Rossella Cristofaro – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog Fri, 27 Dec 2024 09:04:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://pre.ventivi.it/blog/wp-content/uploads/2024/01/preventivi-blog-favicon.png Rossella Cristofaro – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog 32 32 Lo smaltimento dei condizionatori https://pre.ventivi.it/blog/lo-smaltimento-dei-condizionatori/ https://pre.ventivi.it/blog/lo-smaltimento-dei-condizionatori/#respond Fri, 27 Dec 2024 09:04:47 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4527 I condizionatori sono elettrodomestici indispensabili, soprattutto durante i mesi estivi, ma quando arriva il momento di sostituire o modificare l’impianto di aria condizionata, sorge una domanda importante: come smaltire correttamente un condizionatore? 

Lo smaltimento di questi apparecchi essenziali per il raffrescamento domestico richiede attenzione, poiché contengono componenti in materiali che possono essere dannosi per l’ambiente se non vengono gestiti adeguatamente.

Immagine di Smaltire condizionatore

Perché è importante smaltire correttamente i condizionatori?

Smaltire un condizionatore in modo corretto consente di evitare danni ambientali e di recuperare materiali che possono essere riciclati.

I condizionatori contengono materiali che, se dispersi nell’ambiente, possono causare gravi danni. Ogni componente dei condizionatori deve essere smaltita in modo differente:

  • Gas refrigeranti: I gas contenuti nei vecchi condizionatori possono concorrere all’effetto serra per cui devono essere gestiti esclusivamente da personale competente dotato di certificazione F-GAS (patentino del frigorista).
  • Componenti elettronici: Le schede elettroniche ed i circuiti dei condizionatori non sono biodegradabili e contengono sostanze pericolose per l’ambiente.
  • Materiali riciclabili: Componenti come rame, alluminio e plastica presenti nei climatizzatori possono essere recuperati e riutilizzati, riducendo l’impatto ambientale.
Immagine di Smaltimento condizionatore

Normative per lo smaltimento dei condizionatori

In Italia, la legge che regola lo smaltimento dei RAEE (ovvero i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) è il Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014. Questa norma è stata aggiornata con il D.Lgs. 118/2020, che recepisce la Direttiva Europea 2018/849. 

In base a queste norme, i condizionatori rientrano nel Raggruppamento “R1”, che include elettrodomestici di grandi dimensioni per uso domestico, come frigoriferi e scalda-acqua.

Inoltre, il Decreto Legislativo n. 49/2014 introduce un principio fondamentale: la Responsabilità Estesa del Produttore. In pratica, chi produce apparecchiature elettriche ed elettroniche è responsabile anche della loro gestione una volta diventate obsolete. Questo si traduce in obblighi per i distributori: devono ritirare gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni (fino a 25 cm) senza che il proprietario sia costretto ad acquistare un altro prodotto. Se, però, si acquista un nuovo apparecchio equivalente a quello vecchio, si ha diritto al ritiro gratuito del RAEE, indipendentemente dalla sua grandezza.

Immagine di Smaltimento condizionatori

Come smaltire un condizionatore?

I condizionatori sono apparecchiature che rientrano nei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), ed il loro smaltimento deve seguire procedure specifiche. Esistono diverse possibilità a disposizione:

  • Affidarsi ad un tecnico specializzato per smontare il vecchio condizionatore

      Il condizionatore deve essere svuotato dai gas refrigeranti prima dello smaltimento. Questa operazione deve essere effettuata da un tecnico certificato, che procederà in maniera sicura per evitare la dispersione dei gas nell’ambiente.

      • Rivolgersi a un centro di raccolta autorizzato

      I centri di raccolta comunali o isole ecologiche sono attrezzati per ricevere i condizionatori dismessi e gestirne il riciclo in modo sicuro. Dopo aver fatto smontare il condizionatore in sicurezza da un professionista, non dovrai fare altro che consegnarlo al punto di raccolta più vicino a te per il corretto smaltimento.

      • Ritiro a domicilio di rifiuti ingombranti

      Un’altra modalità per smaltire correttamente il vecchio climatizzatore è prenotare il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti. Sarà solo necessario posizionare il condizionatore vicino alla porta all’orario concordato ed attendere che venga ritirato.

      Prima di farlo è necessario verificare se il comune di riferimento effettua questo servizio e se il condizionatore è incluso nella lista dei rifiuti che vengono raccolti.

      • Ritiro da parte del venditore

      Qualora si acquisti un nuovo condizionatore, il rivenditore è obbligato dalla legge vigente a ritirare gratuitamente il vecchio dispositivo ed occuparsi dello smaltimento. Una soluzione che consente di gestire lo smaltimento del condizionatore senza stress. Bisognerà solo ricordarsi di richiedere il servizio di ritiro dell’usato all’acquisto del nuovo condizionatore.

      Immagine di eliminare la muffa condizionatore

      È fondamentale seguire le regole per lo smaltimento dei condizionatori per non incorrere in sanzioni e non danneggiare l’ambiente.

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      Cameretta dei bambini: quale colore scegliere? https://pre.ventivi.it/blog/colore-cameretta-dei-bambini/ https://pre.ventivi.it/blog/colore-cameretta-dei-bambini/#respond Fri, 27 Dec 2024 08:30:05 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4466 Scegliere i colori giusti per la cameretta dei bambini è fondamentale per creare un ambiente che sia al tempo stesso accogliente e stimolante.

      La cameretta dei bambini non è solo un luogo dove dormire, ma è anche il loro rifugio, uno spazio dedicato allo studio, al gioco e ad attività creative. I colori utilizzati hanno, quindi, un’influenza sul bambino e sul suo sviluppo.

      Ma quali sono i colori migliori per la cameretta dei bambini? Vediamo qualche consiglio per la scelta.

      Immagine di Colori cameretta

      Perchè è importante il colore nella cameretta dei bambini?

      Il colore ha un impatto diretto sull’umore e sul comportamento. Nella cameretta dei bambini, l’inserimento di tonalità vivaci può stimolare la creatività ed il buon umore, mentre l’impiego di sfumature più tenui favoriscono il sonno. 

      Il colore può influenzare la percezione dello spazio: le tonalità chiare possono aiutare a rendere una stanza piccola più ampia, mentre colori scuri possono farla sembrare più accogliente ed intima. Perciò è importante scegliere una palette che si adatti alle dimensioni e alla luminosità della stanza.

      Inoltre, i colori possono aiutare a suddividere visivamente gli spazi, distinguendo l’area gioco da quella studio o riposo.

      Immagine di Cameretta quali colori scegliere

      Colori pastello

      I colori pastello sono un classico intramontabile per la cameretta dei bambini. Non solo i classici rosa e azzurro, ma anche verde, lilla, e giallo creano un’atmosfera rilassante, perfetta per conciliare il sonno. Possono essere utilizzati per dipingere le pareti, per i mobili oppure semplicemente per accessori ed elementi tessili come cuscini, coperte, tende o tappeti.

      La delicatezza dei colori pastello li rende ideali per le stanze di neonati e bambini molto piccoli, ma con i giusti abbinamenti possono adattarsi alla crescita. Il grande vantaggio dei colori pastello è la loro versatilità, per cui queste tonalità si abbinano facilmente ad altri colori e finiture, ai mobili in legno chiaro o pavimenti in cemento resina.

      Immagine di Cameretta colori pastello

      Colori neutri

      I colori neutri sono la scelta ideale per la cameretta dei bambini al fine di creare un ambiente tranquillo ed elegante. Toni come beige, grigio chiaro o tortora, utilizzati per dipingere le pareti o per i mobili offrono uno sfondo perfetto su cui puoi aggiungere qualsiasi tipo di decorazione.

      Una cameretta con pareti neutre trasmette uno stile sofisticato ed attuale, che si combina perfettamente con i mobili moderni. Inoltre, questa palette cromatica rende più facile trasformare la stanza man mano che i bambini crescono, adattandola alle loro nuove esigenze e gusti senza dover fare grandi trasformazioni, semplicemente variando accessori ed elementi decorativi.

      Immagine di Cameretta colori neutri

      Bianco e nero con tocchi di colori vivaci

      La combinazione di bianco e nero, arricchita con tocchi di colori vivaci come giallo, rosso, viola, blu o verde crea un’atmosfera speciale nella cameretta.

      Il bianco come colore dominante ed il nero per dei dettagli grafici come righe, pois o forme geometriche, è il connubio perfetto per creare un’atmosfera speciale. Su questa base è possibile aggiungere elementi colorati e fantasie differenti per dare vita alla stanza. Questa palette cromatica ti consente di creare una cameretta originale che può piacere anche ad un adolescente.

      Immagine di Cameretta colorata

      Accessori e decorazioni colorate per personalizzare la cameretta

      Gli accessori giocano un ruolo importante nel definire l’atmosfera della cameretta. Tappeti morbidi, cuscini colorati, lampade originali, quadri o poster arricchiscono lo spazio con i loro colori.

      Un altro modo per aggiungere colore in una cameretta sono le carte da parati che, attraverso fantasie adatte ai bambini consentono di personalizzare la loro stanza. È possibile scegliere motivi decorativi o pattern geometrici, oppure optare per un tema come animali, giungla o spazio per trasformare la stanza e renderla più accogliente. Le carte da parati moderne sono facili da applicare e rimuovere, per cui non è un problema sostituirle per adattarle alla crescita dei bambini.

      Immagine di Cameretta

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      I materiali dell’architettura: ideare lo spazio architettonico https://pre.ventivi.it/blog/materiali-per-ideare-lo-spazio/ https://pre.ventivi.it/blog/materiali-per-ideare-lo-spazio/#respond Tue, 08 Oct 2024 10:35:14 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4196 Nella progettazione architettonica, la scelta dei materiali è una fase molto importante ed influisce moltissimo sul risultato finale. Durante un interessante confronto sul tema che si è tenuto a Cersaie condotto da Nicola Leonardi, direttore e cofondatore della rivista The Plan, tre architetti con approcci differenti al progetto – Marialisa Santi, Roberto Busselli e Alessandro Lazzari – hanno condiviso la loro visione sui materiali e sul loro ruolo fondamentale nella progettazione architettonica. 

      In questo dialogo emerge l’importanza della combinazione tra innovazione, sostenibilità e consapevolezza nella selezione e nell’uso dei materiali.

      Immagine di divano bianco

      Il ruolo dei materiali nella progettazione

      Secondo Marialisa Santi, cofondatrice dello studio Cristofori Santi Architetti e presidente della Fondazione degli Architetti di Milano, la scelta dei materiali va oltre le semplici finiture. Nella progettazione, i materiali contribuiscono a costruire l’involucro dell’edificio, svolgendo un ruolo essenziale nel definire la sua struttura e nel dare la funzionalità richiesta. Inoltre, quando si tratta di edifici per dei brand, si tratta di spazi che hanno il ruolo di veicolare e rafforzare l’immagine del brand stesso.

      L’uso di materiali economici ma flessibili, come il cartongesso, consente di creare scenografie articolate e adattabili, rispondendo in modo dinamico alle esigenze dei clienti, soprattutto nel settore della moda e dell’ospitalità.

      Allo stesso modo, la ceramica ha guadagnato crescente importanza negli ultimi anni, non solo come finitura, ma anche come strumento narrativo che permette di evocare scenari in cui prevale il lusso e la ricercatezza. 

      Tuttavia, l’uso della ceramica rappresenta anche una scelta sostenibile, soprattutto in contesti in cui la durata degli spazi è limitata, come nel caso dei negozi con cicli di vita brevi. Perciò è forse più etico utilizzare un materiale riproducibile come la piastrella rispetto a materiali naturali come il marmo, che sono risorse non rinnovabili.

      Immagine di metalli

      La scelta dei materiali tra etica ed estetica 

      Roberto Busselli, fondatore dello studio Busselli Scherer di Bolzano, sottolinea come i materiali architettonici siano strumenti fondamentali per creare emozioni e relazioni all’interno degli spazi. Il design tuttavia non è solo una questione estetica, ma anche di sostenibilità. “Cerchiamo di lavorare con aziende che adottano approcci sostenibili e filiere produttive controllate”, spiega l’architetto, che nel suo studio dispone di una materioteca, un vero e proprio archivio di materiali in continua evoluzione. Questa collezione permette ai clienti di entrare in contatto diretto con le proposte materiche e cromatiche, creando una prima connessione emotiva con il progetto.

      L’innovazione e la sostenibilità sono dunque temi centrali, con una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale. L’architetto Busselli evidenzia l’importanza di una produzione responsabile e di materiali che non solo rispondano alle esigenze estetiche e funzionali, ma che abbiano anche un basso impatto sul ciclo di vita dell’edificio.

      Immagine di divano blu pareti

      Il processo di selezione dei materiali

      Alessandro Lazzari, cofondatore di 3ndy Studio, sottolinea come la scelta dei materiali sia strettamente legata al contesto. Spesso i materiali vengono selezionati in base alle esigenze specifiche del progetto e dell’ambiente circostante. In alcuni casi, come in un progetto vicino a una cava, lo studio ha optato per materiali locali come la trachite, recuperando e riutilizzando componenti dell’edificio preesistente.

      L’architetto Lazzari evidenzia anche l’evoluzione vissuta della ceramica, che oggi può imitare materiali come il legno o il marmo, garantendo al contempo durabilità e sostenibilità. Oggi la ceramica, con le sue caratteristiche di resistenza e facilità di manutenzione, è diventata una scelta obbligata all’interno di spazi pubblici e altri progetti dove la durevolezza è un requisito fondamentale.

      Immagine di bagno en suite marmo

      La narrazione architettonica attraverso i materiali

      Il processo di scelta dei materiali è spesso il frutto di un dialogo stretto con il cliente. Marialisa Santi racconta come nel suo studio il rapporto con il cliente sia basato su un processo di ascolto ed interpretazione. “Lavoriamo per tradurre i desideri del cliente in un’architettura o in uno spazio interno che rispecchi la loro narrazione”, spiega.

      Il cliente può influenzare la scelta dei materiali, ma anche gli architetti, grazie alla loro esperienza e alla loro professionalità, possono proporre soluzioni che il cliente inizialmente non aveva considerato. “A volte è necessario forzare la mano verso materiali che riteniamo importanti, anche se non sono subito apprezzati dal cliente”, ribadisce l’architetto Santi.

      Verso un’architettura più consapevole

      Il dialogo tra Nicola Leonardi e i tre architetti evidenzia come la scelta dei materiali sia un processo complesso e affascinante, che va ben oltre la semplice estetica. Innovazione, sostenibilità e consapevolezza sono i pilastri su cui si fonda l’architettura contemporanea. In un’epoca in cui le risorse sono sempre più limitate, l’approccio all’uso dei materiali deve essere ponderato, creativo e in sintonia con l’ambiente e le esigenze dei clienti. La ricerca continua e la sperimentazione sono le chiavi per progettare spazi che non solo soddisfino le necessità del presente, ma che guardino anche al futuro con una visione sostenibile e innovativa.

      Nel panorama dell’architettura contemporanea, la scelta dei materiali non riguarda più solo l’estetica o la funzionalità, ma si estende alla sostenibilità e alla circolarità.

      Immagine di materiali lusso

      Il dialogo tra architetti ed industrie del settore ceramico

      Riguardo al rapporto tra architetti e aziende che producono i materiali ceramici, il confronto non si limita agli aspetti estetici o di performance, ma deve comprendere anche una visione olistica della sostenibilità, che includa l’energia richiesta nella produzione e l’impatto ambientale dei materiali.

      Le aziende stiano lavorando sempre più su percorsi legati alla sostenibilità, in risposta all’evidente fenomeno del cambiamento climatico. Tuttavia, ci sono delle difficoltà per quanto riguarda i piccoli produttori più artigianali, che, pur essendo innovativi e impegnati nella ricerca, spesso faticano a soddisfare i requisiti di sostenibilità richiesti dal mercato.

      A questo proposito, l’architetto Busselli ha riconosciuto che le grandi aziende hanno maggiori risorse per ottenere certificazioni di sostenibilità, ma ciò non rende meno rilevante il contributo dei piccoli produttori. 

      Immagine di piastrelle bagno casa

      L’importanza di preservare l’artigianato locale

      L’architetto Santi ha posto l’accento su un aspetto spesso trascurato: la preservazione delle competenze artigianali italiane, riconosciute a livello mondiale. La capacità artigianale che abbiamo in Italia è unica e va preservata, promuovendo il giusto equilibrio tra grandi aziende industriali e piccoli produttori. La sfida è promuovere una sostenibilità che non escluda le realtà più piccole, ma che valorizzi il lavoro di chi utilizza materiali naturali e processi artigianali.

      Inoltre, sia Santi che Busselli hanno affermato che, sebbene le certificazioni di sostenibilità siano importanti, non devono essere l’unico criterio per valutare la sostenibilità di un progetto. 

      L’edificio Carbon Zero: un progetto innovativo

      L’architetto Roberto Busselli ha portato l’esempio di un progetto che il suo studio sta sviluppando: il primo edificio per uffici a zero carbonio in Italia. “L’obiettivo è ridurre al minimo l’impatto energetico e il carbonio incorporato nei materiali,” ha spiegato. Il progetto, attualmente in fase di realizzazione, prevede l’uso di materiali riciclati e sistemi costruttivi che riducono drasticamente le emissioni di CO2. Busselli ha anche evidenziato l’importanza di collaborare con aziende locali per ridurre l’impatto dei trasporti, sottolineando come la sostenibilità non si limiti solo alla produzione.

      Innovazione e sperimentazione

      Altro tema centrale del dibattito è la sperimentazione. Alessandro Lazzari, ha raccontato come il suo studio abbia adottato un approccio sperimentale fin dal 2010, quando ha recuperato un edificio artigianale seguendo i protocolli di sostenibilità CasaClima. 

      Lazzari ha anche sottolineato come sia fondamentale bilanciare l’innovazione con la preservazione dei saperi artigianali, che sono una parte essenziale del Made in Italy.

      Anche Marialisa Santi ha condiviso la sua esperienza con la sperimentazione, evidenziando come alcuni progetti si prestino più di altri all’innovazione. Inoltre, quando un progetto non sembra particolarmente adatto alla sperimentazione, si può mettere da parte la ricerca fatta per utilizzarla in un’occasione futura.

      Immagine di colore

      Il futuro dell’architettura sostenibile

      L’intera discussione ha posto al centro una domanda fondamentale: come sarà il futuro dell’architettura, in un mondo in cui la sostenibilità diventa sempre più centrale? I tre architetti hanno concordato sull’importanza di un approccio consapevole, che non solo valorizzi l’innovazione e le certificazioni, ma anche la tradizione e l’artigianato.

      Nicola Leonardi ha chiuso il dibattito con una riflessione: “L’architettura sostenibile è un insieme di fattori. È importante sperimentare, ma è altrettanto essenziale mantenere un dialogo aperto con le aziende e preservare il nostro patrimonio culturale e artigianale.”

      Da questo dibattito emerge chiaramente come la sostenibilità in architettura non sia un percorso univoco. È un viaggio che richiede equilibrio tra innovazione, ricerca, artigianato e rispetto per l’ambiente. Solo attraverso questo approccio olistico e consapevole, sarà possibile costruire uno spazio architettonico che sia realmente sostenibile per le future generazioni.

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      A tutto colore! Come rendere un interior memorabile https://pre.ventivi.it/blog/a-tutto-colore-come-migliorare-interior/ https://pre.ventivi.it/blog/a-tutto-colore-come-migliorare-interior/#respond Tue, 08 Oct 2024 10:15:04 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4194 Il mondo dell’ospitalità si sta evolvendo molto negli ultimi tempi, spinto anche da nuove esigenze della clientela, ed in questo passaggio il colore è diventato un potente strumento di marketing.

      Da Cersaie, nel corso degli eventi del “Cafè della stampa”, Fiorella Baserga, giornalista della rivista Suite, ha intervistato Daniela Colli, architetto e fondatrice di CDA Studio di Roma, per esplorare come il colore sia diventato una firma distintiva nei suoi progetti di hotel, ristoranti e bar. 

      L’approccio dello studio di Daniella Colli rappresenta una ventata di aria fresca nel panorama di design degli interni, con scelte cromatiche che producono un effetto sorprendente, meravigliando e coinvolgendo i visitatori a livello emozionale.

      Immagine di bar colore

      L’inizio di una rivoluzione cromatica

      All’inizio della sua carriera, Daniela Colli preferiva palette di colori più neutre e soft, con toni come il nero o il beige. La svolta nel suo modo di progettare e di usare il colore è avvenuta con il progetto del Vyta Firenze, un locale ospitato in un edificio storico firmato da Michelucci. L’architetto si è trovata a confrontarsi con un pavimento in marmo verde e bianco, che poteva essere un limite al progetto. L’intuizione è stata quella di proporre pareti color verde smeraldo per richiamare i colori del pavimento presente.

      Questo abbinamento, che ha il merito di unire passato e presente, ha trasformato lo spazio in un ambiente contemporaneo e sofisticato. Da allora, l’uso del colore è diventato una costante nei suoi progetti, grazie alla capacità di osare attraverso accostamenti cromatici e materici inusuali.

      Questo tipo di approccio contribuisce anche a costruire un’identità forte e riconoscibile per ogni progetto.

      Immagine di bar colore tenue

      La ricetta per ambienti dal forte impatto visivo

      Tra i numerosi lavori di Daniela Colli, Lìon, un cocktail bar nei pressi di Piazza Navona a Roma, rappresenta un vero e proprio tributo alla Dolce Vita romana. Il progetto si distingue per una matrice geometrica applicata a tutto l’ambiente, con colori vivaci come il turchese ed il rosso. Il risultato? Un ambiente dal forte impatto visivo che cattura e coinvolge i visitatori, rendendo l’ambiente indimenticabile e rafforzando il brand del locale.

      Un altro esempio significativo è il VyTA Covent Garden a Londra, un ristorante-cocktail bar ospitato all’interno di un mercato storico. Con questo progetto il brand si evolve, passando dalle prime caffetterie dominate dal nero a un’esplosione di colori ispirati agli anni ’60 del design italiano, con superfici in legno di palissandro, verde smeraldo, arancio e magenta. Questo mix cromatico ha creato un’atmosfera molto particolare, rispettando al tempo stesso la storia dell’edificio.

      Immagine di ristorante bianco

      Colore come strumento di comunicazione

      Una delle domande più interessanti che Fiorella Baserga ha posto all’architetto Daniela Colli riguarda la reazione dei clienti di fronte a proposte cromatiche così audaci, soprattutto quando riguardano elementi come i pavimenti che non vengono aggiornati spesso, essendo meno facili da cambiare rispetto agli arredi.

      L’architetto ha spiegato che, nonostante il minimalismo sia ancora di moda, i suoi clienti nel settore dell’hospitality sono consapevoli del suo stile e si affidano a lei con fiducia proprio per creare ambienti distintivi. “Il colore è un potente strumento di comunicazione”, afferma Colli, un mezzo per trasformare uno spazio in un’esperienza.

      Immagine di bar arancio

      L’uso del colore negli hotel: una questione di equilibrio

      Parlando di hotel, Fiorella ha condiviso un’esperienza personale in cui, alloggiando in una camera interamente rossa di un hotel di design, non è riuscita a prendere sonno. 

      Daniela Colli ha colto l’occasione per sottolineare come il rosso, essendo un colore stimolante, debba essere utilizzato con attenzione in ambienti destinati al riposo. 

      Ad esempio, nella ristrutturazione dell’Hotel The indipendent, vicino alle terme di Diocleziano a Roma, Daniela ha scelto una palette ispirata alla terracotta e all’acqua, creando camere rilassanti che evitano combinazioni cromatiche troppo forti. Un mix perfetto di colori che conciliano il relax, con un elemento storico come ispirazione.

      Una passione innata per il colore

      Quando Fiorella ha chiesto all’architetto se avesse seguito corsi specifici sul colore, Daniela Colli ha risposto che il suo è semplicemente un talento innato, frutto di una sensibilità naturale affinata da una costante ricerca. L’architetto ha raccontato poi  come la sua attenzione maniacale ai dettagli, che include la richiesta di decine di campioni prima di trovare la combinazione perfetta, la renda una cliente “insopportabile” per i fornitori, ma il risultato finale è sempre un successo.

      Il design come strategia di marketing

      Un aspetto interessante emerso durante l’intervista riguarda il ruolo del design nella promozione del brand, soprattutto in questa epoca dove i social media occupano uno spazio importante. 

      Il Tako, un ristorante di sushi a Roma, recentemente progettato dallo studio di Danila Colli, si distingue per i suoi angoli creati appositamente per essere fotografati e condivisi su Instagram. “Questi spazi generano una forte visibilità per il brand”, afferma l’architetto. Tuttavia, racconta che per il secondo locale con lo stesso marchio, la cliente ha deciso di non includere nel progetto uno spazio specifico per Instagram, poiché i clienti si fotografano comunque in ogni angolo del locale, dimostrando come il design stesso sia diventato un elemento di attrazione.

      Immagine di hotel colore

      La luce: un elemento essenziale 

      Infine, un altro punto toccato dalla conversazione è il fatto che non si può parlare di colore senza considerare l’importanza della luce. L’architetto Daniela Colli spiega come la gestione della luce sia fondamentale per valorizzare i colori utilizzati e creare l’atmosfera giusta. Il progetto illuminotecnico viene quindi gestito con estrema attenzione, scegliendo le fonti luminose ed impostando scenari di illuminazione che variano a seconda dell’ora del giorno grazie ad un sistema domotico. 

      La luce non può essere lasciata al caso in un progetto, poiché ha il potere di trasformare radicalmente uno spazio.

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      Miti, leggende, pregiudizi sulle piastrelle e le nuove idee per utilizzarle https://pre.ventivi.it/blog/miti-pregiudizi-sulle-piastrelle/ https://pre.ventivi.it/blog/miti-pregiudizi-sulle-piastrelle/#respond Tue, 08 Oct 2024 09:55:55 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4207 C’è chi le piastrelle le ama e chi le odia. Pochi materiali suscitano opinioni tanto diversificate e contrastanti quanto le piastrelle, soprattutto quando si tratta di sceglierle per la propria casa.

      Durante gli eventi del “Cafè della stampa” dal Cersaie a Bologna, Francesca Magni, direttore di Casafacile, ha conversato con l’architetto Nicoletta Carbotti su questa questione così spinosa che riguarda chiunque si cimenti con una ristrutturazione.

      Il dialogo si è esteso poi a nuove idee sull’utilizzo di questo materiale così versatile per creare effetti sorprendenti ma anche utili.

      Immagine di piastrelle cucina

      Piastrella: un rapporto di amore e odio

      “Ti amo, piastrella, ti odio”, il titolo provocatorio scelto dall’architetto Nicoletta Carbotti per questo talk, invita a riflettere sulle contraddizioni che circondano le piastrelle. Spesso, la scelta della piastrella è un momento cruciale, un viaggio tra certezze e dubbi. Nicoletta ha notato che le opinioni sulle piastrelle sono, spesso, infondate e cambiano radicalmente durante il processo progettuale. Ad esempio, ci si può presentare con idee chiare e, nel corso della selezione, ritrovarsi a rivedere completamente le proprie convinzioni.

      La giornalista Francesca Magni ha condiviso la sua esperienza personale, passando dall’avversione per le piastrelle quadrate del bagno della nonna, a una profonda ammirazione per la loro versatilità e capacità di trasformare uno spazio. Le piastrelle, se scelte con cura, possono diventare calde e accoglienti, per cui si sfata il mito della loro freddezza.

      Immagine di bagno bianco vintage

      Approcci al mondo delle piastrelle

      In maniera ironica, l’architetto ha delineato diverse tipologie di approccio alla scelta delle piastrelle che ha riscontrato nel suo lavoro, tramite una raccolta delle affermazioni più divertenti dei clienti. Tra questi ha citato:

      • L’approccio sanitario: chi desidera formati enormi per evitare le fughe da pulire.
      • L’approccio esotico: appassionati di formati piccoli e colorati, evocative di viaggi lontani.
      • L’approccio horror: chi associa l’effetto marmo a luoghi come il cimitero o il negozio del macellaio.
      • L’approccio feticista: chi trova che toccare una lastra effetto marmo lo faccia stare bene.
      • L’approccio creativo: chi sogna un patchwork di piastrelle diverse in ogni stanza.

      Questi approcci mostrano come le piastrelle possano essere interpretate in modi sorprendentemente diversi, riflettendo le esperienze personali e i desideri di ogni persona.

      Immagine di piastrelle bagno casa

      La piastrella perfetta esiste?

      La risposta è complessa. Secondo l’architetto Carbotti, esistono piastrelle perfette per specifici usi e desideri, ma una piastrella perfetta in assoluto non esiste: ogni scelta è un riflesso di chi la fa.

      La community di Casafacile ha partecipato ad un sondaggio sul formato delle piastrelle, da cui è emerso che il 62% preferisce il formato grande. Questo potrebbe essere dovuto alla facilità di pulizia e all’estetica più uniforme che il formato grande offre. Tuttavia, le piastrelle piccole possono offrire maggiori opportunità di personalizzazione e combinazioni uniche, rendendole adatte a diversi progetti.

      Perchè le fughe fanno paura?

      Una delle domande del talk ha riguardato un dubbio piuttosto comune: le fughe si sporcano davvero così tanto? L’architetto ha risposto affermando che spesso il problema è legato a scelte poco informate. La fuga non deve necessariamente spaventare, e una buona progettazione e posa possono ridurre significativamente il rischio di sporco e usura. Inoltre, le fughe possono contribuire a creare degli effetti particolari e a valorizzare il design generale dello spazio.

      Immagine di piastrelle

      Nuove idee per un utilizzo sorprendente delle piastrelle

      Durante il dialogo sono stati presentati degli esempi di come queste tipologie di rivestimenti possano essere utilizzate in modi inaspettati. In uno dei progetti le piastrelle sono state utilizzate per rivestire la parete dietro al letto in maniera sorprendente, dimostrando che questo materiale può aggiungere calore e originalità a qualsiasi ambiente. Dopo la dominanza dello stile nordico con colori neutri e chiari, adesso stiamo andando in una direzione di personalizzazione sempre maggiore, un ritorno al decorativo. 

      Le piastrelle non sono da considerare un materiale adatto solo a pavimenti e rivestimenti di bagni e cucine. Le soluzioni decorative, che possono variare da piastrelle di grandi dimensioni a piccoli mosaici, offrono infinite possibilità per esprimere personalità e stile.

      Ad esempio, il grande formato serve per rivestire le cucine in muratura, creando un effetto contemporaneo che è molto più gradevole rispetto alla cucina in muratura classica. Questo perché ormai la tecnologia delle grandi lastre permette di creare dei monoliti perfetti. Naturalmente, per ottenere tali risultati è necessario un progetto ed un posatore capace in modo da evitare di inserire profili che penalizzerebbero l’estetica.

      Inoltre, essendo un materiale che unisce estetica e praticità, le piastrelle possono essere utilizzate in ambienti come case vacanze per rivestire pareti facili da pulire e mantenere. 

      Immagine di piastrellista
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      Ceramica e ambienti umidi: sinergia tra design, durabilità e sicurezza https://pre.ventivi.it/blog/ceramica-e-ambienti-umidi/ https://pre.ventivi.it/blog/ceramica-e-ambienti-umidi/#respond Tue, 08 Oct 2024 09:28:38 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4209 Nel mondo della progettazione architettonica quando si usa la ceramica è fondamentale conciliare estetica, durabilità e sicurezza, soprattutto quando si parla di ambienti umidi, come bagni, spa, piscine ed aree wellness. Allo stesso modo la sinergia ed il dialogo costruttivo tra tutte le maestranze coinvolte è di fondamentale importanza per portare ad avere strutture sempre più performanti e quanto più durature.

      Nel corso degli eventi del “Cafè della stampa” a Cersaie, Dalila Cuoghi, architetto e giornalista di INGENIO, portale tecnico che si rivolge a professionisti del settore delle costruzioni, ha approfondito questo tema dialogando con diverse figure del settore, tra cui architetti, ingegneri e imprenditori esperti nell’utilizzo della ceramica. Ecco una sintesi di cosa è emerso da questo confronto.

      Immagine di cersaie piastrelle bagno

      L’importanza della ceramica negli ambienti umidi

      La ceramica, che si caratterizza per la sua resistenza e versatilità, soddisfa perfettamente diverse esigenze di progettazione, offrendo infinite possibilità creative. 

      La scelta di affrontare il tema della ceramica per questo talk non è casuale: questo materiale offre infatti vantaggi significativi in termini di resistenza all’acqua, facilità di manutenzione e sicurezza grazie alle proprietà antiscivolo. L’architettura moderna mira sempre più a migliorare il benessere delle persone e la ceramica si inserisce perfettamente in questo contesto, garantendo comfort e funzionalità anche in ambienti esposti all’umidità.

      Immagine di piastrelle rosa

      Progetti innovativi con la ceramica

      Durante l’evento, Niccolò Panzani, interior designer dello studio NOA, ha condiviso alcuni progetti in cui la ceramica ha svolto un ruolo centrale. Studio NOA, fondato nel 2011 in Alto Adige, si è fatto notare per la qualità dei suoi progetti, molti dei quali pubblicati su riviste internazionali e premiati per la loro originalità.

      Uno dei progetti più significativi presentati è quello di un hotel in Alto Adige, dove sono stati realizzati degli chalet in mezzo alla natura, ogni chalet è una stanza. Il design di questi chalet si integra perfettamente con l’ambiente circostante, grazie all’uso di materiali naturali come il legno e la ceramica. La ceramica è stata utilizzata sia all’interno che all’esterno, con l’obiettivo di garantire la continuità e preservare l’estetica naturale del luogo. La sfida più grande è stata trovare un prodotto che fosse resistente, esteticamente accattivante e sicuro, grazie a un alto coefficiente di antiscivolosità.

      Un altro progetto di grande impatto è stato la conversione di un antico monastero sul lago di Garda, in un moderno hotel di lusso. In questo caso, la ceramica è stata protagonista della piscina che si integra perfettamente nel parco del monastero. L’obiettivo richiesto dalla soprintendenza era che sembrasse il più naturale possibile. Per ottenere questo effetto, sono stati scelti colori scuri che rendessero la piscina simile a un lago naturale. L’uso della ceramica è stato esteso anche agli interni dell’hotel, nelle saune e nel bagno turco, dove ha contribuito a creare un’atmosfera elegante e confortevole.

      Infine, l’architetto Panzani ha presentato un progetto situato su un altopiano sopra Bolzano, dove è stato creato un particolare effetto grazie al colore. Le camere dell’hotel presentano, infatti, un forte contrasto tra il bianco, che simboleggia la tradizione, ed il blu, che rappresenta la modernità. Perciò lo spazio è stato idealmente suddiviso, con un terzo dell’ambiente che ha un colore scuro e gli altri due terzi chiaro, separati da una linea netta che crea un effetto visivo di grande impatto

      Questo contrasto è stato accentuato dall’uso della ceramica in bagni e zone wellness. Questo contrasto è stato replicato anche negli altri spazi dell’hotel, rendendo l’esperienza degli ospiti unica e coinvolgente.

      Immagine di piastrelle casa interni

      Durabilità e sicurezza della ceramica

      Nell’intervento dell’ingegnere Carlo Montecchi, esperto nel settore della ceramica, è stata sottolineata l’importanza della sicurezza negli ambienti umidi. Oltre all’aspetto estetico, infatti, la ceramica deve rispondere a precise esigenze tecniche, come la resistenza all’umidità e la capacità di garantire superfici antiscivolo, soprattutto in strutture ricettive dove la sicurezza dei clienti è prioritaria.

      L’industria della ceramica sta investendo sempre di più nella ricerca e nello sviluppo di materiali innovativi, capaci di rispondere alle nuove esigenze dell’architettura contemporanea, senza però trascurare l’impatto ambientale. La ceramica, infatti, è un materiale altamente sostenibile, con un ciclo di vita lungo e un impatto ridotto sull’ambiente.

      Uno dei primi aspetti da considerare quando si lavora con ceramiche in ambienti umidi è la sicurezza. In Italia, la normativa cogente impone un coefficiente di attrito minimo di 0,40 per garantire superfici antiscivolo. Tuttavia, questo valore, pur essendo testato su materiali nuovi e puliti, potrebbe diminuire con il tempo e l’usura. Esistono trattamenti superficiali che possono essere applicati per aumentare l’attrito se necessario, ma è essenziale un approccio preventivo per evitare incidenti, specialmente in ambienti dove l’acqua è costantemente presente.

      Immagine di bagno piastrellato

      La nuova norma sui massetti

      L’attenzione alla sicurezza non si limita alle piastrelle. Angelo Belli parla della nuova norma sui massetti introdotta proprio quest’anno da Conpaviper, che rappresenta un importante passo in avanti per il settore.

      Il massetto è una parte fondamentale del sistema pavimento, soprattutto in ambienti umidi. La scelta del massetto giusto è perciò essenziale per quanto riguarda gli aggregati ed i leganti ma anche lo spessore adeguato è essenziale per evitare problemi di deformazione del massetto durante la maturazione in cantiere, che possono compromettere sia la pavimentazione che l’impermeabilizzazione.

      Inoltre, in ambienti come piscine o terme, è essenziale avere un massetto che non reagisca negativamente all’umidità e alle sostanze chimiche, perché anche se impermeabilizzato, l’acqua può comunque penetrare in alcune circostanze.

      Immagine di piastrelle

      L’importanza della progettazione dei pavimenti

      Quando si parla di posa delle piastrelle, la collaborazione tra piastrellisti e progettisti è fondamentale per una perfetta riuscita. Alessandro Nizzetto, piastrellista, mette in evidenza l’importanza della progettazione accurata, che parte dalla scelta del supporto giusto e si estende alla posa stessa.

      La tipologia di piastrella, che sia di grande o piccolo formato, influisce sul modo in cui viene gestito il deflusso delle acque e sull’aspetto estetico. Inoltre, la corretta disposizione dei giunti elastici è fondamentale per garantire la durabilità della piastrellatura, specialmente in ambienti umidi. Grazie a nuove tecnologie, è possibile spostare i giunti di dilatazione per renderli meno visibili, migliorando l’estetica per adeguarsi al progetto senza compromettere la funzionalità.

      Immagine di piastrelle casa

      Normative e coefficiente di attrito

      L’evento si conclude con il contributo dell’ingegnere Ciro Scialò, un intervento piuttosto tecnico con cui illustra il risultato di uno studio scientifico da lui condotto che riguarda la sicurezza delle superfici umide concentrandosi sul coefficiente d’attrito dinamico. A livello internazionale, il coefficiente d’attrito dinamico viene usato per valutare il rischio di scivolamento, ma bisogna tener presente che i risultati possono variare notevolmente in base ai metodi di valutazione adottati dai diversi Paesi.

      Uno dei problemi principali è che le valutazioni vengono fatte su pavimenti nuovi, mentre il coefficiente di attrito può cambiare notevolmente con l’usura. La condizione di scivolamento non è relativa solo al tipo di superficie, ma anche al suo stato nel tempo e persino al comportamento dell’utente, per cui si tratta di qualcosa di molto complesso. Lo studio condotto mira a trovare un nuovo sistema per valutare il rischio di scivolamento dei pavimenti in ceramica ed in altri materiali.

      Immagine di piastrelle bagno
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      Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il gres porcellanato https://pre.ventivi.it/blog/tra-il-dire-e-il-fare-il-gres-porcellanato/ https://pre.ventivi.it/blog/tra-il-dire-e-il-fare-il-gres-porcellanato/#respond Tue, 08 Oct 2024 09:04:06 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4211 Il gres porcellanato è, ormai, diventato un elemento imprescindibile nell’interior design, capace di trasformare ogni ambiente, dagli interni agli esterni, con stile e funzionalità. 

      Anna Caldera, direttrice del magazine digitale La casa in ordine, nel corso degli eventi del “Cafè della stampa” a Cersaie, ha discusso dell’evoluzione di questo materiale così versatile con due esperte: Erica Fant, interior designer di Amande Studio, e Sara Costi, content manager nel settore ceramico. Ne è venuta fuori una conversazione coinvolgente, in cui sono stati toccati vari punti come le tendenze, i vantaggi e le sfide dell’uso del gres porcellanato nelle case moderne.

      Immagine di gres porcellanato

      L’evoluzione del gres porcellanato

      Tradizionalmente associato ad ambienti umidi come i bagni, il gres porcellanato si è evoluto, conquistando ogni ambiente della casa. Oggi, però, la piastrella in gres ha cambiato forma e aspetto e si è diffusa anche in altri spazi. In cucina, ad esempio, può essere utilizzata per i piani di lavoro o per rivestire gli arredi, ma il grès porcellanato è efficace anche come elemento decorativo in altre stanze. 

      Secondo Erica Fant le possibilità decorative offerte da questo materiale sono infinite. La grande lastra aiuta a sviluppare degli effetti di continuità di superficie a livello cromatico per quanto riguarda i rivestimenti. Si ottengono degli effetti di continuità scenografici che abbinati all’illuminazione diventano molto importanti nell’arredamento interni.

      Tra gli esempi, oltre a tavoli e top cucina, troviamo il gres porcellanato applicato sulle ante delle cucine. Per queste applicazioni ha uno spessore ridotto di 6 mm e per realizzare le giunture tra superficie verticale e superficie orizzontale si realizza il taglio a 45° in modo da creare un effetto un po’ monilitico.

      Immagine di gres casa

      Le aziende ceramiche rispondono alle nuove esigenze

      Il secondo relatore, Sara Costi sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica nel settore ceramico. Oggi, grazie a nuove tecnologie, le aziende ceramiche sono in grado di rispondere ad ogni tipo di richiesta, offrendo superfici, texture e spessori adatti a diversi contesti climatici e culturali, anche differenti dai nostri. Il gres porcellanato è diventato un materiale molto versatile, impiegato non solo in ambienti residenziali, ma anche nell’hospitality e nel contract. La vasta gamma di formati disponibili consente di soddisfare ogni esigenza di tipo estetico, spaziando dal design minimalista all’urban chic, rendendolo quindi una scelta sempre valida.

      Immagine di casa vintage

      Dal piccolo al grande formato

      La classica piastrella 30×30 cm non è più l’unica opzione disponibile. Come spiega Erica Fant, oggi c’è un grande ritorno ai formati più grandi e anche ad un mix di diverse dimensioni per creare effetti decorativi unici.

      In uno dei suoi ultimi progetti ha utilizzato formati 60×120 cm per dare una continuità visiva, affiancati a piastrelle più piccole per enfatizzare alcuni elementi focali dell’ambiente. E proprio grazie a questa varietà di formati, il gres può adattarsi a diverse esigenze stilistiche, creando spazi dall’impatto estetico straordinario. A seconda dell’effetto che si vuole andare a creare c’è il prodotto giusto da usare, poiché, al giorno d’oggi, ci sono in commercio davvero tante possibilità.

      Il mercato offre oggi anche grandi lastre, utilizzabili non solo per pavimenti, ma anche per rivestimenti e persino complementi d’arredo, per creare top, piuttosto che quinte sceniche o anche rivestimento di pensili. 

      Tuttavia, l’installazione di queste lastre richiede una certa esperienza e abilità nei posatori. Le grandi dimensioni implicano vincoli logistici e di posa, anche di vincoli a livello di sviluppo del progetto, ma il risultato finale è scenografico.

      Accanto alle grandi lastre convive il ritorno al rivestimento di piccolo formato, più decorativo. È tornato molto di moda ed è molto ricercato, quindi anche nella produzione c’è un ritorno al piccolo formato, da utilizzare soprattutto nel rivestimento. Che si tratti di piccole piastrelle o grandi lastre, la versatilità del gres porcellanato lo rende una scelta vincente per chi cerca soluzioni di design innovative e durature.

      Immagine di parquet flottante

      Continuità tra interno ed esterno

      Uno dei trend più attuali nell’uso del gres porcellanato è la creazione di superfici continue tra interni ed esterni. Oggi è possibile pavimentare l’interno della casa e proseguire senza interruzioni verso il giardino o il balcone. Questo effetto di continuità è reso possibile da materiali specifici per esterni, che devono essere antiscivolo e adatti alle condizioni climatiche. Perciò è importante una corretta progettazione, necessaria per garantire un risultato ottimale, soprattutto nella scelta di materiali con caratteristiche tali da resistere agli agenti atmosferici, anche nelle condizioni più estreme come il gelo.

      Immagine di gres interno casa

      Il gres porcellanato come protagonista dell’arredo

      Il gres porcellanato non è solo un rivestimento funzionale, ma un vero e proprio protagonista dell’arredo. Questo materiale rappresenta infatti un equilibrio perfetto tra estetica e praticità.

      Le aziende italiane hanno saputo innovare e interpretare gli stili più diversi, rendendo il gres porcellanato adatto ad ogni tipo di design. Dall’eclettico al minimalista, il gres si presta a essere utilizzato in vari contesti, anche come complemento d’arredo. Tavoli, top cucina e ante dei mobili possono essere realizzati con questo materiale, che conferisce un effetto monolitico e leggero allo stesso tempo, come nel caso di un progetto citato da Erica, in cui il gres è stato utilizzato per le ante di una cucina, creando un ambiente di forte impatto visivo.

      Immagine di gres casa 1

      A proposito di colore

      Negli ultimi anni, si sta assistendo a un forte ritorno ai colori terrosi e naturali nell’interior design, una tendenza visibile anche nelle proposte del Cersaie 2024. I toni ispirati alla natura, come  il beige e la terracotta, stanno diventando protagonisti e vengono spesso riproposti anche sul gres porcellanato. Questo ritorno a colori anni ’80 e ’90 si accompagna anche a una rinnovata attenzione alle fughe delle piastrelle, che possono essere in tinta unita, abbinate o in contrasto, creando giochi visivi interessanti.

      Questa riconnessione con la natura attraverso i colori sembra rispondere all’esigenza di creare ambienti domestici che trasmettano benessere e serenità. Le tendenze attuali vedono due correnti distinte. Da un lato, uno stile minimalista con pavimenti che riducono al minimo le fughe per ottenere una sensazione di continuità. Dall’altro vediamo un ritorno a piastrelle di piccolo formato con fughe a contrasto, per chi ama un design più vivace ed eclettico. In entrambi i casi, la casa viene vista come un rifugio, un luogo che deve riflettere la personalità e il gusto di chi la abita, contribuendo al benessere quotidiano.

      Immagine di cucina in legno con parquet chiaro
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      Cersaie 2024: progettare uno spazio https://pre.ventivi.it/blog/progettare-uno-spazio/ https://pre.ventivi.it/blog/progettare-uno-spazio/#respond Wed, 25 Sep 2024 08:47:48 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4157 Nella seconda giornata di Cersaie, il “Café della stampa” ospita l’evento “Dettagli e visioni d’insieme. Progettare uno spazio dal piccolo al grande (e ritorno)”. Elena Dallorso, giornalista di AD – celebre rivista di arredamento, arte e design – dialoga con Matteo Nunziati, architetto di fama internazionale.

      Focus del dibattito è l’approccio del progettista che mira a creare prodotti o spazi non solo funzionali, ma anche capaci di emozionare e soddisfare i bisogni umani, combinando innovazione, sostenibilità e tradizione.

      Immagine di materiali

      Dalla grande scala al dettaglio: un approccio olistico

      Dialogando con Elena Dallorso, l’architetto Matteo Nunziati ha raccontato la sua esperienza ed il suo approccio alla progettazione, alla ricerca di un equilibrio costante tra estetica e funzionalità.

      I lavori dell’architetto si distinguono per la capacità di progettare spazi che vanno dalla grande alla piccola scala, spaziando tra la progettazione architettonica ed il product design. Nel suo studio, suddiviso in due sezioni principali, si lavora sia alla creazione di prodotti come le piastrelle ceramiche, sia alla progettazione d’interni. Ciò che rende il suo approccio unico è la visione olistica che integra il dettaglio nella visione d’insieme. Ogni elemento, anche il più piccolo, viene considerato in funzione dell’ambiente in cui si inserisce, creando così una simbiosi perfetta tra design e spazio.

      Secondo Nunziati, il product designer che ignora il contesto in cui un prodotto sarà utilizzato non può avere un risultato soddisfacente. Conoscere l’ambiente significa sviluppare prodotti che non solo rispondono a esigenze pratiche, ma che suscitano anche emozioni. 

      Immagine di materiali lusso

      La ceramica: da materiale povero a protagonista del design

      Un episodio che Nunziati racconta con entusiasmo riguarda la sua collaborazione con Florim, azienda leader nella produzione di ceramiche, durante la progettazione di un hotel a Dubai all’inizio della sua carriera. All’epoca, il formato delle piastrelle 60×60 che ha utilizzato per questo progetto era una novità assoluta, e da quel momento la ceramica ha subito un’evoluzione straordinaria. Da materiale economico e poco valorizzato, è diventata un elemento di design ricercato, utilizzato non solo per pavimenti e rivestimenti, ma anche integrato negli arredi come piani per cucine e schienali di mobili.

      Oggi, la ceramica è apprezzata anche per le sue qualità ecologiche: a differenza del marmo, che comporta scarti e costi importanti per l’estrazione, la ceramica è un materiale più sostenibile e versatile, in grado di riprodurre la bellezza del marmo senza avere lo stesso impatto ambientale. Questo cambiamento non riguarda solo il materiale in sé, ma riflette una trasformazione culturale più ampia, in cui architetti e designer adottano un approccio più attento alla sostenibilità.

      Immagine di camera lusso

      Design e tecnologia: un binomio indissolubile

      La tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale in questa rivoluzione del materiale ceramico. L’architetto Nunziati spiega come il design italiano, noto per la sua continua evoluzione e insoddisfazione creativa, sia stato fondamentale nel portare la ceramica a livelli inimmaginabili. Un esempio è il lavabo presentato in occasione di Cersaie 2024. Un catino con una forma curva, interamente realizzata in ceramica, una sfida che all’inizio sembrava impossibile da superare, ma che grazie alla tecnologia è diventata realtà.

      Ogni anno, durante eventi come il Salone del Mobile o il Cersaie, vengono presentati nuovi prodotti che vanno oltre i limiti del possibile. La prima reazione delle aziende è spesso di scetticismo quando il progettista presenta loro l’idea. Tuttavia, quando il designer lavora con l’azienda per sviluppare il progetto si arriva a soluzioni inedite ed innovative.

      Immagine di bagno lusso

      Forma e funzione: come trovare il giusto equilibrio

      Nel design, trovare il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità è una sfida costante. Nunziati sottolinea l’importanza di non perdere di vista le esigenze reali delle persone. Se un prodotto si concentra esclusivamente sulla bellezza, rischia di diventare un mero esercizio di stile, al contrario, se ci si focalizza solo sulla funzionalità, perde il suo potenziale emotivo.

      Questo equilibrio è particolarmente evidente nell’approccio italiano al design, che unisce una lunga tradizione artigianale alla sperimentazione continua. La capacità di combinare materiali e colori con una maestria innata è parte del DNA dei progettisti italiani, abilissimi nel creare oggetti e spazi che non solo rispondono a bisogni concreti, ma anche al desiderio di bellezza e benessere.

      Immagine di salone lusso

      Tradizione e innovazione: il fascino del ‘900 italiano

      Quando Nunziati riflette sugli architetti che lo hanno influenzato, cita il periodo del Novecento italiano, in particolare gli anni tra le due guerre, con figure come Gio Ponti e Giovanni Muzio. Questi architetti hanno saputo trovare un equilibrio tra la modernità delle idee del Bauhaus e la ricca tradizione architettonica italiana, creando una sintesi affascinante tra il nuovo e l’antico.

      Per Nunziati, il legame con la tradizione italiana non è solo intellettuale, ma anche materiale. Il marmo di Carrara, l’argilla o il cuoio sono elementi che rappresentano il cuore della manifattura italiana, e che continuano a influenzare il modo in cui gli architetti italiani creano e interpretano lo spazio.

      Immagine di materiali lussuosi

      L’importanza del dettaglio

      Infine, nella conversazione viene sottolineato come il dettaglio sia ciò che distingue un progetto eccellente da uno ordinario. L’alta capacità manifatturiera italiana si riflette nei piccoli dettagli, che si tratti della maniglia di una porta o dell’apertura di un’anta di una cucina. Questi dettagli, spesso impercettibili a prima vista, contribuiscono all’esperienza complessiva dello spazio e sono ciò che rende unico il design italiano.

      Immagine di cucina casa lusso
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      Cersaie 2024: la nuova identità della maiolica https://pre.ventivi.it/blog/la-nuova-identita-della-maiolica/ https://pre.ventivi.it/blog/la-nuova-identita-della-maiolica/#respond Wed, 25 Sep 2024 08:21:22 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4148 Nel giorno di apertura di Cersaie, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno (Bologna, dal 23 al 27 settembre 2024), si è tenuto l’evento “La nuova identità della maiolica”. Una interessante conversazione tra Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia, e Giuliano Andrea dell’Uva, architetto napoletano che illustra come ha utilizzato la maiolica in molti dei suoi lavori. 

      Immagine di parete maiolica

      La maiolica tra passato e presente

      La maiolica, un particolare tipo di ceramica artigianale, vive oggi una nuova fase di riscoperta.

      Nel talk che si è tenuto a Cersaie, è emerso come questo materiale stia assumendo un ruolo centrale in progetti contemporanei di architettura ed interior design

      Protagonista di questo evento, l’architetto Giuliano Andrea dell’Uva che nei suoi lavori ha spesso proposto una rilettura personale della maiolica, interpretando in maniera originale ed innovativa questo materiale tradizionale ricco di storia, attraverso un dialogo continuo tra passato e presente.

      Immagine di maioliche

      La rilettura contemporanea della maiolica

      La produzione artigianale della maiolica ha inizio nel Settecento come rivestimento decorativo. 

      La rilettura contemporanea della maiolica combina l’indissolubile valore storico di questo materiale con le nuove esigenze estetiche e funzionali. 

      Oggi, la tecnologia rende possibile creare lastre ceramiche anche di grandi dimensioni, che permettono di ampliare le possibilità progettuali. Questo ha aperto la strada a nuove applicazioni della ceramica, in contesti sia residenziali che pubblici.

      Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, il fascino della maiolica risiede ancora nella sua artigianalità. È proprio questa caratteristica a rendere ogni pezzo unico e prezioso, valorizzando progetti che sposano la tradizione con un’estetica contemporanea.

      Dall’Uva, legato alla tradizione e alle sue radici napoletane, in diversi lavori ha reinterpretato l’uso della maiolica in una chiave rinnovata e creativa, integrando la storia del luogo con le funzionalità che sono richieste negli spazi contemporanei.

      Immagine di maiolica

      Le radici della maiolica

      Napoli ha una tradizione secolare nella produzione della maiolica, che nel corso del tempo è diventata parte integrante del patrimonio artistico del territorio. Esempi celebri di questa tradizione includono il pavimento maiolicato della Chiesa di San Michele ad Anacapri, che rappresenta scene bibliche visibili dall’alto, o il Chiostro di Santa Chiara a Napoli, dove la maiolica imita la natura con decorazioni fresche e primaverili.

      Preservare questo patrimonio culturale è molto importante, ma anche adattarlo ai tempi attuali. Le possibilità decorative e artistiche offerte dalla maiolica sono ancora oggi affascinanti, ed il suo utilizzo in contesti moderni continua a mantenere viva la sua storia.

      Con questa consapevolezza, le imprese di Vietri, vero e proprio distretto della maiolica, stanno lavorando per ottenere il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), a tutela della qualità e dell’artigianalità delle loro ceramiche. Un prodotto da valorizzare per le sue peculiarità, come i suoi colori vivaci come il verde ramina, il blu cobalto ed il giallo, che rappresentano un legame profondo con il territorio d’origine, ovvero la costiera amalfitana.

      Immagine di maiolica bagno

      La maiolica oggi: un nuovo protagonista dell’architettura

      Negli anni 2000, la ceramica era spesso relegata ad un ruolo di secondo piano, utilizzata principalmente per rivestire pavimenti di bagni o cucine, mentre oggi sta vivendo una vera e propria rinascita.

      È tornata protagonista nei progetti di design più innovativi, soprattutto grazie a una rinnovata attenzione per l’artigianato e per la qualità dei materiali. Un esempio perfetto di come la tradizione possa essere rinnovata e valorizzata. 

      Per l’architetto Dall’Uva, la maiolica può avere una duplice lettura: artistica o decorativa. Nel suo lavoro, la ceramica si trasforma in un mezzo espressivo versatile, capace di adattarsi tanto agli ambienti residenziali quanto a quelli commerciali, grazie alla sua capacità di evocare emozioni attraverso i colori ed i disegni.

      Immagine di maioliche colorate

      Un approccio innovativo alla maiolica

      L’approccio di Dall’Uva alla maiolica è profondamente radicato nella tradizione, ma sempre proiettato verso il futuro. 

      La maiolica può essere interpretata non solo come materiale decorativo, ma come una vera e propria forma d’arte. I progetti che includono questo materiale non si limitano a riproporlo in chiave nostalgica, ma ne esaltano il potenziale innovativo. Un esempio significativo è Palazzo Luce a Lecce, una casa-museo a Lecce dove gli interni progettati da Dall’Uva dialogano con gli arredi e i disegni originali di Gio Ponti, maestro indiscusso dell’architettura italiana. Qui, la ceramica non è solo un elemento decorativo, ma diventa parte integrante della narrazione architettonica, integrandosi con l’identità del luogo e la storia del design italiano. 

      Immagine di maiolica cucina

      La maiolica come espressione artistica

      Nel lavoro dell’architetto Dall’Uva, la maiolica non si limita ad essere un semplice rivestimento, ma diventa una tela su cui artisti contemporanei possono sperimentare nuove forme espressive.

      Collaborazioni con  artisti contemporanei come David Tremlett, che applica il colore in modo innovativo, mostrano come con la maiolica possa evolversi spingendosi oltre i confini tradizionali.

      La maiolica, quindi, si conferma un materiale versatile e affascinante, capace di adattarsi ai contesti più disparati, dall’architettura residenziale alla progettazione di spazi aperti al pubblico, mantenendo sempre vivo il legame con le sue radici storiche.

      Immagine di maiolica azzurra
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