L’architetto risponde – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog Wed, 08 Jan 2025 12:30:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://pre.ventivi.it/blog/wp-content/uploads/2024/01/preventivi-blog-favicon.png L’architetto risponde – Blog Preventivi https://pre.ventivi.it/blog 32 32 Problemi più comuni degli impianti elettrici https://pre.ventivi.it/blog/problemi-degli-impianti-elettrici/ https://pre.ventivi.it/blog/problemi-degli-impianti-elettrici/#respond Tue, 07 Jan 2025 13:40:43 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4924 In fase di progettazione gli impianti elettrici rappresentano una delle parti più delicate e importanti, ogni abitazione o struttura per garantire con la massima efficienza il perfetto funzionamento di elettrodomestici, dell’illuminazione e di tutti i dispositivi essenziali.

Tuttavia, nonostante il progetto possa esser fatto a regola d’arte, qualsiasi impianto elettrico può essere soggetto a problemi e malfunzionamenti che, se trascurati, potrebbero comportare disagi, rischi per la sicurezza oltre ai danni economici. Diventa prioritario, quindi, conoscere i problemi elettrici più comuni per mantenere un impianto sicuro ed efficiente.

Immagine di impianti elettrici

I problemi più comuni negli impianti elettrici

Un classico negli impianti elettrici è il sovraccarico del circuito. Questo si verifica quando si collegano troppi dispositivi superando la capacità massima di gestione della corrente. I segnali più comuni includono lo scatto frequente dei fusibili o degli interruttori automatici. Sebbene questi dispositivi siano progettati per proteggere l’impianto, il sovraccarico continuo può causare danni a lungo termine, come il surriscaldamento dei cavi, con il rischio di incendi.

Un altro aspetto al quale prestare attenzione è quello che riguarda i cavi elettrici, essendo soggetti all’usura del tempo o a danneggiamenti accidentali, rappresentano un serio pericolo. Cavi con l’isolante deteriorato, scoperti o tagliati possono facilmente causare cortocircuiti che, a loro volta, possono provocare incendi o danneggiare gli apparecchi elettrici. Per identificare un cavo danneggiato, bisogna prestare attenzione a segni visibili di usura, scintille, odori di bruciato o malfunzionamenti inspiegabili degli apparecchi collegati. Una regolare ispezione visiva può prevenire situazioni pericolose.

Immagine di impianto elettrico

Anche gli interruttori e le prese, essendo elementi utilizzati quotidianamente, possono essere soggetti a guasti dovuti all’usura o a connessioni non sicure. I segnali più comuni includono prese allentate, interruttori che non funzionano correttamente o scintille quando si inserisce una spina. Questi problemi non solo compromettono la funzionalità dell’impianto, ma possono anche essere causa di scosse elettriche o incendi. Un controllo periodico dello stato degli interruttori e delle prese è essenziale per garantire la sicurezza.

Infine è importante segnalare una situazione molto diffusa soprattutto negli edifici costruiti diversi decenni fa che potrebbero essere dotati di impianti elettrici non più adeguati a standard moderni. Il cablaggio obsoleto non è solo inefficiente dal punto di vista energetico, ma rappresenta un rischio significativo per la sicurezza. Cavi vecchi e fragili possono surriscaldarsi facilmente, aumentando il rischio di incendi. Inoltre, gli impianti datati spesso non sono progettati per gestire l’elevata richiesta energetica dei moderni dispositivi elettronici.

Immagine di elettricista casa

Cause dei malfunzionamenti degli impianti elettrici

Il sovraccarico elettrico è una delle principali cause dei guasti negli impianti elettrici. Collegare contemporaneamente molti dispositivi ad alta potenza, può mettere sotto pressione il sistema, questo non solo provoca scatti frequenti degli interruttori automatici, ma può anche danneggiare permanentemente l’impianto elettrico.

Un’installazione eseguita senza rispettare le normative di sicurezza rappresenta una delle cause più pericolose di malfunzionamenti. Impianti progettati o realizzati da personale non qualificato possono presentare cablaggi impropri, connessioni instabili o l’assenza di dispositivi di protezione come i salvavita.

È importante eseguire una corretta installazione per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto. Infine anche le condizioni ambientali sfavorevoli come l’umidità, la polvere e la corrosione possono danneggiare gravemente un impianto elettrico. L’umidità, ad esempio, può causare cortocircuiti, mentre la polvere e la corrosione possono compromettere il contatto nei collegamenti elettrici. Inoltre, il passare del tempo può degradare i materiali isolanti, aumentando il rischio di guasti.

Immagine di elettricisti

Come prevenire i problemi all’impianto elettrico?

La prevenzione, la manutenzione sono le risposte per evitare malfunzionamenti e guasti agli impianti elettrici. Basta fare attenzione ad alcune pratiche fondamentali per mantenere un sistema sicuro ed efficiente.

Il primo step consiste in una manutenzione regolare: è necessario programmare controlli periodici da parte di tecnici qualificati per individuare e risolvere eventuali problemi prima che diventino più importanti. È necessario verificare lo stato dei cavi, delle prese e degli interruttori per identificare eventuali segni di usura o danneggiamento.

Non di secondaria importanza è la sostituzione degli impianti vecchi o non a norma è essenziale per garantire la sicurezza e soddisfare le esigenze moderne, assicurandosi che tutti i dispositivi elettrici siano certificati e rispettino le normative di sicurezza.

Un altro passo consiste nell’installazione di dispositivi di prevenzione, come gli interruttori differenziali, i salvavita e fusibili di qualità, questi possono prevenire incidenti gravi, interrompendo immediatamente il flusso di corrente in caso di guasti.

Immagine di cavi elettrici casa
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Il riscaldamento a pavimento è sempre una buona idea? https://pre.ventivi.it/blog/riscaldamento-a-pavimento-una-buona-idea/ https://pre.ventivi.it/blog/riscaldamento-a-pavimento-una-buona-idea/#respond Tue, 07 Jan 2025 12:55:32 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4922 Il riscaldamento a pavimento rappresenta una soluzione innovativa e confortevole per riscaldare gli ambienti, ma la sua installazione dipende dai casi specifici. Prima di scegliere questa soluzione, infatti, è consigliabile consultare un tecnico per valutare la fattibilità del progetto e avere una stima dei costi.

Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più adottate per riscaldare gli ambienti domestici e anche quelli commerciali. Si tratta di un sistema che offre numerosi vantaggi in termini di comfort, di risparmio energetico senza tralasciare l’aspetto estetico, rappresenta, infatti, una soluzione minimal che non richiede la presenza di radiatori visibili, lasciando maggiore libertà nella progettazione degli spazi interni.

Tra le sue peculiarità, il riscaldamento a pavimento, riesce a distribuire il calore in modo uniforme, eliminando i cosiddetti punti freddi e garantendo una temperatura piacevole in ogni angolo della stanza. La manutenzione, invece, è un nodo cruciale: diventa prioritario eseguire controlli periodici sul sistema, soprattutto nel caso di impianti ad acqua per prevenire eventuali perdite o malfunzionamenti.

Immagine di riscaldamento a pavimento

Come funziona il riscaldamento a pavimento?

Il riscaldamento a pavimento conta di due principali tipologie di sistemi:

  • il sistema a tubazioni ad acqua calda;
  • il sistema elettrico.

Entrambi i metodi condividono il principio di base di diffondere il calore dal pavimento verso l’alto, ma, differiscono nel funzionamento e nei materiali utilizzati. Il sistema a tubazioni utilizza una rete di tubi posizionati sotto il pavimento, attraverso i quali scorre acqua calda fornita da una caldaia o da una pompa di calore. Il calore viene trasferito al pavimento e rilasciato gradualmente nell’ambiente.

Questo sistema è particolarmente efficiente e sostenibile, soprattutto quando abbinato a fonti di energia rinnovabile come pannelli solari termici o pompe di calore. Il vantaggio principale del sistema ad acqua è il basso consumo energetico, poiché lavora a temperature più basse rispetto ai tradizionali radiatori.

Tuttavia, l’installazione può risultare complessa e costosa, richiedendo opere significative, soprattutto, in edifici esistenti. Il sistema elettrico, invece, utilizza cavi riscaldanti o pellicole posizionate sotto il pavimento per generare calore. Questo tipo di riscaldamento è più semplice e rapido da installare rispetto al sistema ad acqua, ideale per ristrutturazioni o per spazi specifici come bagni e cucine.

Per quanto riguarda i costi possono essere più elevati, pertanto, il sistema elettrico è consigliato per piccoli ambienti o per usi occasionali, dove la velocità di riscaldamento è un fattore determinante. Nonostante l’efficienza di riscaldamento, è meno indicato per grandi superfici o per un utilizzo continuativo.

Immagine di riscaldamento a pavimento casa

Quando scegliere il riscaldamento a pavimento

La convenienza del riscaldamento a pavimento dipende da diversi fattori, dal tipo di edificio in cui ci troviamo, il tipo di pavimento e le esigenze specifiche di chi abita la casa. Si presentano vari scenari, per esempio in presenza di costruzioni ex novo, il pavimento riscaldato è la scelta più semplice, perché può essere integrato facilmente nel progetto senza necessità di interventi aggiuntivi. In questo contesto, ne beneficia l’efficienza energetica complessiva dell’edificio.

In caso di abitazioni in fase di ristrutturazione, l’installazione del riscaldamento a pavimento può rivelarsi una scelta vincente, soprattutto quando si prevede di sostituire i pavimenti. Tuttavia, è importante valutare lo spessore aggiuntivo del sistema e verificare che la struttura dell’edificio sia in grado di supportarlo.

Immagine di riscaldamento pavimento casa

Quali pavimenti scegliere per questo tipo di impianto?

Il riscaldamento a pavimento funziona con materiali come la ceramica, il marmo e altre superfici che conducono bene il calore. Anche il legno può essere utilizzato, purché si scelgano delle essenze adatte ed eventualmente trattate per resistere a consistenti variazioni di temperatura.

Al contrario, i pavimenti molto spessi o isolanti, come alcuni tipi di moquette, possono ridurre l’efficienza del sistema. Ci sono dei casi in cui il riscaldamento a pavimento potrebbe non essere la scelta più adatta, questo accade in presenza di edifici storici o dove le opere necessarie per l’installazione rischiano di violare i vincoli e l’autenticità della struttura. Inoltre, in ambienti con soffitti molto alti, l’efficacia del sistema potrebbe risultare ridotta, poiché il calore tende a salire.

Immagine di parquet prefinito
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Pavimenti ecologici: il primo passo per una casa green https://pre.ventivi.it/blog/pavimenti-ecologici-per-una-casa-green/ https://pre.ventivi.it/blog/pavimenti-ecologici-per-una-casa-green/#respond Tue, 07 Jan 2025 09:33:12 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4920 La sostenibilità ambientale ha un posto centrale nella progettazione edilizia e nella scelta dell’arredamento delle nostre case. Non si tratta solo di un trend del momento, ma di una vera necessità ed urgenza per ridurre l’impatto sul pianeta e migliorarne la qualità della vita.

Tra i vari elementi di una casa, i pavimenti hanno un ruolo centrale da non sottovalutare. Scegliere i pavimenti ecologici significa unire in modo responsabile all’estetica, la funzionalità e il rispetto per l’ambiente, contribuendo a comporre spazi abitativi che, non solo soddisfano i gusti personali, ma anche le esigenze e i parametri green.

Immagine di camera da letto parquet

I pavimenti ecologici rappresentano una parte significativa dei rivestimenti e influiscono in modo significativo sull’impatto ambientale complessivo dell’edificio. Investire in soluzioni ecologiche significa adottare un approccio consapevole che tiene conto del ciclo di vita dei materiali, dalle risorse utilizzate per la loro produzione fino al loro smaltimento. Un pavimento ecologico contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 grazie all’uso di materiali naturali e riciclabili, supportando pratiche di economia circolare e una gestione sostenibile delle risorse.

Inoltre, questi pavimenti migliorano la qualità dell’aria interna, grazie al basso contenuto di sostanze tossiche e alla ridotta emissione di composti organici volatili (VOC), a beneficio della salute di chi vive quotidianamente in quegli spazi. I pavimenti ecologici, rappresentano un’opzione eco-compatibile rispetto ai pavimenti tradizionali, spesso realizzati con materiali sintetici che richiedono notevoli quantità di energia e risorse non rinnovabili.

Inoltre, la durabilità è un fattore da non sottovalutare: i pavimenti ecologici sono progettati per resistere nel tempo, riducendo la necessità di sostituzioni frequenti e abbattendo i costi e i rifiuti associati. Infine, questi pavimenti rappresentano una scelta vantaggiosa per la salute: l’assenza di sostanze tossiche e l’uso di materiali naturali migliorano significativamente la salubrità degli ambienti domestici.

Immagine di pavimenti ecologici

Caratteristiche dei pavimenti ecologici

I pavimenti ecologici con precise caratteristiche aiutano a costruire una casa sostenibile. Vengono realizzati con materiali naturali e riciclabili, come legno certificato, bambù, cotto e linoleum naturale. Questi materiali non solo si integrano armoniosamente con diversi stili di design, ma possono anche essere riutilizzati o riciclati al termine del loro ciclo di vita, riducendo l’impatto ambientale complessivo.

La loro produzione avviene spesso attraverso processi a basso impatto ambientale, che richiedono meno energia e generano meno emissioni rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre, i pavimenti ecologici presentano un basso contenuto di sostanze chimiche tossiche, riducendo il rischio di contaminazione ambientale e migliorando la qualità dell’aria all’interno della casa.

Un altro aspetto vantaggioso è la loro elevata durabilità ed efficienza. Questi pavimenti sono progettati per resistere all’usura del tempo, garantendo prestazioni elevate anche dopo anni di utilizzo. Questo significa che, non solo riducono i costi di manutenzione, ma minimizzano anche la necessità di sostituzioni frequenti, evitando l’accumulo di rifiuti e contribuendo a un uso più responsabile delle risorse.

La loro facilità di manutenzione è un ulteriore vantaggio: grazie alla qualità dei materiali, spesso, è sufficiente una pulizia ordinaria per mantenerli in perfette condizioni, senza dover ricorrere a prodotti chimici aggressivi.

Immagine di pavimenti ecologici casa

I materiali ecologici più utilizzati per i pavimenti

Tra i materiali ecologici più diffusi nel mercato troviamo il cotto, che rappresenta una soluzioni tradizionali ma estremamente sostenibile. Si tratta di un materiale realizzato con argilla naturale, molto resistenti, durevole e facilmente riciclabile.

Il bambù è un’altra opzione molto apprezzata, rappresentando una risorsa rinnovabile che negli ultimi decenni ha avuto una evoluzione rapida. È caratterizzato da una grande resistenza e una versatilità estetica che si adatta a vari stili di arredamento.

Anche il caucciù trova il suo spazio nel mercato sostenibile, derivato dalla gomma naturale, è ideale per chi cerca una soluzione elastica e antiscivolo, particolarmente adatta ad ambienti come le palestre o le stanze dei bambini.

Il linoleum è un’altra opzione, viene realizzato con materie prime naturali come l’olio di lino e la resina, è biodegradabile e offre una vasta gamma di colori e texture, permettendo di personalizzare gli spazi in modo creativo e sostenibile.

Infine, il microcemento rappresenta una scelta moderna e versatile, tra le più gettonate, perfetta per chi desidera un aspetto contemporaneo e minimalista. Questo materiale può essere applicato direttamente su superfici esistenti, riducendo i rifiuti da demolizione e semplificando i lavori di ristrutturazione.

Immagine di bamboo
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Come ovviare alla poca pressione d’acqua in casa? https://pre.ventivi.it/blog/come-ovviare-alla-poca-pressione-dacqua/ https://pre.ventivi.it/blog/come-ovviare-alla-poca-pressione-dacqua/#respond Thu, 02 Jan 2025 10:07:00 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4862 I problemi relativi alla pressione dell’acqua in casa possono essere indotti da numerosi fattori, sarà quindi premura e responsabilità dei padroni di casa capire la provenienza e risolvere queste problematiche al fine di mantenere un’erogazione dell’acqua regolare per poterne beneficiare.

A tal proposito, esistono strumenti come i riduttori e regolatori che possono aiutare a tenere sotto controllo la pressione dell’acqua in casa; laddove questi non siano sufficienti, sarà necessario richiedere il supporto di un tecnico specializzato. Interventi come la pulizia delle tubazioni, la sostituzione di componenti danneggiati o l’installazione della pompa di pressione possono migliorare in modo significativo le situazioni problematiche legate alla poca pressione d’acqua in casa, ripristinando un flusso adeguato alle esigenze quotidiane.

Immagine di pressione

Come deve essere la pressione dell’acqua in casa?

In situazioni regolari in casa la pressione dell’acqua dovrebbe essere compresa tra 1,5 e 3 bar (o atmosfere). All’interno di questo intervallo, escludendo problemi come otturazioni o accumuli di calcare, tutti gli elettrodomestici e i rubinetti nell’appartamento dovrebbero funzionare perfettamente, erogando l’acqua necessaria.

Per ogni punto di distribuzione dell’acqua, ci sono specifici valori di portata previsti in base ai terminali utilizzati. Questi valori devono garantire il controllo del flusso e, soprattutto, la sicurezza necessaria, tanto per chi ne fa uso quanto per l’integrità dell’impianto stesso. Infatti, una pressione d’acqua troppo bassa può causare danni nell’uso quotidiano, mentre se troppo alta, può provocare dei guasti agli stessi impianti idraulici.

Immagine di pressione acqua

Quali sono le cause della poca pressione d’acqua in casa?

Le cause relative alla poca pressione d’acqua in casa, come già accennato, possono derivare da molteplici fattori che sono, spesso, interconnessi e che influiscono sull’efficienza del sistema idrico domestico. 

  • Una delle cause più comuni è rappresentata dalle tubature obsolete, specialmente in edifici vecchi, dove depositi di calcare o ruggine restringono il flusso dell’acqua, ostacolandone il normale decorso. Inoltre, anche la presenza di perdite lungo l’impianto può disperdere parte dell’acqua prima che raggiunga i rubinetti di casa.
  • Un’altra possibile causa potrebbe riguardare i lavori di manutenzione condotti dall’acquedotto. Un’insufficiente capacità dell’impianto di distribuzione potrebbe non soddisfare la domanda di acqua della zona, specialmente nelle ore di punta. 
  • La pressione bassa nei condomini potrebbe essere connessa a problematiche dell’autoclave o a un serbatoio d’accumulo che non riesce a mantenere il livello richiesto per alimentare tutti i piani superiori.
  • Anche dei particolari fattori esterni, come un’interruzione temporanea della fornitura idrica o interventi programmati sulla rete pubblica, possono causare disagi e influire sulla pressione dell’acqua in casa. 
  • In alcuni casi, anche la posizione dell’abitazione rispetto al serbatoio principale può influire negativamente sulla normale erogazione dell’acqua. Le case situate ad altitudini maggiori rispetto alla sorgente potrebbero ricevere una pressione d’acqua più bassa rispetto alla norma. 
Immagine di rubinetto nero

Le possibili soluzioni alla poca pressione d’acqua in casa

Se si vuole risolvere il problema della poca pressione d’acqua in casa, occorre anzitutto aver chiaro le cause scatenanti il problema, quindi, agire con soluzioni specifiche per quel problema. 

  • Qualora il problema sia da rinvenire a delle tubature otturate da calcare o ruggine, un intervento di pulizia o la sostituzione delle condutture obsolete possono rivelarsi soluzioni efficaci. 
  • Se, invece, il problema è rappresentato da perdite lungo l’impianto, sarà necessario riparare o sostituire le sezioni danneggiate per evitare dispersioni che compromettono il flusso dell’acqua.
  • Potrebbe anche trattarsi di un’insufficiente pressione fornita dall’acquedotto, in questo caso, l’installazione di una pompa rappresenta una soluzione più che valida. Questo dispositivo, collocato nel punto d’ingresso dell’acqua nella rete domestica, aiuta ad aumentare il flusso e a garantire un’erogazione d’acqua più uniforme. 
  • Il controllo e la manutenzione dell’autoclave o del serbatoio d’accumulo nei condomini sono delle accortezze fondamentali che garantiscono una distribuzione omogenea ai piani superiori.
  • Da ultimo, è consigliabile considerare la sostituzione di valvole difettose laddove presenti, in quanto possono intaccare il regolare flusso dell’acqua. 
Immagine di rubinetto cromato
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È possibile impermeabilizzare il terrazzo senza togliere il pavimento? https://pre.ventivi.it/blog/impermeabilizzare-il-terrazzo/ https://pre.ventivi.it/blog/impermeabilizzare-il-terrazzo/#respond Fri, 27 Dec 2024 11:24:40 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4828 Impermeabilizzare il terrazzo è un’operazione molto comune che sigilla le fughe e copre eventuali crepe. Un terrazzo in casa rappresenta una risorsa molto importante che dona maggiore valore alla proprietà. Rappresenta un affaccio da godersi nei bei giorni di sole, uno spazio rilassante da abbellire con piante, fiori e divanetti. Trasformarlo in un angolo di relax e comfort all’aperto è una operazione utile per sfruttare al massimo le sue potenzialità.

Per poter usufruire al meglio di questo ambiente, tuttavia, è necessario che il terrazzo sia mantenuto in ottimo stato, evitando il rischio di infiltrazioni d’acqua e prevenendo i potenziali danni che gli agenti atmosferici sul lungo periodo potrebbero apportare al terrazzo. Queste problematiche possono essere aggirate con degli attenti interventi di manutenzione e con l’applicazione di prodotti specifici che consentono di impermeabilizzare il terrazzo senza, però, togliere il pavimento.

Immagine di terrazzo casa

Motivi per cui è importante impermeabilizzare il terrazzo

Essendo esposta continuamente all’azione degli agenti atmosferici, per non rischiare di subire danni irreparabili, la struttura del terrazzo ha bisogno di un’accorta e regolare manutenzione, assieme a un attento monitoraggio delle condizioni di conservazione dell’edificio. In questo modo, si eviteranno drastici e più invasivi interventi.

Le infiltrazioni d’acqua possono causare gravi corrosioni agli intonaci e alle finiture del terrazzo, problematiche legate all’accumulo di umidità e di più importanti danni proprio alla struttura dell’edificio. Per questi motivi l’impermeabilizzazione è un’operazione di primaria importanza.

Il processo di impermeabilizzazione del terrazzo prevede la posa dei materiali specifici in grado di proteggere dall’acqua le strutture sottostanti. Uno dei principali obiettivi di questa operazione è proprio quello di scongiurare che eventuali infiltrazioni vadano a ledere la struttura dell’edificio, compromettendone la sicurezza. Per poter effettuare tale operazione al meglio è di fondamentale importanza scegliere il giusto prodotto, posarlo seguendo le istruzioni e apportare costanti interventi di manutenzione.

Immagine di impermeabilizzare terrazzo

Come impermeabilizzare il terrazzo senza togliere il pavimento? 

È possibile impermeabilizzare il proprio terrazzo senza dover affrontare dispendiose opere di demolizione e sostituzione della guaina. Questa operazione è possibile nei casi in  cui il massetto si trovi in buone condizioni e laddove il pavimento del terrazzo non abbia subito, nel tempo, scollamenti o ulteriori danni.

In presenza di queste condizioni, è possibile procedere con il rifacimento dello strato impermeabilizzante senza dover togliere il pavimento già esistente. Questo processo risulta più economico e veloce di altri interventi che prevedono opere di demolizione. 

Immagine di impermeabilizzare

Le tecniche più diffuse per impermeabilizzare un terrazzo senza demolire il pavimento prevedono l’utilizzo di materiali come:

  • La resina: una volta asciutta forma uno strato protettivo completamente aderente al pavimento e invisibile che garantisce l’impermeabilità del terrazzo. Questa impermeabilizzazione con resina offre un’efficace protezione, ma è importante sapere che questo trattamento deve essere ripetuto periodicamente nel tempo.
  • Il liquido impermeabilizzante trasparente: è un prodotto indicato specialmente per i pavimenti in ceramica che si applica facilmente e protegge in modo efficace il terrazzo dagli agenti esterni.
  • Il solvente protettivo: è uno tra i rimedi più economici, ma non può essere utilizzato su punti superiori ai 2 mm. Risulta essere un rimedio localizzato, che si applica direttamente ed esclusivamente sui punti di interesse soggetti a infiltrazioni, creando un film impermeabile e  protettivo anche contro le muffe
  • La membrana impermeabilizzante: disponibile sia liquida che in materiali plastici come il PVC, è un prodotto da stendere direttamente sul pavimento del terrazzo che grazie alle sue proprietà – simili a quelle della resina – garantisce un’ottima resistenza del pavimento dopo la sua applicazione, una buona elasticità ed un efficace grado di protezione complessivo. 
Immagine di impermeabilizzare terrazzo casa

Sebbene tutti i materiali indicati siano alternative valide, è importante riconoscere quella che fa al proprio caso. I professionisti possono essere di enorme aiuto in tal senso. Impermeabilizzare il terraddo, ad ogni modo, salvaguarda anche la propria abitazione e risulta essere un’operazione molto utile per evitare eventuali danni.

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Cucina senza pensili: perché sceglierla? https://pre.ventivi.it/blog/cucina-senza-pensili-perche-sceglierla/ https://pre.ventivi.it/blog/cucina-senza-pensili-perche-sceglierla/#respond Mon, 16 Dec 2024 13:56:05 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4796 La cucina è la stanza della casa in cui, solitamente, si passano momenti più significativi, dove ci si appresta a preparare velocemente la cena dopo una lunga giornata di lavoro o per condividere pranzi e cene con i propri cari.

La cucina è il cuore della casa e richiede specifiche attenzioni in sede di progettazione. A tal proposito, è possibile progettarla senza ricorrere all’inserimento dei classici pensili. Avere una cucina di questo genere presenta dei vantaggi e svantaggi.

Immagine di vintage cucina casa

Vantaggi della cucina senza pensili

Sebbene la cucina con i pensili sia una scelta sicura e tradizionale, pensare a questa stanza della casa senza questi iconici elementi potrebbe apportare una serie di vantaggi:

  • Senso di leggerezza: uno dei vantaggi più significativi risulta essere la sensazione di ariosità e leggerezza visiva. 
  • Maggiore ottimizzazione degli spazi: in assenza dei pensili, i banconi della cucina saranno più illuminati e maggiormente esposti alla luce naturale o artificiale della stanza, evitando l’installazione dei faretti sottopensili. Inoltre, non essendo appesantita la parete, la cucina risulterà visivamente più spaziosa. 
  • Comodità: in assenza di ripiani superiori da cui prendere utensili, oggetti, ingredienti o spezie arrampicandosi nei modi più svariati per raggiungerli, delle volte anche con l’utilizzo di sgabelli o scalette, una cucina senza pensili renderà il tempo in cucina ancora più piacevole, potendo avere tutto il necessario a portata di mano e senza pericoli. 
  • Maggiore libertà di scelta nell’arredamento: non essendo presenti dei mobili nella parte superiore dei banconi e del piano cottura, si possono apporre le decorazioni che più si preferiscono in questo spazio libero, per un risultato finale più originale e creativo.
  • Economicità: potendo fare a meno dell’inserimento dei pensili, si può optare per delle soluzioni più economiche di arredo.
Immagine di cucina senza pensili

Svantaggi della cucina senza pensili

Nonostante i numerosi punti a favore, occorre considerare anche gli svantaggi: 

  • Maggiori pulizie: se si opta per delle mensole dove riporre a vista i vari utensili, questi, restando esposti, si possono impolverare o sporcare più facilmente, richiedendo una pulizia più frequente e accurata.
  • Buona organizzazione degli spazi: avendo meno spazio a disposizione per riporre gli oggetti, per evitare un effetto caotico, sarà necessario mantenere quotidianamente una buona disposizione delle suppellettili esposte. 
  • Minore spazio di archiviazione: è necessario tenere in considerazione che lo spazio adibito alla sistemazione degli utensili da cucina potrebbe risultare inferiore rispetto ad una cucina con pensili, dovendo scegliere tra soluzioni alternative come mensole, scaffali a vista o mobili a colonna.
Immagine di cucina senza pensili casa

A che altezza installare i pensili in cucina?

Qualora l’alternativa della cucina senza pensili non dovesse aver sortito particolare convinzione, una delle informazioni fondamentali cui attingere in fase di progettazione della stessa è sicuramente l’altezza di installazione. 

La misura corretta di installazione dei pensili da cucina dipende da diversi fattori: le dimensioni della stanza, l’altezza dei muri, le misure complessive. Generalmente, per l’installazione dei pensili da cucina si fa riferimento a dei parametri standard che fungono da linee guida.

1) Altezza standard dal piano di lavoro

La distanza consigliata è di 50-60 cm sopra il piano di lavoro. Questa altezza garantisce che ci sia spazio sufficiente per lavorare comodamente sul piano di lavoro e utilizzare elettrodomestici come tostapane, frullatori o macchine del caffè. L’altezza può essere leggermente modificata per migliorare l’accessibilità, in funzione delle persone che vivono in casa.

2) Altezza complessiva dal pavimento

Complessivamente, la base inferiore dei pensili dovrebbe trovarsi a 135-150 cm dal pavimento, tenendo conto di una persona di altezza media (circa 1,65-1,75 m). È possibile abbassare la base a circa 120-130 cm dal pavimento, nel caso in cui in casa vivano persone più basse rispetto alla media.

3) Altezza del soffitto

Se il soffitto della cucina è basso, potrebbe essere necessario ridurre l’altezza dei pensili o adottare soluzioni che arrivano fino al soffitto per massimizzare lo spazio. In cucine con soffitti alti, i pensili possono essere posizionati più in alto, integrando uno sgabello o una scala per l’accesso alle parti superiori.

Immagine di pensili cucina
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Cemento o microcemento: come inserirlo in casa? https://pre.ventivi.it/blog/cemento-o-microcemento-in-casa/ https://pre.ventivi.it/blog/cemento-o-microcemento-in-casa/#respond Thu, 12 Dec 2024 14:35:34 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4770 Negli ultimi anni le tendenze decor hanno registrato un incremento nell’utilizzo del cemento e del microcemento per interni. Entrambi i materiali rappresentano una soluzione molto semplice e versatile per rinnovare gli spazi domestici in modo funzionale e resistente, senza rinunciare all’aspetto decorativo ed estetico.

Ma perché sono così popolari? La risposta sta nella loro capacità di adattarsi a diversi stili, da quello più minimal a quello più eclettico, passando per lo stile industrial, garantendo la massima personalizzazione e affidabilità. Tuttavia, per scegliere al meglio tra i due, è fondamentale comprendere le differenze.

Immagine di bagno cemento casa

Differenze tra cemento e microcemento

La differenza più evidente tra i due materiali è l’aspetto estetico: mentre il cemento tradizionale offre una texture grezza e materica, il microcemento garantisce una superficie liscia. Dal punto di vista delle applicazioni, il microcemento è estremamente versatile e può essere utilizzato su quasi tutte le superfici, inclusi arredi, box doccia e piani di lavoro, offre una finitura sottile arrivando a uno spessore di 2-3 mm.

Inoltre, può essere applicato direttamente su superfici preesistenti, come piastrelle e legno, senza dover rimuovere i rivestimenti esistenti. Al contrario, il cemento richiede una preparazione più complessa e si presta principalmente a essere applicato come rivestimento su pavimenti e pareti, sopportando carichi anche pesanti.

In termini di durabilità, entrambi i materiali sono resistenti, con le dovute differenze: il microcemento offre una maggiore protezione contro le macchie e l’umidità, rendendolo più pratico in ambienti domestici umidi e a contatto con acqua. Dal punto di vista economico è, generalmente, più costoso rispetto al cemento tradizionale.

Immagine di bagno cemento

Come inserirli in casa?

Decidere di inserire questi due materiali all’interno degli spazi domestici significa abbracciare un’estetica contemporanea che riesce a incontrare vari stili. Questi materiali riescono a valorizzare lo spazio grazie a uno stile personalizzato, rappresentano la soluzione ideale per chi desidera un design innovativo e funzionale.
Una delle applicazioni più comuni riguarda i pavimenti: grazie alla resa continua priva di fughe, creano un’ampia percezione dello spazio, ideale in open space, living e anche ambienti di ridotte metrature.

Il microcemento, in particolare, trova larga applicazione anche sulle pareti, sostituendosi alle piastrelle tradizionali, soprattutto in bagni e cucine, dove è possibile sfruttare pienamente le caratteristiche idrorepellenti, oltre ad essere molto facile da pulire. È proprio nell’ambiente bagno che questi due materiali trovano la loro applicazione anche nei rivestimenti per lavabi, per piatti doccia e vasche da bagno, creando un look omogeneo ed essenziale. Inoltre, è bene specificare che, proprio grazie alle caratteristiche idrorepellenti, è idoneo a spazi chiusi e senza finestre, con un elevata concentrazione di umidità.

Oltre alle pareti e i pavimenti, si utilizza il microcemento per rivestire i top della cucina, combinando estetica e funzionalità, resistendo alle alte temperature e ai graffi.

Immagine di cemento

Per quanto riguarda gli abbinamenti questi materiali si integrano alla perfezione con le soluzioni naturali, come elementi in legno, metallo e vetro, esaltandone la materialità e la luce. Sono, inoltre, ideali per chi cerca soluzioni ecosostenibili, in quanto risultano meno impattanti rispetto ad altre opzioni di rivestimento.

Questi materiali sono perfetti per le soluzioni di design, non solo considerando lo stile industrial. Infatti, è possibile personalizzare il colore e la finitura del microcemento, scegliendo tra opzioni opache, satinate o lucide. Non di minore importanza, è la questione che riguarda l’illuminazione degli ambienti: ricordiamo che trattandosi di materiali freddi, possono essere bilanciati da luci calde e arredi accoglienti per evitare un effetto troppo rigido e poco accogliente.

La versatilità d’impiego è una caratteristica che rende questi materiali perfetti sia per gli interni che per esterni, adattandosi perfettamente ad ogni esigenza. Via libera, dunque, all’utilizzo in terrazze, balconi e giardini, garantendo una buona resistenza agli agenti atmosferici e senza tralasciare l’estetica.

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Vernici per piastrelle: quali usare? https://pre.ventivi.it/blog/vernici-per-piastrelle-quali-usare/ https://pre.ventivi.it/blog/vernici-per-piastrelle-quali-usare/#respond Tue, 10 Dec 2024 09:08:09 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4736 Rinnovare le piastrelle potrebbe sembrare un intervento costoso e articolato ma, è possibile rimodernarle acquistando vernici adatte.

La vernice per piastrelle rappresenta, ormai, una soluzione pratica, veloce ed economica per rinnovare le superfici. Consente anche di personalizzare lo spazio, scegliendo il colore e la finitura. Ogni vernice ha delle caratteristiche specifiche rispetto all’ambiente di applicazione. Proprio per questo motivo, è importante conoscerle prima di sceglierle.

Immagine di piastrelle bagno

Caratteristiche delle vernici per piastrelle

Un aspetto fondamentale nella scelta della vernice per piastrelle è il materiale. Le piastrelle più semplici da verniciare sono quelle in ceramica, rispetto a quelle in gres o porcellana, che tendono ad avere una superficie più compatta e resistente. La ceramica è, spesso, utilizzata in ambienti domestici perché risulta anche più economica, ma anche il gres e la porcellana sono molto diffusi per la loro resistenza e durata nel tempo.

La vernice, quindi, deve essere selezionata in base alla tipologia di superficie da trattare. In presenza di piastrelle più lisce è opportuno l’utilizzo di un prodotto che aderisca meglio, come ad esempio le vernici a base di resina. Altrettanto importante è la considerazione dell’ambiente in cui verrà applicata la vernice. Le piastrelle presenti in ambienti come la cucina e il bagno sono, spesso, esposte a umidità e calore. Per questo motivo, è meglio optare per una vernice resistente all’umidità e che sia anche facile da pulire.

Tra queste vernici, quella a base di resina epossidica garantisce una maggiore permeabilità e durabilità nel tempo. Per quanto riguarda, invece, le vernici per pavimenti devono essere resistenti ai graffi e all’usura quotidiana.

Immagine di vernici

Colori e finiture delle vernici per piastrelle

Come accennato in precedenza, è possibile personalizzare la verniciatura delle piastrelle scegliendo il colore e la finitura. Una finitura opaca può donare un aspetto più sofisticato e meno incline a mostrare segni come le impronte; mentre una finitura satinata o lucida può essere ideale per riflettere la luce e rendere l’ambiente più luminoso.

Tuttavia, le superfici lucide, pur essendo più facili da pulire, tendono ad accumulare e rivelare maggiormente graffi e imperfezioni. In generale, invece, per la scelta cromatica sono consigliate le sfumature in base allo stile dell’ambiente, tenendo conto che, tonalità più chiare possono aiutare l’ampiezza della percezione dello spazio, mentre colori più scuri in ambienti di metrature ridotte possono penalizzare la luminosità

Immagine di vernici bagno

Tipi di vernice per piastrelle

Esistono diverse tipologie di vernice per piastrelle, ognuna con caratteristiche specifiche e adatte a materiali diversi. Solitamente, i prodotti più diffusi sul mercato sono le vernici a base d’acqua, semplici da applicare, adatte per ambienti interni. Queste sono pensate, per esempio, per le piastrelle di ceramica, offrono una buona durata, sebbene non siano altrettanto resistenti come la vernice a base di resina.

Le vernici a base di resina, infatti, sono più resistenti e durature, ma richiedono una preparazione più accurata della superficie. Sono particolarmente indicate per piastrelle in gres o porcellana e in ambienti altamente frequentati. Infine, per un restyling rapido, è possibile utilizzare le vernici spray: risultano veloci da applicare e possono essere un’opzione conveniente per piccole metrature o porzioni.

Immagine di vernici cucina

Cura e manutenzione della piastrella verniciata

A lavoro finito e dopo l’applicazione e asciugatura della la vernice per piastrelle, resta fondamentale una buona manutenzione per prolungare la durata del lavoro. Prima di tutto, sarà necessaria una pulizia costante con l’uso di detergenti delicati per evitare di danneggiare la superficie.

È importante evitare l’uso di prodotti abrasivi che potrebbero deteriorare la vernice. Quindi, sebbene la vernice per piastrelle sia una soluzione economica e pratica per rinnovare ambienti come bagni e cucine senza dover ricorrere a costosi lavori di rifacimento, è di primaria importanza prendersene cura con i dovuti accorgimenti.

Immagine di pulire piastrelle
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Garage: come rimodernarlo e renderlo vivibile https://pre.ventivi.it/blog/garage-come-rimodernarlo/ https://pre.ventivi.it/blog/garage-come-rimodernarlo/#respond Mon, 09 Dec 2024 14:23:34 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4462 Il garage è considerato uno spazio multifunzionale, spesso trascurato e relegato a un semplice deposito di attrezzi e oggetti non più utilizzati. Tuttavia, con le giuste idee, è possibile trasformare questo ambiente in un luogo vivibile, accogliente e funzionale.

L’ammodernamento del garage può rappresentare, non solo un miglioramento estetico, ma anche un incremento del valore della proprietà e una maggiore utilità per la vita quotidiana. Basta mettere in moto delle strategie efficaci per valorizzarlo, rendendolo uno spazio che risponde alle esigenze moderne e che può servire a molteplici scopi, dal luogo di lavoro a un’area ricreativa.

Immagine di garage

Trasformare il garage riqualificando gli spazi

Un garage tradizionalmente considerato solo un’area di stoccaggio, può essere rivisitato in chiave moderna attraverso cambiamenti estetici e funzionali. L’uso di colori chiari sulle pareti e sul pavimento può illuminare lo spazio, trasformandolo in un ambiente più ampio. Le vernici anti-macchia e facili da pulire, invece, sono ideali per resistere all’usura e mantenere il garage in ottime condizioni.

Inoltre, aggiungere l’illuminazione adeguata è un altro aspetto fondamentale: lampade a LED possono fornire una luce efficiente, mentre anche applique e strip lights possono dare un tocco di design. Per quanto riguarda la disposizione dell’arredamento, come scaffalature e armadi, deve essere pensata con attenzione per ottimizzare lo spazio senza compromettere la funzionalità.

Creare un’area di lavoro ben organizzata con un banco da lavoro e strumenti a portata di mano può trasformare il garage in un vero e proprio laboratorio domestico. La scelta dei materiali per pavimenti e rivestimenti è determinante per definire lo stile e la sua funzionalità. Per esempio citando il pavimento, il gres porcellanato è un’ottima soluzione: resistente, facile da pulire e disponibile in una vasta gamma di colori e finiture.

Anche il cemento levigato è un’opzione interessante per un ambiente dell’aspetto industriale e moderno. Per le pareti si possono utilizzare pitture lavabili e resistenti all’umidità, oppure rivestimenti in legno o pannelli decorativi.

Immagine di garage casa

Arredare il garage con funzionalità

Rendere il garage abitabile richiede anche un occhio attento all’organizzazione. Un garage disordinato e ingombro di oggetti non utilizzati può risultare poco funzionale. Per iniziare, è importante disfarsi di tutto ciò che non serve più, una volta liberato lo spazio, si consiglia di utilizzare sistemi di stoccaggio intelligenti, come scaffali modulari e contenitori trasparenti, per tenere tutto in ordine e facilmente accessibile.

Sfruttare anche le pareti con ganci e mensole permette di risparmiare spazio prezioso a pavimento e rende il garage più funzionale. Inoltre, è utile differenziare le zone in base alle attività: un’area per il bricolage, una per il giardinaggio o persino un angolo dedicato agli hobby. Una buona pianificazione dell’area del garage non solo aumenta l’efficienza, ma può anche rendere l’ambiente molto più gradevole da vivere.

Un garage rimodernato può, infine, diventare un luogo ideale di ritrovo. Aggiungere elementi come una zona lounge con divani, tavolini e persino una piccola cucina può trasformare il garage in un’area domestica da vivere.

Immagine di interno garage casa

Se lo spazio lo consente, per esempio, si potrebbe pensare a un angolo bar o a un’area giochi per i bambini, offrendo così un valore aggiunto all’intera abitazione. Anche l’uso di piante e decorazioni murali può contribuire a creare un’atmosfera più vivibile e accogliente. Alcuni proprietari optano per l’installazione di finestre o porte in vetro per migliorare la ventilazione e l’illuminazione naturale, rendendo lo spazio più luminoso e meno asettico.

Il tocco finale può arrivare dalla selezione di arredamenti e decorazioni che riflettano lo stile personale dei proprietari, rendendo il garage non solo un luogo funzionale, ma anche un’estensione della loro casa e della loro vita quotidiana. La trasformazione del garage, quindi, è un processo che richiede attenzione ai dettagli e una visione chiara, ma i risultati possono essere gratificanti, consentendo di sfruttare appieno uno degli spazi più nascosti della casa.

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Come rendere abitabile una soffitta https://pre.ventivi.it/blog/come-rendere-abitabile-una-soffitta/ https://pre.ventivi.it/blog/come-rendere-abitabile-una-soffitta/#respond Mon, 09 Dec 2024 08:16:56 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4456 Trasformare una soffitta in uno spazio abitabile rappresenta un’opportunità per ampliare la superficie utile di una casa, realizzando un ambiente in più da vivere.  Molti proprietari di casa si trovano a fronteggiare soffitte inutilizzate che, seppur abbondanti di potenziale, restano, spesso, trascurate e dimenticate.

La ristrutturazione di questi spazi non solo consente di guadagnare metri quadri, ma si ripercuote anche sull’intera proprietà, aggiungendone valore. Attuare una pianificazione accurata, tenendo in considerazione aspetti strutturali e design, è fondamentale per il successo dell’operazione. È possibile sfruttare la soffitta e usufruirne per molteplici usi, senza tralasciare lo stile.

Immagine di soffitta

Come valutare la struttura del sottotetto abitabile?

Il primo passo da compiere nel processo di trasformazione di una soffitta consiste nella valutazione della sua struttura. Prima di avviare la  ristrutturazione, è essenziale effettuare un’analisi dettagliata dell’ambiente, considerando alcuni fattori cruciali. Innanzitutto, è necessario controllare le condizioni del tetto e le travi.

Anche l’integrità della struttura esistente deve essere garantita e, qualora si presentino segni di deterioramento o danneggiamento, sarà opportuno intervenire tempestivamente. Coinvolgere un professionista del settore, come un ingegnere o un architetto, può rivelarsi di grande aiuto per monitorare eventuali problemi di stabilità.

In aggiunta, è fondamentale verificare le normative locali riguardanti la trasformazione di spazi non abitativi. Ogni comune ha leggi specifiche che regolano l’uso delle soffitte come abitazione. Pertanto, prima di avviare i lavori, è consigliabile informarsi presso l’ufficio tecnico locale e, se necessario, richiedere i permessi opportuni. Solo dopo aver accertato che tutto sia a norma si potrà proseguire con la progettazione degli interni.

Immagine di arredamento soffitta

Come progettare gli interni della soffitta

Una volta accertata la fattibilità del progetto, si passa alla fase di progettazione degli interni. Le idee di destinazione d’uso possono essere varie: la soffitta può diventare una zona living, uno studio, una camera da letto o persino un loft creativo. La scelta dell’uso finale dello spazio influisce notevolmente sulle decisioni progettuali. In questa fase, l’attenzione deve concentrarsi sulla distribuzione dello spazio, sul layout e sull’arredamento e un atteggiamento flessibile e una visione creativa possono trasformare anche gli angoli più complessi in aree funzionali.

L’illuminazione assume un ruolo centrale nella progettazione: via libera a finestre velux o lucernari che possono rivelarsi soluzioni ideali per garantire luminosità e ventilazione, ripristinando un senso di apertura verso l’esterno. Elementi come scale, soppalchi e pareti divisorie devono essere studiati con attenzione per garantire sia estetica che praticità. In questo contesto, l’uso di materiali leggeri e naturali, come il legno, può contribuire a rendere l’ambiente caldo e accogliente, mentre tinte chiare e tonalità neutre contribuiranno ad ampliare otticamente lo spazio.

Immagine di soffitta mobli

Idee per una soffitta dal design unico e confortevole 

L’arredamento è l’aspetto più creativo del progetto. La scelta dei mobili dipenderà dallo spazio a disposizione e dallo stile che si desidera ottenere. Mobili bassi e funzionali, come letti a scomparsa, armadi a muro e scrivanie con ruote, sono ideali per sfruttare al meglio lo spazio. Le travi a vista possono essere valorizzate con una verniciatura a contrasto o lasciate a vista per un effetto rustico. Le finestre, anche se di dimensioni ridotte, possono essere valorizzate con tende leggere e trasparenti che lascino filtrare la luce naturale.

Uno degli aspetti più importanti da considerare durante la trasformazione di una soffitta in uno spazio abitabile è anche il comfort termico e acustico. La qualità dell’isolamento influisce notevolmente sul benessere degli abitanti e sulla manutenzione nel lungo periodo. È necessario investire in un buon isolamento del tetto, che aiuti a mantenere una temperatura costante durante tutto l’anno e a ridurre il consumo energetico. L’isolamento può essere realizzato con materiali specializzati che apportano anche vantaggi acustici, riducendo il rumore esterno e rendendo l’ambiente più piacevole.

Immagine di soffitta casa
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Come evitare l’umidità in un bagno cieco https://pre.ventivi.it/blog/come-evitare-lumidita-in-un-bagno-cieco/ https://pre.ventivi.it/blog/come-evitare-lumidita-in-un-bagno-cieco/#respond Thu, 05 Dec 2024 11:58:30 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4682 Il bagno cieco potrebbe comportare dei disagi per accumulo di umidità e il successivo formarsi di muffe, a causa della mancanza di finestre che rendono possibile il riciclo d’aria. Al fine di evitare questa spiacevole conseguenza, si possono adottare delle strategie preventive personalizzate.

Immagine di bagno lusso

Evitare l’umidità dalla progettazione

Se ci si trova nella situazione di progettare l’interno di una casa in cui è prevista la realizzazione di un bagno senza finestre, si consiglia vivamente di approfittare quanto più possibile del momento e adottare sin da questa fase delle misure preventive in modo da scongiurare più possibile il formarsi della muffa nel proprio bagno. Di seguito alcuni consigli a riguardo: 

  • In primo luogo, si possono coibentare le pareti con dei pannelli in poliestere estruso, un materiale impermeabile, molto resistente all’umidità e alle infiltrazioni; qualora vi fossero particolari esigenze, è importante sapere che è possibile tagliare o rimodellare questi pannelli. 
  • Successivamente, sarebbe molto utile rivestire i muri del bagno in gres porcellanato, un materiale di facile mantenimento grazie alla facilità di pulizia e particolarmente adatto per un bagno cieco grazie alle sue proprietà idrorepellenti. Altre soluzioni da prendere in considerazione sono la ceramica o la terra cruda. Quest’ultima soluzione è la meno nota ma, non per questo da ignorare: è un materiale anallergico, che presenta proprietà antistatiche e ignifughe, un’ottima capacità di assorbimento di odori e suoni, una buona capacità di regolare la temperatura e, di conseguenza, l’umidità. 
  • Per quanto concerne l’apporto più estetico della progettazione, perché non pensare anche all’inserimento di piante da interno? Queste, oltre ad apportare un tocco di naturalità al bagno, possono favorire il mantenimento della stanza, partecipando –  insieme alle altre misure preventive –  a combatterne l’umidità. Tra le specie da poter selezionare per il proprio bagno, si consigliano: orchidee, begonie o piantine di aloe vera. 
Immagine di umidita bagno cieco

Accortezze per prevenire l’umidità in un bagno cieco 

Nel caso in cui, invece, non fosse possibile intervenire in fase di progettazione, è possibile adottare dei comportamenti preventivi o provvedere all’installazione di appositi sistemi per evitare l’accumulo di umidità.

Nel caso in cui ci si trovi in una casa con un bagno cieco, di fondamentale importanza è l’areazione della stanza. Non sarà possibile supplire totalmente alla mancanza di una finestra, tuttavia, si otterranno degli ottimi risultati in termini di manutenzione e prevenzione, contrastando l’umidità. Si consiglia, a tal proposito, di lasciare aperta la porta del bagno, il più possibile durante la giornata, per favorire il ricircolo dell’aria. Qualora nella stanza vicino al bagno vi sia una finestra, si consiglia di sfruttare l’aria proveniente da questa, per favorire un maggior arieggiamento anche in bagno, lasciando aperte le porte di entrambe le stanze. 

In un bagno senza finestre, non dovrebbe mancare un aspiratore: questo, dotato di un sistema apposito che aspira l’aria umida al suo interno, immettendo aria asciutta nell’ambiente in cui è posizionato, sarà un potente alleato per tenere stabile il livello di umidità del bagno. Ottimi modelli risultano essere gli aspiratori a forma elicoidale i quali riescono a muovere una notevole quantità d’aria; in relazione alla potenza dell’aspiratore, variano anche i parametri di rumorosità e di consumo.

In alternativa, si può scegliere di installare un sistema di ventilazione meccanica: soluzione altrettanto efficace, costituita da una ventola che, immettendo aria più secca dall’esterno ed estraendo quella più umida dalla stanza, favorisce un maggior controllo degli eccessi di umidità. 

Da ultimo, ma non per importanza: il deumidificatore. Data la presenza dell’umidostato al suo interno, grazie a questo prezioso elettrodomestico è possibile mantenere nel proprio bagno il livello di umidità che più si desidera; questo risulta essere molto efficace anche per prevenire le macchie di umidità alle pareti – potendo posizionare il deumidificatore con il suo flusso d’aria, direttamente rivolto verso il muro o la parte di interesse.  

Immagine di ristrutturare il bagno
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Tettoia per esterno: le migliori soluzioni https://pre.ventivi.it/blog/tettoia-per-esterno-le-migliori-soluzioni/ https://pre.ventivi.it/blog/tettoia-per-esterno-le-migliori-soluzioni/#respond Tue, 26 Nov 2024 09:16:23 +0000 https://pre.ventivi.it/blog/?p=4473 Una tettoia per esterno è una struttura accostata ad una parete della casa, che non presenta colonne reggenti, contrariamente ad altre costruzioni, come pergolati o gazebo. La sporgenza di una tettoia si aggira, normalmente, intorno ai 150 cm ed è costruita all’esterno per creare una zona di riparo nell’area sottostante. Ne esistono diverse tipologie, in termini di caratteristiche strutturali e materiali e può diventare un punto di spicco e di ritrovo per la propria abitazione. 

Immagine di tettoie

Le principali tipologie di tettoie

Esistono tre diverse tipologie di strutture di tettoie facilmente reperibili sul mercato: 

  • Tettoie a sbalzo: questa struttura si regge solo su un lato o due, appoggiandosi in modo adiacente alla parete della casa. Risulta, quindi, priva di colonne reggenti. Presenta solitamente delle travi inclinate (o mensole), montate sotto la superficie spiovente che funge da copertura, anche conosciuta come “falda”.
  • Tettoie addossate: in questo caso, le coperture esterne sono appoggiate ad una parete dell’edificio e terminano poggiando su dei pilastri o delle colonne. Rappresentano una soluzione pratica e versatile per realizzare una zona coperta all’esterno. 
  • Tettoie a singola falda e a doppia falda: come sopra menzionato, la falda rappresenta la componente spiovente della tettoia. Ci possono essere tettoie a falda singola, quando il piano inclinato è unico e tettoie a doppia falda, dove i piani inclinati sono due, dando la sensazione di classico tetto spiovente. 
Immagine di tettoia

I materiali delle tettoie

Una volta individuate le diverse tipologie, è importante conoscere i materiali con cui è possibile realizzare la copertura di una tettoia per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. 

Copertura in PVC: economico, diffusamente utilizzato nel mondo edilizio, il PVC come copertura per una tettoia rappresenta una soluzione davvero interessante. È un materiale leggero, di facile installazione e disponibile in diverse colorazioni.

Le coperture in PVC sono solitamente realizzate sotto forma di teloni  impermeabili. Un loro notevole pregio è la resistenza ai raggi UV, che garantisce un’ottima durata nel tempo, senza il rischio di ingiallimenti. Richiedono una manutenzione minima (per pulire i teli in PVC saranno sufficienti spugna e sapone). 

Nonostante i pregi menzionati, va tenuto presente che rispetto ad altri materiali il PVC non garantirà una grande robustezza e durabilità nel lungo periodo. Inoltre, potrebbe non soddisfare da un punto di vista estetico gli occhi più accorti ed esigenti. 

Immagine di tettoia pvc

Copertura in legno: più costosa ma, sicuramente, più naturale e sostenibile rispetto ad altre coperture. La tettoia in legno risulta una copertura molto resistente, solida, esteticamente gradevole e iconica, adatta ad ambienti rustici e moderni. Una tettoia in legno garantirà un ottimo isolamento, potendo beneficiare di una gradevole temperatura nello spazio sottostante, sia in inverno che d’estate.

Con una apposita verniciatura è possibile applicare la colorazione che più si preferisce alla copertura e proteggerla dalle intemperie e dal gelo invernale. Occorre, però, tenere presente che una struttura del genere ha bisogno di tempi di installazione più lunghi rispetto alla copertura in PVC e di maggiori trattamenti di manutenzione, tali da scongiurare formazioni di muffe che potrebbero danneggiare la struttura. 

Copertura in tegole: il laterizio (o cotto) è un materiale classico, reperibile in diverse colorazioni e forme nelle varie zone d’Italia, solitamente, molto apprezzato. La copertura in tegole, oltre ad essere ignifuga, rappresenta un’ottima soluzione per proteggere la zona sottostante dagli agenti atmosferici, grazie alla capacità dei laterizi di drenare molto bene l’acqua; la copertura in tegole, oltre ad un buon isolamento termico, garantirà una notevole resistenza e stabilità nel lungo periodo.

Immagine di tettoia casa
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