui sopra si è fatta menzione, questi incentivi possono offrire un supporto reale per quanti intendano adottare tecnologie più innovative, rispettando l’ambiente. 

Immagine di caldaia inutilizzata
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